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Fosse amico
Il tuo sorriso
Porta del cielo
Sarei sulla cima
A guardare giù il fondo
Dei miei sogni oppressivi
Mi serve il tuo ascolto
Ho bisogno di labbra
E di parole anche spietate
Per spiegarmi ciò che non posso
Mi serve un leggi
E se lo specchio
È l'ovvio spietato
Dei tuoi anni
Basta la mia mano
che stringe una tua ciocca
E si fa lampo il tuo viso
E se una notte scura
Chiude un giorno più buio
Un bacio delle nostre labbra
Illumina d'immenso
Tutto leggi
nulla di epico
in quel suo viaggio
né di eroico
in quell'orbitare
intorno a un globo crudele
se non un'offerta
ai semidei della scienza
dove può essere la vita
solo un accessorio
e cosa conta un cane
in nome del progresso leggi
ti porterò
per le ciglia
il mascara che amavi
e l'erba
dei prati boschivi
e le ragnatele sul viso
degli anni che ho vissuto
comunque fili della vita
che mi hai dato
usa
queste mie ossa stanche
per riscaldarti
dal gelo della leggi
non distendermi
tappeti di fiori
per addolcire i miei errori
non versarmi da bere
per placare il delirio
delle mie notti da sballo
non spalancarmi le braccia
di donne fatte di vento
per riempire deserti
sbattimi in faccia
i miei sbagli
fammi leggi
t'aspettavo la sera
ombra tra le ombre
per vivere della tua luce
nell'intreccio delle mani
nei palpiti dei cuori
t'aspettavo
per volare più in alto
ma le parole troppe
ci hanno tradito
senza gesti concreti
di noi rimane ora
un guscio leggi
e ancora lei si spoglia
nell'inferno della memoria
e non sa della sua visione
quale atroce incisione
segna il ricordo
e pur conoscendolo il suo nome
cerco di ricacciarlo
come spettro adulante
io e lei che fu
siamo soltanto sguardi ora
alla leggi
Dimmi a quale stella
Hai rubato la luce
E quale notte dimmi
Non rinuncerebbe a tutte del cielo
Pur di accoglierti
Sono a corto di confronti
Ma dimmi se non a un astro
Possono essere simili i tuoi occhi
All'implosione dall'universo fondo
D'un leggi
Possono iridare ogni piazza
Riempir di echi di parole
Portici e vie laterali
Suonar la solita solfa
Di discorsi giù uditi
Battere il chiodo di parole forti
Parlare di onestà e giustizia
E di futuro prossimo venturo
Luccicante e leggi
L'acquazzone è passato
Rapido come stormo migrante
Restano in cortile
Ciottoli lucidi
E nella radura scintillano
I manti dei cavalli
Alla grondaia s'abbevera
Un bel corvo
Dalle piume d'argento
E su tutto luccichi tu
Per un attimo alla leggi
Resisterà
Io credo
L'intelligenza esploratrice
Come il desiderio
Della libertà
Amata e disillusa
Resisterà l'eros vitale
A completare gli amori
E le sale da ballo
Dove si danzeranno tanghi
Di sangue e fuoco
E valzer leggi
mentre navighi
nel fiume dirompente delle cifre
e mangi fette
di bilanci societari
mentre scorri la borsa di wall street
ché non farlo
sarebbe un sacrilegio
mentre ti avvii al tuo regno cromato
tutta di prada vestita
vaporosa nell'afrore leggi
è come un sospiro
ogni fiocco di neve
di una donna infelice
da qualche parte nel mondo
e mille, milioni
sono i sospiri
che si fanno nuvole
e cavalcano il cielo
fino a cadere nel bianco silenzio
come mille, milioni
fiocchi di neve
a leggi
lei si chiama giulia
senza vezzeggiativi
ha occhi stanchi di periferia
e capelli senza stelle
indifferenti al grigio
di quella parte di città
e lui ha poca carne da mostrare
e occhi inquieti
senza sogni da sognare
vivono la violenza
di leggi