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Donato Marchese
Le 47 poesie di Donato Marchese
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Inconsapevolezza
nel chiarore di lei
che svanisce lenta
tra le macerie
di un corpo informe.
Nulla, del bagliore
che emanava, ora resta
oltre la soglia
di un grigio ricordo.
L'illuso suo
pregar sincero,
sfuma nello specchio
di un
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Affievolirsi costante
del pensiero,
che affronta lontane
pulsioni e soccombe
ai corpi spenti
di rancori accesi.
Scalpita
Nell'ombra fitta,
il magone
al buon senso
incatenato.
Sentirsi tanto estranei
a noi stessi
nel
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Luci soffuse
senza voce, a riempir
le stanze dei motel.
Tante le ombre di corpi
spenti, che riflettono
ancora la fredda melodia
della notte.
Se solo anche lui sapesse
che il sangue tuo
scorre rovente.
Sa almeno lui sapesse
che delle notti
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Verrà ancora
la nebbia all'imbrunir
del cielo.
Questo incerto manto
cadrà dolce,
e più confusi ancor
renderà i nostri pensieri.
Taceranno anche
le stridule luci di
città lontane,
infrangerà i
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Anche la tua pelle
esala amore.
Tu, che sola
sai spezzar l'ebbrezza
di un illusione.
Tu che riappari
fiera,
tra i ricordi di
mattini confusi,
e che vai via
presto, ogni sera,
proprio quando
il cielo dorme
e il pensiero si fa
sangue,
un
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Ancora si sente
nel tuo respiro la
mia ombra.
Notevole impegno
fallito di oscurar
la gemma che riluce
i tuoi occhi.
O forse è solo la speranza
che scorge ancor fiamme
dietro al fumo di un
braciere spento.
Follia è spingersi
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Chi sei?
Tu che attanagli
l'anima in ogni istante
di finta allegrezza.
Che condanni la mente
a non sostar nella candida
selva della compiacenza.
Sei tu che strappi
dalle mie mani ogni
sudata convinzione,
per ricondurmi nel
turbine
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Arrivò la sera a parlar
di te.
Le bastò calar lenta
tra le mie mani
per riaprire i
profondi solchi
con ardor nascosti
ai tuoi occhi sotto i colpi
di lacrime mancate.
Quando l'orgoglio,
dapprima caduto
ai piedi di una porta
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Fruscio di foglie
levantesi al soffiar
di affannoso respiro,
che s'infrange sulle
ruvide mura e sparisce
nella buia
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Pochi ancor sono i respiri
che sapor non anno,
e pur già m'appare
la crudele ricompensa,
che impeccabile si scaglia
su chi a giocar d'amor
mai seppe e ancor
vincer non sa.
Così densa è l'aria a chi
ormai pronto a
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Mai, oh mia dolce notte
Osai di te nutrir maligno pensiero.
E mai parola da me udisti
Alcuna che ripudiar poteva il
tuo splendore.
Ma una foglia cadde vermiglia
Ai piedi del suo tronco,
e fuggisti lontano,
senza lasciar di te
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Donato Marchese.
Rinasce,
l'altrui spirito
e ridesta,
freschi amori e
Divina udienza.
Spazio al nulla.
Negli occhi
polvere, di amara
allegrezza.
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E' al morir del sole che
rivedo l'uomo che sorregge
la mia pelle.
Non teme mai l'errore
non fugge mai l'alea.
E ben si guarda dal
sostare ove tutto sembra
a posto, ove nulla può ferire.
Poiché sa vivere,
solo quando
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Come l'onda che derisa
per il vano ardor
pur s'infrange, sulla
roccia che gelida non
fatica nel mostrar
la stessa faccia.
Così il tuo pensiero
urta, gli stolti e
le menti scure che sorde,
non destan
segno all'armonia
del
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Per la solita via
proseguiva quieto,
a quella che, da un po'.
si era resa l'ora del
riposo, dopo le questioni
ed i trattati che,
con giovane ardore,
solea affrontare.
Il passo cauto,
prestava orecchio
alle ragioni del cuore
che,
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O voi, che sostate
il vostro tempo con le
infide vesti, di chi tutto
esperisce e nulla osserva,
e che alle vacue
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Cammino tra i relitti
di una vita,
raccolgo i cocci
di giornate intense
ma in fondo,
così vuote.
Una lacrima si erge
oltre le mie ciglia,
ma effimera, ne sa,
ne può alleviar
l'arder dei miei occhi.
Solo ora il mio cuore
sa,
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E',
di infinite realtà,
l'umana la più inquieta.
Eliminar, solo egli può
dal reale cio che
in virtù del senno
è piu esistente.
Cosa valgon le
stelle, se non di esse
parla uno sguardo Amico?
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Come il Sole che aitante
sovrasta fiero l'orizzonte,
e allontana le tenebre
che empie osaron rubar
la notte e
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Luna,
faro eterno di ogni
naufrago amante,
ascolta sta notte
il canto di chi
è rinchiuso nel
tentennar
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47 poesie trovate. In questa pagina dal n° 21 al n° 40.
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