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Nicola Rubino
Le 197 poesie di Nicola Rubino
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Nel buio assordante
dimeno le gesta
nell'essere mio amato
sfiorato sulla pelle
quel tremulo nascondiglio...
mi hai lasciato
l'ignoto
ruvido groviglio fendente
che taglia la mia pelle
sempre da te sfiorata
ruvida follia d'amore...
ora
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Non è in un bar
che passa la sera infinita
all'attesa, ragion d'essere
alla voglia sfumata
tra il wisky feroce
e di alcool avvolto...
non è in un bar
che gli amici più lontani
sono a ridere di me
tra giochi fatui
a
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Era notte gelida
ma stellata e limpida
e le anime assorte
e il vento assente...
era l'amore a vincere
e le ricchezze
e l'arroganza umana
ad affondare...
era notte agitata
all'alba della morte
inerme e vinto
l'uomo impotente...
ma
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Alla notte
quando tace l'empio
perche' gioca con le anime
tutto è silente
la natura è al sonno
cieco sognatore...
alla notte
le ombre danzano
ed io qui
inerme ed assopito
gioco con me
ad amare l'assente...
alla notte
ho
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Quando me ne andrò
lascerò i mille volti
assopiti e muti
che danzeranno
nella mia assenza
dietro maschere pudiche...
quando me ne andrò
svelerò le nascoste anime
che troppo hanno taciuto
ma non le porterò
sul
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E' flebile tatto
che annaspa
esortando
le tue deboli sconfitte
alla luce degli Aironi
su viscidi scogli che
scivolano
nel peccato
della tua trappola
sulla riva
dei tuoi misfatti...
Abile truffatore
di ali d'amore
nella rotta verso
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Scosso fingitore
graffiami
con le rose tue perdute
adesso che
il tempo
smette di battere
i rintocchi dei tuoi baci
legami stretto
e disegna il colle
dove abbiamo
corso assieme i prati
denudami e
vestimi di fiori
accendi candele
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Blasfemo
il tuo rivolgerti a Dio
sei rimasto deluso dal mondo
le stelle prese in faccia
gli orizzonti tuoi... persi
attraccato all'odio
ti sei scottato
inerme, al tuo passaggio
le lame degli amici
senti a distanza il dolore
la passione
ora
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Dove sono finiti
gli angeli danzanti
che ho dipinto sulla tela
nel giorno
del mio bacio sfiorato...
dove sono celati
i miei battiti arsi
mentre toccavo la tua pelle
quando le nuvole
toccavano la terra...
correte gabbiani
piruette
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Tace segreta
quella notte selvatica
in cui toccavo
il fremito tuo corpo
Sale impulsiva
quella tua voglia diabolica
espressione nel ventre
nel petto suadente
Curva veloce
il respiro d'orgasmo
sulla pelle impulsiva
nella nostra
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Volteggiano divine
le sensazioni scettiche
che adornano i miei pensieri
come umile spettro
tra le mille genti
nelle danze di festa...
no, non voglio esserci
ai falsi banchetti
tra le vesti arricchite
e diamanti che accecano
defluisco
come acque
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Immune e protetto
sguardo languido
ribelle e incosciente...
ammaliando il mio tempo
hai reso scoscesi
i miei attimi
attenti scrutatori
di gocce fulminee...
poi sei fuggito
dove galoppano
i cavalli del West
ed hai ornato
i dipinti che
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Danneggiata mia anima
usurata e percossa
sulle rive
della mia esistenza
ali di gabbiani
solo attimi
dei miei sogni infranti
dell'amico mio
alla deriva
di un orizzonte plumbeo
aride virtù
soggiogavano
i miei ricordi
nel credere
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Fammi spazio
nella tua umida mente
ad accorpar i tuoi sogni...
gli incubi
voglio soffocarli.
Nei tuoi occhi dannati
colorerò l'ride
e ti legherò al mio bacio
dannato e amante
tra le luci
spettro dell'altro amato.
E se griderai
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Aspetto poco nobile
questo tuo sussurrare
ai cavalli nel verde tempio
nei recinti fracidi
dove la melma
soffoca
i rossi gerani
che hanno smesso i petali
e le virtù dei ricchi re
si sono sporcate di spada
al cospetto d'esser forti
ma
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Sono fievoli ricordi
quelle asprezze dell'anima
che devastano
i fiori profumati, dell'io...
sono carezze al cielo
gli sguardi dell'orfano
negli anfratti
sperduti, complici...
sono i suoni celtici
che cantano l'aurora
di tempeste
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Nicola Rubino.
Non è pianto
dannato lamento
persuaso nell'io
che ha ucciso
il nefasto sorriso.
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Fugace e profumata
la tua morte
in un ventoso
pomeriggio d'estate
annaspo
nel ricordo
di adorarti alla follia
ma come un carillon...
le tue dolci parole
fermentano
il mio cuore
al vento impetuoso
nell'ascoltarti
ancora
alla sera
cara
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Non odiare
il mio lascito al cielo
voglio lasciare un segno
indelebile al tatto
impercettibile
senso di colpa
di quel volo mai preso
quando il saggio
mi indicò la via maestra
ma nel soffio celato
i tuoi occhi...
ho amato essi
che ho
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Seduto là
oltre il cespuglio
nel giardino dell'eden
tra la venere e il voyeur
a vendere l'anima
a perdere gli occhi
fra gli anfratti
angoli minuti
negli spazi del piacere...
e quando il sole illumina
le ombre calzeggianti
muovono
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Resta con me
fiore infranto
ritroverai i tuoi petali
calpestati, perduti
dimenticati dal sole
ritroverai la gemma
che il vento
ti ha rubato.
Ma fra quante stelle
hai cercato
il tuo profumo??
Resta con me
e riavrai il colore
delle stagioni
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Addio amico
sto bruciando le tue lettere
tra le sterpaglie
delle tue lacrime
che ricordo ancora
lungo il fiume
dove abbiamo colto i fiori
delle nostre passeggiate
fugaci al vento
tra primavere perse...
addio amico
alle tue mani tremule
che
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Polvere di vita
finita sulla croce
della verità assordante
che faceva danno
all'ingiusto...
nel falso pianto
a tradirti da amico
c'era il popolo
urlante di spregio
amico del falso Re
a condanna del vero...
e dopo la cena
il falsario
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Frantumate
mie voglie
catturano
i tuoi sguardi
mi volto
rabbioso
alla tua
insistenza
del nuocer l'anima
sei padre vivente
dell'uccidere
il mio cuore
sei voglioso
come aquila
di un cucciolo
ne fa spento
l'esistere...
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Toccami selvaggio
senza pudor mediocre
là nello stanzino
dove mi hai fatto prigioniero
pregherò l'universo
mentre sentirò il tuo tocco
e godrò anch'io
di quell'amore violento...
niente luce in quel luogo
solo i
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No... non mietere
la folle allegrezza
che fà dei nostri occhi
lacrime di pioggia...
e poi, ascolta,
il crepuscolo
del mio amarti
laddove le rondini
si annunceranno in raduno
nel loro alare...
ascoltami,
mentre parlo al vento
che tiepido
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è silente mormorio
questo mio gemere d'amore
là, dove il mio bacio ti sfiorò
senza graffiarti il sorriso
fermo e intatto
nelle alchimie dei giorni...
passati ad amarti
nelle lacrime perse
tra le mie urla sfumate
nel tramonto dei tuoi
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Seduto sul metrò
acarezzavo l'alibi
dei viandanti racchiusi
nel loro sè...
il fracasso sopra me
sotto... solo gesta frenetiche
dove gli occhi sono spenti
dove il sorriso
è stanco...
e penso all'amore che va
nel
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Polvere di stelle
piccolo indifeso
hai raccolto
tra i capelli
dorati dall'insulto
che a reagire...
non spiccavi coraggio,
dolce il tuo canto
tra gli oceani selvaggi
come le dune
di notte
hai provato il gelo
che a sciogliere
non
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| Piangono troppe stelle
in questa notte
dove anche la luna
gioca a mordersi
in un misfatto
dai languidi segreti
nell'universo...
Come l'adorata venere
celata da veli candidi
improvvisa e perfida
può nuocere il cuore
laddove trova
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197 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
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