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Danilo Carli Stranich
Le 48 poesie di Danilo Carli Stranich
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segni questa stagione
di risvegli e tepori
dolce viburno,
gemma delle rocce,
delle muraglie acclivi
e ritorte
fiore della fugace stagione
passeggero,
radioso come l’adolescenza,
colmo e agitato
ti straziano le nubi
ma subito rischiari,
sul
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Irradiata d'attesa
la stanza spoglia
inaccessibile,
il sapore untuoso
della notte ammarata.
M'arresi al tuo corpo
al volto gentile,
al dolce tenuarsi
delle tue braccia.
Come Roma ardemmo
nell'ordito celeste,
al laudano invisibile
d'incerte
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Canne e sterpaglie annientano il mare.
Cerchio di sabbie senza fine
il sole eterno zenit impedisce
ombre di fuga e zattere arrangiate.
Da sette anni, forse da una vita
questa grotta straordinaria è la prigione
che a forza tu chiami la mia
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Il tuo corpo che fu fatto
di speranze feconde,
rima perfetta nella notte pura,
è pane alle mie mani,
perla fiorita di riverbero lunare.
Amore per le tue spalle,
per il tuo passo lieve;
ho tracciato le rotte
delle spume inespresse,
il canto
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Camminando i sentieri di questa mia casa
abdico il corpo d'ogni utopia,
perché odio ciò che sento ma non dici
mentre vicino t'immagino lontano.
Eclissata ogni luce,
raccolgo polvere d'amore
quando intorno è
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Ti sogno la notte che m'accarezzi ancora
come nel tempo ch'eravamo ragazzi,
quando sicuro in me posavi
la dolce utopia del tuo sentimento.
Sopra il guanciale segnato dal giorno
abdico il limo della ragione -
somiglia a un plenilunio questo
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Come cometa che spiega l'armonia celeste
la tua voce sconvolge le trame del buio,
il canto lontano di barche desolate.
Onde s'increspano nel riflesso lunare,
la spuma feconda la riva marina -
chiamo il tuo nome, ti cerco fuori del mio corpo
ma tu
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Inseguo il tuo viso nella città stanca,
destino che m'abbaglia e castiga
come un segreto che penetra il midollo.
T'avvicini, la dolce rosa della tua bocca
sussurra sbiadite sillabe d'intesa,
radioso sottometti ogni
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I tuoi passi sfioriti scolorano la sabbia;
dipingono come un intrico di folli arabeschi
sulle colonne irreali d'un oriente da fiaba.
Il cantico muto del tuo respiro
lascia lo spazio all'eco del mio pianto,
quando appesi alle gocce
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Un cancro segreto sussurra
del tempo che distrugge;
c'è la tua voce
dentro un ricordo,
croce lontana
alla mia finestra.
Il tuo respiro irrisolto
avvolge la mia posa,
scolora il mio sangue
e lo consuma,
domina il silenzio
di questo
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Come i grani dei rosari
sfiorano le vecchie,
le mie mani da bambino
sfogliavano il tuo nome;
un gioco di sillabe sussurravo,
neanche conoscendoti.
Ma adesso che sei luce
che filtra la mia stanza
e dolce e dolente pioggia
che scioglie le mura
del
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Invia un messaggio privato a Danilo Carli Stranich.
Sotto stelle di grano,
dietro il flusso di viole gelate
ascolto la voce dell'aria,
la vita che si perde
- vena di luce
negli occhi della sera.
L'incendio dell'alba
m'offre redenzione e gioia;
ritroverò Itaca pietrosa
le sue baie
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Gemme di grano incendiano
l'azzurro silenzio del sonno
quando il magma del cosmo
scivola come pioggia.
I giorni corrono folli, veloci
dilaniano il mio corpo
come un roseto spinoso
e lame di luna
nell'anima viola.
Vibrano spume
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Ti tengo in me, le mie rose
sono campi di luna sfiorita.
Non nasconde uno scrigno
le tue magnolie;
la tua assenza
è vendetta marina,
un cielo viola di neve.
Il giorno cede al suo domani.
Respiro il tramonto,
la notte è lo specchio
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Voglio la tua ombra accanto.
Non conosco più quiete
nè la dischiusa meraviglia
dei tuoi occhi accesi.
Cerco le tue nudità di luna,
la bocca che soffocava il piacere
in un pianto d'acqua dolce.
Inseguo il tuo canto
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In limpidi roghi
di nuove gioventù
questa terra è umiliata
oltre la memoria.
Nelle sere
il privilegio del pane
si ripete uguale
e le violenze sante
sono carogne
calde di salvia
e di seme d'ulivo.
Chi non ha vissuto
non
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Il giro segreto degli occhi,
dolci gocce d'arancia
su rami rochi di pianto.
La tua voce fanciulla
come un'alba improvvisa
accarezza sui tetti
l'armonica della pioggia.
Mare spezzato sui fianchi,
sillabe di visi e nomi
come gerani al
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| Le pietre del mare
ti hanno scorto al tramonto.
La spuma, i corpi
il sudore sgorgano lenti,
come un frutto tra i rami.
Le parole e i gesti dei giorni
non spezzano l'alba.
Scorrono i mattini,
scorrono le voci,
altre mani e risvegli
ti
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| Affiora il tuo viso, sa di silenzio.
Questo viso che inseguo
dall'alba al tramonto, senza tregua,
cieco, come un corpo dissolto,
un abito smesso. Le tue mani
sono un'inutile preghiera,
un pianto scomposto, un urlo.
Così ti cerco al
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| Calme su colonne,
incantevoli
le malve dei portici
incoronano la sera.
Il canto sepolto
dei silenzi colati
è come un'ambra
assente,
incisa nell'aria.
Il tatto del tuo sguardo
mi si forgia sulla pelle
mentre il bagliore della
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48 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 20.
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