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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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Settembre 2025 |
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Nicola Rubino
Le 197 poesie di Nicola Rubino
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Diluvio perenne
in questo mio esistere
folle impiego nell'ardere
delle mie passioni
erette e sconfitte
quando il mio pianto
ti cercava...
nel fuoco di un abisso...
Nelle chiese gotiche
ho sognato il tuo volto
cercatore dell'empio
sofferto
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Vaneggio
nei lamenti
dei miei misfatti
seguitando
a ricercarne
la causa latente.
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è groviglio d'anime
questo mio ricordo
assettato di piccole stelle
intriso delle gesta
nei sorrisi
che ci siamo concessi
a sfidare la dea
bendata e spietata
che giocava di noi...
...è attesa incessante
miracolo di speranza
nei
leggi

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Non ci sto più
in questo corpo
ennesimo sospiro
soffocante
mi lacera l'anima...
Pietra invisibile
nella mia oppressa
esistenza al vento
confronto di vita
nel sentiero sfuma...
Non ci entro più
nelle verdi frasche
ho acceso
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Sarà
signora morte
che per prima
mi vedrà esanime
non più respiri
non più smorfie
nè occhi
per la terra...
Sarò
lontano nel cosmo
e se qualcuno
sarà a vegliarmi
rinfrescherò i
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Notte di pioggia
in quel porto
l'uomo relitto
supplica pietà
niente stelle
nel suo solitario
cielo del cuore...
Notte infinita
vaneggia nei sogni
di passanti misfatti
ne ha fatto ricordo
indelebile
dei suoi giochi
di bimbo
che non
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Non ho mai
ascoltato
nella silenziosa
mia vita
respiri diversi...
per me eguali
recisi da uno sguardo
che trafigge l'anima
anche se lei
è unica
felice
triste
ribelle
cattiva...
diversità?
cosa distingue
il nostro
leggi

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La verità
afflitta dal sangue
sotto polvere di stelle
miete inganni
di fratellanze...
le bombe nell'anima
annientano i simili
esseri terreni
prostrati a un solo Dio
ma così poveri
nell'odiarsi...
e se il cielo
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Insonne ricordo
sovrasta le menti
per pensare
al riflesso
d'oggi
e morire...
...domani.
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Di tanto orgoglio
ho ferito il mio essere
abile inganno
perpetuo ricordo
nei dolci tuoi occhi
che non piangono più
che non vedono più
la ferita
dolce terra...
e la tua fredda pelle
solo candele
a intiepidirla
nel tuo
leggi

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Sono le rose più belle
le più solitarie del tempio
non tocchiamo
i loro petali
sono fragili
al vento
impetuoso dell'uomo
e se alla sera
la luna fletterà
luce su di esse
le vedremo
leggi

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Lascia che
nel tempo
le mie immagini
sfumino al vento
e che
nel mio giardino
il pianto delle tortore
si faccia debole
al nostro udire
la pioggia d'estate...
perché non conosco più
il sapore delle tue labbra
lo hai
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Vieni dolce morte
rubami il respiro
quando la mia pelle
vivrà ancora
tu sarai lontana...
e con te la mia anima
A raccontarti di me
ci sarà lei
ingannatrice di me
ma forse leale
dopo di me...
ma io terrò le
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Quando vado
a piangere nel vento
quando ho fardelli
pesanti su me
là vado
a sorridere con te
basta un tramonto
getto di luce tra noi
amico per sempre
tra i raggi di quel sentiero
ci incontriamo
come la prima volta
e forse son
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Fremito di vita
ho ascoltato ancora
nel mio cuore fragile, all'amore
non ho sognato il vento
nè le strade antiche
che abbiamo rivissuto
...le tue dolci
saporite mani
mi hanno parlato
ancora di te
e... negli istinti
improvvisi
ti ho
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Come posso
andare nell'amore
se fuori il mondo è spietato
come posso
ascoltere il rumore
delle rondini
se non c'e' silenzio
attorno a me
estrapolo inganni
di natura ed uomini
figli di un'unica terra
prostrati al cielo
nel limpido
leggi

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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Nicola Rubino.
Oh mare!
sono così stanco
dell'odio e della guerra
che il mio cuore
quasi parla...
nei frangenti dell'ozio
alla sera mi rifugio
tra il tuo manto azzurro
mi divincolo, fra le stelle
amare
e perse
e di lacrime sciolte
ne ho parlato
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Baciami all'improvviso
amante spento al vento
fugace
hai scelto un altro luogo
dove poggiare
le tue dolci labbra
schiaffeggiami l'anima
tanto lei non sentirà
e tra le stelle del diavolo
collocherò il tuo respiro
non più
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In un giorno col sorriso
sorgeranno i fiori
ed io seduto lì
sulla pietra di quel sentiero
ad ammirar le foglie
nella mia primavera...
Assordante passo
del cieco che cerca
sfiorando la terra
ed io seduto lì
impotente uomo
nella
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Ti ho graffiato
nei sensi di una notte
troppo umida e calda
in quei giochi di stanza
fatta di buio e candele
di respiri inalati
nel fremito di due anime
graffianti d'orgasmo
mai vinte di stanchezza...
e se ti faccio male
non è che la
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Sono i coralli
che ho perso amandoti
a render struggenti
i miei occhi
di lacrime...
Le ciglia perse
piangendo di te
si sono spente al vento
in quel giorno di sole
seduto li'...
Ho chiesto a Dio
le tue parole
perse
in un giorno di
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Non vorrei
tramontassero i sogni
che d'inverno
affollano le menti gelide
che ad immaginar
sono restie...
Non vorrei
veder morire il tuo respiro
acerbo, anfratto
indifeso amore, perso
nei fiori di primavera
al cantico d'usignolo...
Non
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Siediti e ascolta
la musica delle onde
chiudi gli occhi
e senti
i viaggi del pescatore
i pensieri del marinaio
l'eco di un relitto
graffiato dagli abissi
con le voci ancora là
di chi visse
l'ultimo viaggio...
rumore
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Sono le rose più belle
le più solitarie del tempio
le più profumate
hanno amici lontani
ma non perdono i petali...
recisi gli altri fiori
Sono le stagioni fallite
nel campo dei ribelli colori
ricordi sbiaditi alla
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Respiro le gemme
di quel prato negato
nel lago dei cigni
affogo la mia anima
sperpero il mio fiato
stanco, disilluso
orizzonte plumbeo
nei miei passi...
dipingo le mie orme
segni sfocati dal tempo
rinnegato e cercato
come la sabbia negli
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Percossi sogni
scuotono la mia notte
agitata mente
che nasconde paure
nei miei passi
il nulla, opprime...
che di cristalli di sole
non ne voglio custodire
se la mia sera arriva
mentre filamenti
di leggiadri spettri
rimembrano incubi
di un
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Disattento sguardo
per un attimo inconsueto
distratto all'universo
e al cielo della vita
ad occhi aperti
ripercuoto i miei sogni
od incubi
segreti e racchiusi
nel mio ramo oculare
poi... gli altri occhi
taciturni e fissi
incontrano i miei
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Austiche candele
ho ascoltato bruciare in silenzio
scintille divine asuefatte
cancellavano la mia mente
le mie foto perdute
ricorrevano sui miei davanzali
ma di quei giorni gitani
sentivo ancora il rumore
nel riverbero delle mie risate...
le
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Se ali di fata
svegliassero i miei sogni
non distruggetele
saranno creatrici
delle mie fobie
per essere scosso
davanti al mondo
che percuote
le mie ferite
aperte... nelle mie paure
di scogli viscidi
che rigettano a mare
il mio corpo
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Tu sei sabbia smossa da me
indelebile graffio alla deriva
che a punger il mio corpo
ne traevo dolcezza
mai... amore più grande
mi ha ferito così, l'anima
Di quei giorni fioriti
ne farò rami secchi
per spezzare il tuo
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197 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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