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Felice Di Giandomenico
Le 344 poesie di Felice Di Giandomenico
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| Vorrei fissare gli occhi
di chi, ti ha condannato
a morte!
Di chi ti ha giudicata,
con crudele ottusità.
E poi volgere lo sguardo
verso gli occhi di Dio,
quel Dio disperato
che invoca il tuo nome
che appare forgiato
sulla sua stessa
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| Avvolgimi
preziosa essenza di vita,
lascia che
l'incantevole simmetria
dei tuoi verdi occhi
si stenda su orientali melodie,
tra pacate essenze
di sandalo e patchouli
a corroborar
il furore dei nostri sensi,
tenerezze che ripudiano
il tempo
e
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| Strade immaginarie,
percorse di notte.
Il cuscino è madido
di sudore,
custode di incubi
che presto l'alba
muterà
in onirici aborti.
Note blu cobalto
riflettono
un'ascia bipenne,
braccia tatuate
protese in
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| Dal basso!
Entreneuse discinte,
distese su tele
assetate di eros,
mentre il pathos
urlava la sua impotenza.
Odore di caffè bruciato,
fragranze alcoliche dolciastre,
sigarette fumate a labbra serrate,
tremanti al cospetto
di calze nere
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| Dolce puttana dall'avvenente aspetto,
silenziosa e discreta,
eppur avida e crudele
nel dispensar piaceri a tempo.
Brevi e intensi orgasmi
in soffitte polverose,
come carabattole pregiate
rivestite dal lavoro
di aracnidi gravide,
broccati
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| Ancor di sangue
madide le mani.
Mi hanno sfiorato,
inseguite da un sorriso
che aveva il candore
di un bimbo,
incastonato tra due ossa.
La morte cicca
ha strizzato l'occhio
ad un istante eterno.
Avrei voluto –
ma non ho potuto –
ripagare il
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Odor di aglio e capperi di Puglia,
vecchio pellicano dai tristi occhi,
nostalgie di canti nobilitati dal tempo,
armonie yankee in fumosi locali
ove si educava l'ironia.
S'ode ancora intimo quel suono,
pianoforte che narrava le tue storie.
Accesi
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Esistono, dunque sono.
Idioti, ottusi, reazionari.
Mi accorgo del loro esserci:
questo è il vero terrore!
Non della morte il pensiero,
o di fantasie tramandate
da prosaiche illazioni...
Il terrore si ficca
tra le fessure
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Signore mio,
nun ho mai capito
si quanno te parlo tu me senti,
oppure fai orecchie da mercante,
stufo da sentì solo lamenti.
Lo so, nun me sta bene gnente;
nun me piace sto monno,
l'ipocrisia m'perante,
er carattere strano della
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| Sei consapevole del tuo fascino,
amica talvolta infedele,
parca di parole
e di tenere ispirazioni.
Eppur ti diletti
a celar la tua essenza
tra i pensieri
mentre il cuore ti rincorre
alla ricerca di vitali amplessi,
lì,
sugli austeri
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| Una lacrima
- solo una -
disegnata su un volto cereo.
Parigi era avvolta da un tenue
profumo d'incenso
e si offriva a quella lacrima,
come ammiccante meretrice
in attesa della sua mercede.
"Vive Rimbaud, a bàs
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| Dubbi...
Perplessità...
Effluvio
di incoercibili antinomie dell'essere.
La testa del buffone
è stata dissotterrata
dita ossute e tremule
si confondono
con l'opaco colore
di quelle ossa,
come fragile gheriglio
che esala
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| Moje e fije se ne so ite,
nun ta rimane che restà lì,
ad allevià del quer povero mare le ferite.
N'tanto la signora s'arinfresca n'terra de Spagna
e – a quanto c'è dato da capì –
ammazza quanto magna.
Appena
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| Apologeti del bene e del male,
sfingi dallo sguardo vitreo
prodigate e tesser menzogne.
Servi di poteri occulti
che dilaniano desiderati discernimenti,
verità centellinate
spalmate su bricioli di ipocrisia.
Che pena!
Coscienze come ceri
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| Se n'tona co sta Roma estiva,
na musica dall'America m'portata
mentre la sera scenne sul rione
e inizia a luccicà quarche lampione.
N' vecchio steso a terra
se la dorme e se la russa,
mentre er casino s'alimenta
qui a piazza
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| Sin son spente per sempre
le luci del tuo palcoscenico.
Scenografie orfane
di parole ribelli e blasfeme,
a contrastar quel nome,
eco di un monte santo e maestoso,
esistenza che si disperde
nei rivoli di una feroce fragilità.
E resta il
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Le notti del poeta Autori Vari
Le poesie che hanno partecipato al Premio di Poesia Scrivere 2009, con tutte le opere partecipanti ed i vincitori
Pagine: - € 14.00 Anno: 2010 - ISBN: 978-88-6096-621-6
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Foto di gruppo con poesia Autori Vari
Un ritratto degli autori del sito attraverso le loro poesie
Pagine: 200 - € 14,00 Anno: 2009 - ISBN: 978-88-6096-494-6
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Halloween 2009 Autori Vari
Poesie per Halloween
Pagine: 32 - Anno: 2009
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Addio Alda Autori Vari
Poesie per Alda Merini
Pagine: 92 - Anno: 2010
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Felice Di Giandomenico.
| Chissà cosa agitava la tua mente,
viaggiatore luminoso nell'eternità,
privilegiato osservatore
di volti imperscrutabili
che effondono vita.
Eppur l'alterigia
ha macerato il tuo bene,
abissi oscuri
hanno inghiottito la tua luce
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| Mo che ho finito de scrive,
me viè da pensà a voi
in quer momento,
quanno er sor notaro, cor sorriso
m'bocca,
ve leggerà er mio testamento.
Chissà che facce avrete
quanno direte: come mai?
Sto stronzo c'ha lasciato
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| Esalazioni di mediocrità
infestano l'aria
di oscuri presagi.
Infami inquietudini
che misurano il tempo
rilevandone il grave
e lento scorrere.
Piccole morti quotidiane,
ove l'amicizia, l'affetto,
i sentimenti
incontrano la loro
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| Camere oscure
ove si stampano immagini
oscene.
Mostri in abito talare
si aggirano
avidi di venerei piaceri.
Anime innocenti
immolate su altari
unti di depravata
cupidigia
ove ogni forma di amore
muore,
trafitta dall'inganno.
Perfide
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| Amore mio, facce caso
sti governanti che c'havemo
co sta crisi ce stanno a
prenne tutti per il naso.
Nun ve preoccupate
la crisi sta a finì,
spennete, spennete,
che tempi boni stanno a venì.
Se semo tolti mille euri
de tesca nostra
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| Non si abbassano
cercando rifugio
sul terreno dell'imbarazzo.
Cosciente stupore
che si posa sul circostante,
immacolati pensieri
ove non trova asilo la malizia
e il soffio opprimente
della falsa coscienza,
letale veleno dei sogni.
Ridono gli
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| Se fa tanto un bel dì,
che quanno mori trovi pace,
peccato che qualcuno
se ne frega della scritta:
"qui giace".
Sti giorni a Roma,
dove l'afa t'accarezza,
ar campo Verano
hanno trovato n'teschio
in mezzo alla
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| Ho chiesto a Dio l'ardire
di versar lacrime,
per schiudere quelle porte dell'anima
serrate da diuturna incertezza.
Pensieri corrosi dal tempo,
che piegano le ginocchia,
mentre pulsano le tempie
che meditano coraggio.
Spalle ricurve
sotto il
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| Co st'afa a Roma,
sta a diventà n'impresa prenne
la metro pe tornà a casa.
Se sfiata dentro quei vagoni
tutti ammucchiati
come tanti pecoroni
Alla fermata Colosseo poi,
nun te lo dico proprio:
gente d'ogni fatta
spigne, te
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| E certo che l'anni so passati
ma quanti vecchi ce stanno ancora
co l'occhi illuminati.
Sa ricordano li tempi dei casini
quanno i padri annavano lì
a svezzà sessualmente i ragazzini.
Te devi da sveglià, fijo mio,
devi da
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| Si posavano adagio sul cuore,
parole ispirate dai sorrisi
di peripatetiche confuse nella notte,
solitudini opprimenti
che si rivestivano di dignità,
vicoli oscuri e maleodoranti,
riserve di vita pulsante
ove aleggiavano anarchici
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| Pagine assetate di parole,
dimore di pensieri
cupi e indelebili
dissolti nella notte.
Frammenti d'anima
in un deserto d'insane
abitudini,
che corrompono il tempo
nella penosa attesa
di versi da recitare in silenzio
mitigando metafore di
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| Mi dissipo nel mondo
sordo ai richiami di un'alba
che reclama il mio vivere.
Un fugace raggio di sole
rasenta una foglia
ninnata da un leggero
alito d'estate,
benigno atto di una natura
che rallenta i suoi ritmi
frugando nella mia anima
alla
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| So perché volli
sapere,
d'essere destinato
ad esistere.
All'alba,
quando il mondo
inizia ad incipriarsi
di abitudine
e lo sguardo si perde
nelle ore che lo attendono,
nei tuoi occhi, amore mio,
riparo le mie inquietudini,
ricovero
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344 poesie trovate. In questa pagina dal n° 151 al n° 180.
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