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Domenica Caponiti
Le 227 poesie di Domenica Caponiti
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| Un tonfo violento
sul ventre dei desideri.
Radici umiliate e calpestate
dalla ripetizione di nidi assenti.
Il ricordo di una specifica canzone d’amore:
macerie di note, aghi dentro le illusioni.
Sterminate le case di lunghi echi primaverili,
l’aria
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| La mano sporca di fango
scava la terra per essere- sempre- con te.
Perché l’amore per portare questo nome
non è solo una
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| Portami i fiori
rotolando tra le mie sere sconnesse.
Dai un nuovo nome all'inverno sulle pareti.
Fammi trovare la lettera
straripata nelle tempeste.
Dimmi che se tutto crolla,
tu raccogli le prime stelle
per sparpagliarle dentro i miei
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| Lo sguardo acchiappa la luce
dal crocifisso appeso alle pareti scrostate.
Così se c'è buio mi sollevo in
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| Un incontro già attraversato
nelle stanze interiori
porta alle caviglie tutto l'assalto pieno dell'amore
per
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| Ferma dentro fruscii di illusioni,
respirai- ancora- cifre d'aria malsana.
Riprendendomi la luce,
dalla mia voce triste, imparai ancora a stare in piedi
nei canti nascosti dentro i miei occhi.
Ritornai libera di lasciare tutti quegli scrosci poco
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| Intreccio le reti dei miei naufragi
mentre ritorno nelle parole di vecchie strade.
E mi lascio fotografare il viso per non contrastare
la rivelazione finale della mia solitudine.
Io ho scelto di non avere volti nuovi.
Di rimanere distante dalle linee
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| Quante lacrime nel calice pieno di assenze,
ma le mie onde- mai- cercarono ripiego
nel movimento estraneo.
Perché volli contaminarmi solo delle mie acque.
Lavai l’inferno solo con l'ombra di me stessa
e mi rigenerai- per lunghissimi anni-
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| Acque dorate nei giorni.
Poi le crepe nelle ossa del tempo e
la vita diventò vapore sprofondato
in neri autunni.
Piansi per una lunga notte.
Credetti durasse un secolo.
Poi vidi in volo
i miei sorrisi vestiti di preghiera.
Saltai le
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| Io fui molto paziente nell'aspettare
anche perché tutte le cose sarebbero apparse più chiare.
Entrai nella notte tremante,
colma di paure. La tua voce avrebbe potuto essere un miraggio.
Di certo, non sarebbe accaduto un miracolo davanti
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| “Il mio ultimo soffio di vita
non era quello legato al tempo,
ma era quello legato al cuore”
Guardami- per un attimo- prima
che l'onda cancelli le mie tracce.
Era grande l'amore mio nelle mie vene.
Il mio ultimo soffio di vita eri tu,
lo
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| “Non è stata solo la notte
a far imbronciare il mare con l'assenza delle onde.
Non è stata solo la notte a separare le mani.
È stato anche l'egoismo dell'uomo
e i linguaggi sleali attorno a
quel pezzo d'infinito vicino la
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| E scrivo mentre - adesso - mi perdo
tra notti che non riconosco,
mentre navigo con la forza smisurata delle onde.
E si alzano i suoni grandi nei corridoi della mia anima.
Vado a trovarli per non morire così atrocemente.
Io scrivo della
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| Mi sfioravi -con l'onda affollata di rose- il viso.
Sussurravi che mai sarebbe sopraggiunta la fine.
La voce diventava un coro di gabbiani,
sempre più calda come nota dorata sul mio petto:
-non ti lascerò mai sola nelle acque della
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| In equilibrio la lontananza
delle cose e gli scarti dei giorni.
Zoppicano sudari di preghiere,
stanchi di cancelli che non si spalancano.
Mi perdo e vago nell’ora imperfetta.
E ti raggiungo, ma è come se passasse
un carro di respiri morti.
Io
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| Non posso cantarti
ciò che vedono certi fiumi trasparenti.
Io sono -adesso- dove certi vuoti insanguinati
mi conducono.
Per arrivare qui ho attraversato
tutte le linee dell'inferno.
Mi hanno fatto percorrere- da sola- la marcia
del giorno
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Invia un messaggio privato a Domenica Caponiti.
| Il mio cuore s'è addormentato
in un paesaggio di fumo.
Non respiro più,
smarrita mi lascio trascinare
dai mercati del giorno
che vendono al tempo
ogni passo.
Tu, stasera portami ancora a ballare.
Fammi girare in un girotondo di
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| C'era una volta
il profumo delle rose e
la voce nelle radici del cuore,
percorrevano i raggi di sole
tra le spine dei giorni.
C'erano i passi tra le pietre
che aspettavano la vera forza
di certe cose senza nome.
C'era il mio coro d'ombre
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Non ci fu nessuno
nei tocchi dietro la mia schiena.
Perché-allora- nacqui di albe e voci
strette nel petto?
Furono solo allucinazioni
tutti i piccoli segnali di luce.
Solo foschia nel buio,
solo le mie mani tinte della mia dolce
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| Cara mamma, mi manchi tanto.
Chissà se mi guardi da qualche finestra del cielo.
Qui la pioggia cade più forte di prima...
tu lo sai che non so vestirmi
dello sfolgorio di questo mondo.
Chissà come sarai triste
mentre vedi come
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| Stanotte ho sognato
un fiume grande che mi trascinava via.
Ho sentito il nubifragio e
tante voci che mi chiamavano,
anche la voce di mia madre con un volto diverso.
Ed io ero immobile... con gli occhi rivolti verso il cielo.
C'era tanta terra
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| E poi salii sul pendio del dolore muto
mentre le voci non cancellarono mai il mio sentire.
Mi sospinsi sempre più in alto
lontano da tutte le forme che avevano frustrato
l'amore del mio petto.
Fui sempre assente, solitaria
completamente
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| E mi accorgo di non sapere vivere,
ma di non sapere neanche morire.
Rimango in disparte dal giorno
che non mi assomiglia
a udire le lunghe notti che nascondono
il mio profumo.
E getto la penna per non scrivere più
ma sopraggiunge un'aria
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| -- Tanti sanno di poesie che si leggono sui libri
e, alcuni, imparano come si scrive la voce del vento
e il respiro dei sogni.
Quasi nessuno, invece, sa dell'eco graffiato con le unghie
e cosa esso sia --
Quando tutto tornò al suo
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| E vissi all'ombra di un misterioso inverno
mescolato a sorrisi unici
appesi al cuore. Forse io stessa fui un mistero
come le parole scritte sui fogli
che odoravano di veggenze.
E ci fu la lettera che più di tutte
profumava di fiori, di
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| Amai senza limiti
tutte le mani posate sulle mie spalle di bimba.
E non sentii mai pesi. Solo contai le note
dentro le bucce del poco perché
la natura mi imparò
ad ascoltare tutte le stelle accese nel mio cuore.
E poi è vero,
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| Ci vuole coraggio per vedere i giorni trasformati
in alberi taciturni che si rassegnano
alle impronte morte dei viaggi
mentre le macchie della terra non mi cancellano
neanche quando muoio e
mi lasciano diventare l'ombra sudata delle mie
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| Tanto tempo fa, quando sentivo freddo, invocavo la mia voce
per scrivermi di non toccare
la fine dei suoni intorno alla stanza.
Ed ero in balia di questa mia strana vita
a navigare in ciò che non poteva mai cambiare: l'amore sul mio
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| “Ora so perché mi sono ammalata.
È stato questo vento così freddo sulle mie ferite"
Non c'era sorte...
da sola nelle questioni della vita.
Nessuno a prenderti veramente per mano.
Tutti pronti ad accarezzare il viso,
ma
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| Tu non sei più tu .
Perché crei ombre di elemosina
dentro le memorie delle mie visioni?
Con i tuoi gesti assenti
hai sbiadito quel disegno che porto dentro.
Non ci sono più parole sulle rocce
e non trovo più le tue mani
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227 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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