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Felice Di Giandomenico
Le 344 poesie di Felice Di Giandomenico
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| Una chitarra che non mente
e gioca d’azzardo con il tempo
lasciando che scorra su note
che hanno il sapore del blues più intenso.
Aria di irrequieto vivere,
note sincopate scaldano l’anima,
che vaga senza sosta nel mare dell’utopia
sperando di
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| Come potrò dimenticare
il tuo sorriso
nel porgermi quel libro in dono.
E quel tuo dolce sguardo
che ha scaldato
in un
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| Eccotelo tiè
er mercatino de natale
tra oggetti vecchi e novi,
luccichii e lampade de sale.
Giranno e rigiranno
tra i
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| Vorrei esser preso per mano,
e condotto ove l’assurdo non dimora,
sovversivo in tutto.
Al di là del
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| Accendo sogni,
mortificando vane speranze.
Ipocrisia di giorni
apparentemente lieti
che odorano di provvisoria
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| Uniti,
all’apice che ci congiunge
apogeo dei nostri sensi
che soffice dolcezza leviga.
Si stempera nel calore
dei nostri corpi
sensuale ardere.
Mentre il tempo accelera
il suo passo
che intensi sguardi
osano trattenere.
Etereo
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| Urla il dolore,
tace e acconsente
l’assurdo.
Mimesi di istanti
vuoti,
ricolmi di tristi indugi
dove l’alito vitale
si districa incerto,
tra speranza
e rassegnata quiete.
Dov’è che vai raminga
anima mia?
Anfitrione di oscuri meandri
tra
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| Era lì, a Villeblevin,
che beffardo ti attendeva l’eterno oblio
tra inaudite fatalità,
forgiate da un assurdo onnipresente.
Non c’è stato il tempo di capire
che la vita stava per dirti: addio.
Corpo vilipeso, tra rottami contorti.
Dov’erano Dio
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| Nella semplicità di gesti
troppe volte dati per scontati...
Quando due cuori si accolgo
l’un l’altro tacendo,
e silenti emozioni
tessono vissuti
desiderosi di un eros
da appagare in fretta.
Dita che scorrono
lente su volti che narrano storie
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| Roma adulata, Roma confusa,
Roma senza pietà, Roma delicata,
Roma perversa, Roma puttana.
Ne ricordo ancora le immagini
in bianco e nero
tristi periferie fangose
dove il tempo scorreva
senza cedere alle intemperie di un fato
ostile.
Granelli
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| Ti contemplo così come sei,
bella
nella penombra che incornicia
il tuo risveglio.
E assaporo i silenzi dei tuoi occhi
che mi scrutano
accostando il mio viso
sulle tue gote
che hanno l’aroma
del marzapane di Sicilia.
Adagiato sul tuo
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| Son tristi le stazioni quando piove all’alba.
Financo i soliti volti del primo mattino
assumono le tonalità di un giorno
che sembra voler rallentare il suo nascere.
Schizzi di pioggia
che il vento dispone sui finestrini dei treni
odore di acqua
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| Nell’antro di nuove chimere
centellinando attimi
che sanno di eterno.
passi
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| Contemplando il tuo volto,
amore mio,
immagini si stagliano
sul vivido sentire dell’anima.
Foglie che lacrimano brina
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| So solo ricordi de n’vecchio sporcaccione
che mo fa fatica
a tenè a freno er timone.
Che ve devo da dì,
de ciò che se vedeva
quanno da Ofelia s’annava
perché l’ucello te tirava.
Ma ricordo che ce stava Savina...
Bella Savina...
sempre pronta
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| Calde note
in un audace chiaroscuro
che sa di fumo compulsivo,
vissuto, consumato.
Un sax e un piano
iniziano un idillio
che dona quiete.
Schegge di vita
alla ricerca di un ordine
che anela distendersi
su melodie che il tempo non
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Le notti del poeta Autori Vari
Le poesie che hanno partecipato al Premio di Poesia Scrivere 2009, con tutte le opere partecipanti ed i vincitori
Pagine: - € 14.00 Anno: 2010 - ISBN: 978-88-6096-621-6
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Foto di gruppo con poesia Autori Vari
Un ritratto degli autori del sito attraverso le loro poesie
Pagine: 200 - € 14,00 Anno: 2009 - ISBN: 978-88-6096-494-6
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Halloween 2009 Autori Vari
Poesie per Halloween
Pagine: 32 - Anno: 2009
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Addio Alda Autori Vari
Poesie per Alda Merini
Pagine: 92 - Anno: 2010
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Invia un messaggio privato a Felice Di Giandomenico.
| I lampioni ne illuminano la bellezza,
mentre contemplo foglie che lacrimano brina di notti
che un novello autunno ammanta.
Vige un pacato silenzio
che pare volersi stendere
su quei gradini percorsi a rilento,
ove il fiato vien meno
mutandosi in
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| Non ho avuto il tempo,
per dar modo al tuo cuore di aprirsi
completamente al mio sentire.
Ed ora sono qui,
tra ricordi che paiono allontanarsi
ma che tornano, di tanto in tanto,
con il loro carico di malinconica tristezza.
Rammento incubi
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| Nel retrobottega dei ricordi
vo trovando sollievo.
Tra nitide immagini
e sfocate rimembranze
ove il presente si turba.
Foto usurate dal tempo
si susseguono tra la vita e la morte
il fu passato,
il qui presente,
tutto si fonde
nel florilegio
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Dimorando nel qui e ora,
barlumi di consapevole esistere
che il respiro tenta di cogliere
e la mente anela.
Scorrono i pensieri
lottando con i sensi
dissolvendosi in istanti
che odorano di eterno vivere.
Si ammutolisce il
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Adagio hai varcato la porta
del tempo che ti fu concesso,
ultimo frangente di una quieta vita.
Occhi arrossati
ad accompagnar di te
l’estremo viaggio,
reminiscenze di un passato
ormai confuso
che adagio esce di scena.
Odor d’incenso tra
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| Pace n’do stai, fatte vede
ce sta n’casino in giro
che nun ce se crede.
N’do stamo annà?
In tram, in bus e n’metro,
co sto timore
che come na mignatta
te s’attacca dietro.
Tu cerchi da reagì,
de sdrammatizzà,
ma
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Su un umido terreno ti adagiò una morte infame,
sangue e grida come nenie notturne ti avvolgevano
in quel gelo d’autunno incerto
ove ciò che di te rimaneva
l’oblio con maestria affossava,
lauto pasto per quell’umana ipocrisia che
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Nel silenzio,
dove il respiro dissipa
ogni inquietudine,
percorrendo spazi
in cui i contrasti
fanno da dimora ad un’agognata
armonia.
Nel silenzio,
dove il tempo pare inibire
il suo diuturno andare,
dischiudendo onirici
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Che hai tu, o Morte
ch’io debba aver di te
più timore che non della
vecchiezza?
Lo scivolar degli anni
con tutti i suoi fardelli
in ciò che ora sono,
e forse diverrò
Intravedendo guadi
ove tutto cessa,
debole dinanzi a
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| A chi dovrò dar conto
per esser del presente
devoto paladino,
se non a reminiscenze
che ostili si effondono
su fondali color cobalto intenso,
Oniriche presenze a dimenar
le ali del tempo,
nel diuturno incedere
tra i bastioni che
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Flette verso nord,
vitale alito che
nell ’etere si dirada
tra aneliti di luce
che appaiono fiochi
e irraggiungibili.
Barlumi di consapevolezza
si insinuano tra scampoli di pensieri
che vagano nell’ottuplice sentiero,
ove le
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Tutti i giorni me c’arrovello
a vedè sta pora città mia annà ar macello.
Na vorta se poteva parlà de na leggera brezza
ora n’vece se sente solo puzza de monnezza.
Li mezzi pubblici so tutti affollati
se pija foco l’i
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Ora son lenti, padre mio,
i tuoi passi
su quel viale che ci vide assieme
tanti anni fa
quando, sorridendo ti beavi
della mia infanzia
avvolgendomi tra le tue braccia
ed eran miei i passi incerti.
Oggi quel viale ancor ci accoglie assieme
base
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| L’anima arde d’amor proprio,
scivolando tra pensieri che beffardi danzano
al ritmo di consuete contingenze.
Nel respiro si stempera
ciò che più duole
al vitale soffio,
reminiscenze che dileggiano
l’attimo presente
ove si contano
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344 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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