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Carlo Digiovanni
Le 105 poesie di Carlo Digiovanni
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Dimmi, giullare,
se tra i fidi consiglieri del re,
se tra i valvassini della corte
o le ruffiane delle alcove
s'alzò un
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Tanta acqua è passata sotto i ponti
i figli tuoi son diventati vecchi
i figli miei son diventati grandi
Sono ormai secchi
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Due dita di silenzio
vorrei, per sentire
la tua voce, come flauto
d'Orfeo, dentro le vene.
Due secondi di buio
vorrei,
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Noi, pazzi nel silenzio...
bastardi nella solitudine...
Noi, obesi di timori,
predicatori arroganti di
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Dissetami di te,
friniscon le cicale
pazze d'arsura
in questo eterno agosto;
dissetami di te,
lasciami a piene
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A te la vita avrei dato
e i sogni appena rinati:
solo un po' di silenzio
a riunire impauriti pensieri.
Di segni avevo
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Con voluttà mangi l'amore
quasi fosse l'ultima volta
che ti viene offerto il piacere
Nulla è necessario tu
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Quando la mia bocca
i tuoi seni assapora
e tutta la tua pelle
fiorisce alle carezze
è la vita che sprona
a rinnovare la
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Auguri a noi, amore mio,
sconosciuti fino a ieri,
oggi sconosciuti più che mai;
a noi che ci guardiamo negli
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Sulle mie spalle
il futuro dei padri,
e l'inizio appena
del tuo cammino;
su te il mio futuro
che non potrò
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Ti ucciderò
come si uccidono
i cavalli all'alba
nel mezzo delle nebbie
di settembre.
Ti annienterò:
hai espugnato la
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Fu ieri... no..., fu l'altro ieri...;
forse... fu un secolo fa.
La campagna, una casa,
distese verdi spruzzate
di
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Senti,
batte e ribatte la pioggia
sui tegoli rossi,
come dita che arpeggiano
al piano un notturno;
le gocce picchiano
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Solo Afrodite, eccellente e splendida,
manda sogni immortali agli uomini.
12.95/
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Ogni giorno trovato
è un dono degli dei ;
ignoto come la sorte
distribuisca i favori.
Eri giovane, ancora...
capelli al
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Dovessi somigliarti
scelgo il riccio:
chi ti tocca
la mano sente le spine.
Dovessi somigliarti
scelgo la volpe
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Come una dea bella ti vedo;
i battiti guardo del tuo corpo,
fremiti del mondo,
che risonanze
nel mio corpo inducono.
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Fammi toccare la tua fecondità
come si tocca il grano maturo
a mannelle, a covoni,
e a grani in sacchi
per annusare il
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Non posso ricordare
quanto fu dolce amarti
e quanto grigio appare
il cielo che transita
al tramonto.
Non posso
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Le tue rose
sbocciate ai miei baci
protese al mio ardore!
Le tue bocche bramose,
come un puledro affamato!
Le tue
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Non tenere il morso,
lascia andare i cavalli
senti che fremono,
anche scalpitano
negli stabbi i puledri;
i carri
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Tu fosti l'inno alla vita,
il pianto dell'umanità;
tu fosti la madre terra:
infinita distesa di tombe
e di croci dove
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Mi stuzzica e mi spinge
una voglia di vita
a guardarti nuda nelle tue sete
vestita solo di luce e di sorriso.
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Non ricordavo tu fossi così bella,
neppure il tuo sorriso ricordavo,
mi sfugge di te persino il nome:
m'eri finita
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D'assedio stringerò
le tue colline morbide
che occhieggiano al cielo
e la tua conca d'oro
come un vento tenace,
come
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Tutta t'avvolgo
nei miei occhi:
che bei figli
nasceranno da te!
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Un giorno la Storia scriverà:
si poteva evitare e non fu fatto;
a chi la gloria di tanta ottusità?
a chi l'encomio per
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Lieto il giorno ti sia, amore mio,
finalmente spoglio di ansie notturne.
Sia gravido il tuo ventre,
turgidi e
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Ora che è sera ribolle nel profondo
un bisogno di salvezza;
ora che la notte si avvicina
la vita concede di capire
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Guardarti e risentire
fremiti di gioventù,
come acqua di sorgente
che corra sulla pelle.
Guardarti e
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105 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
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