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Grazia Longo
Le 1183 poesie di Grazia Longo
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Vuotato calice
infranto alfine
contro pareti spoglie,
immemori d'ogni odore.
Ho squarciato i miei quadri
usciti da mani felici
quando le mie mani
incontravano la tue mani
in cieli d’incontinenza
di pelle e fiato
ora
nella solitudine
del mio
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E si continua
a sopravvivere al buio,
dentro a un mucchio
di parole vuote.
Avrei preferito
morire di giorno,
alla luce del
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Si spegne a riva
l'onda che fu tempesta al largo.
S'acquieta tra i grani lucenti
dopo aver giocato piano
con i massi aspri di ricordi
e aver smussato i bordi taglienti
dei domani di bianca schiuma intrisi.
Poso la mia carne esangue
tra
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Prendimi al volo
dal ramo più alto
Strappami
al dondolio del vento
Rubami
ancora acerba di desiderio
al mio destino di terra
Sfrega la mia buccia
tra le tue dita ardenti
Lucidami
sul dorso della tua mano
E poi mordimi
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Ti ho perso,
amico mio,
in fondo allo stagno
proprio quando
ho allargato le braccia
per abbracciarti.
Non s’abbraccia
il vento col vento
né l'acqua con l'acqua.
Si mescola
il vento al vento
in un vortice di foglie
e l'acqua
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Il silenzioso addio.
L'amore della rinuncia
quel suicidio dell’anima
ove è sacrilego il suono delle parole
ove è il fruscio lieve del vento
a smerigliar le ore senza tempo
-del mai più-
in un forse ...
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Frasi notturne a vestire nudità inattese
ossa ch'emergono sotto pelle
in sinistra successione oscena.
Idee blasfeme svolazzano qua e là
tra i veli d'organza blu della notte
nudità irrisolte
bandiere e croci
tra le ali di
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Bacio su perle splendenti
fuoco di pelle nel buio
luna che scorre
onde ch'esplodono
e lento s’alza il cielo
ch’era in ginocchio
davanti a me.
Luminose mani di sole
tra la schiuma della mia pelle di mare.
Sussulti tra morbide vesti ostaggi del
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Musica che t’espandi
dentro le visceri
e scorri piano ...
Pulsando, come sangue,
mi giungi al cuore.
Ti sciogli nel vento
e scivoli tra le mie chiome.
Mi bagni gli occhi
di felicità dolorosa
e tocchi di me
corde, che mai,
nessuna
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T'accarezzo piano,
lentamente ...
ed è come se t'inventassi
ad ogni istante
se ti plasmassi
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Boccheggia la luna
sul falso filo d'orizzonte
e intanto sonnecchia il sole
tra le nuvole dall'altro lato
in una notte
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Terra di frontiera,
tu fosti,
ove io non scorgo segni
del mio passaggio.
Terra,
senza memoria dell’orme mie,
restasti.
Né avesti zolle,
ad accoglier le mie radici,
né acqua a dissetar le fronde,
solo terra pietrosa e
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Acidi,
che corrodono i margini
e bucano il centro.
In un catino d'acqua sporca
anneghiamo la luna.
Rigurgiti
osceni
gorgogliano
in fondo alla gola.
Poi finalmente scrivo
e un grumo di emozioni si scioglie
in un vortice di parole
e
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Stanca di definito
mi perdo in occhi indefinibili.
L'Anima si stacca e fluttua
in misteri che masticano eternità.
Con gli incisivi guasti dell’insolvenza,
dissolutezza veste i panni lisi della virtù.
Si sbottona la patta
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Ti sono dentro.
Sento di te
oltre quel
che tu sai di essere.
Anche quello
che non vuoi essere
e invece
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S'intride di cielo ogni ramo proteso,
azzurro di fiori, tra nuvole sparse.
Arabeschi di cielo
e rami, come mani fiorite,
a catturare la
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Anime in versi Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere
Pagine: 132 - € 10,00 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
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Festa delle Donne 2010 Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne.
Il lato femminile della poesia
Pagine: 107 - Anno: 2010
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Foto di gruppo con poesia Autori Vari
Un ritratto degli autori del sito attraverso le loro poesie
Pagine: 200 - € 14,00 Anno: 2009 - ISBN: 978-88-6096-494-6
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San Valentino 2010 Autori Vari
Poesie d'amore per San Valentino
Pagine: 110 - Anno: 2010
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Addio Alda Autori Vari
Poesie per Alda Merini
Pagine: 92 - Anno: 2010
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Invia un messaggio privato a Grazia Longo.
Cos'è la fissità
di questo sguardo perso
in un vuoto d'occhi?
E' la Nostalgia.
Cos'è questo dolore
che solo tu tocchi
e che nessuno sente?
Il dolore dell'Anima.
Cos'è questo pianto,
che non tace,
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Com’eravamo belli
in quei tempi in cui
tutto ci pareva possibile.
Il passato che amiamo
è quello in cui eravamo
ancora lontani dal disincanto...
Quello in cui i desideri
diventavano subito
sogni da realizzare.
Quando la speranza
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Vellutati frutti,
sorriso di terra e di radici,
scivolano,
dalla cornucopia della vita,
sul tarlato legno.
Quasi un
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L’impossibile era lì,
ad un passo dal possibile.
Era qui,
nelle mie mani
nella mia voce
sulla mia pelle.
Era lì,
nel mio fiato
confuso al tuo,
la mia saliva
nella tua.
E non c’era
che un solo gesto da fare
-uno solo-
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Pensare che un tuo sguardo
avrebbe fatto di questo seme
l'albero più alto della foresta,
di questa vita un sogno sublime,
di un'illusione una stupenda realtà.
Di questa morte una resurrezione.
Bastava
un tuo sguardo d'amore al
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I giorni,
uno dietro l'altro,
messi in fila.
Anni,
come maree a levigare sassi,
asperità di roccia e
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S'intinge, la vela,
dei colori ardenti
del tramonto.
S'accende d'infinito,
l'Anima, stremata.
Galleggia,
sui riverberi del giorno.
Attende,
le lucenti perle di luna,
per giocar di luce
con l'onde.
Mentre il sole
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Sciolte nuvole bianche
fioccose e assorte
veleggiano piano,
o forse, ora,
si son fermate.
Galleggiano stanche
sullo specchio sfocato del lago,
placido ed eguale,
ora che il vento dei ricordi
se n'é andato a riposare
tra i picchi
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Eppur mai fui così vera
come quando
mi persi all'improvviso
nella tempesta
in fondo all'occhio del ciclone
che recava il nome tuo.
Inghiottita
dalle fauci spalancate
del vento senza dimora d'ali,
fui fiore di carne
turgido di
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Me ne andai
da sola,
senza un addio,
senza un gesto,
senza proferir parola.
Me ne andai
col mio sguardo
che non sa mentire
a tracolla,
in fondo alla borsa,
confuso tra mille cianfrusaglie.
Me ne andai
prima che s'incrinasse
la
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Sospiri di vento,
come allora,
odorosi aliti di gelsomino
che trafiggono le narici,
come allora.
Caldo giugno,
sul finire.
Lucciole, trai ciuffi d'erba
ai bordi della via,
pulsanti d'amore,
come stelle terrestri
vaganti,
addomi
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Passo dopo passo,
salgo, al buio,
i gradini rotti
di queste scale
interminabili.
Un soffio di vento,
forse un respiro,
o meglio, un fiato,
sul collo nudo.
Suoni di noi,
e del mondo intero,
oltre il muro del silenzio,
in una giovane
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Bianca farfalla impigliata
nella tela del ragno nero.
Immobile e leggera
ad aspettar che il ragno muoia
per spiccare il volo.
Beve poche gocce di rugiada
e sente l'odor di rosa che si schiude
al primo raggio del mattino.
Resta appesa al
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Quella tua bocca,
come incisa nella roccia,
friabile e calda di sole,
nell'Ore più luminose.
Ora bocca d'inverno
tagliente di fredde e vuote parole.
Distante come la galassia più remota.
Perduta per sempre,
anni luce dai miei
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1183 poesie trovate. In questa pagina dal n° 211 al n° 240.
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