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Barbara Golini
Le 807 poesie di Barbara Golini
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| seguo le nuvole di sabbia
che attraversano dune e soli intramontabili
sulla via per Alessandro
(viaggio indietro nel tempo, quasi fosse ancor lì)
scopro tjubiteki ricamati a fiore
lunghe trecce e l'infinito orizzonte
di quest'Asia
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| è la gravità dell'atto che peserebbe
se non ci fosse leviteremmo non lasciando tracce, ombre o impronte
nessuno potrebbe osservare con la lente
non saremmo mai stati
durò a lungo il racconto
distogliere il tuo sguardo -
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| credi fosse colpa mia l'attesa infinita
il pianto e il rimpianto?
avrei voluto darti il mondo e non la croce
che trascini a fatica, nella solitudine
(non potrò mai non amarti)
tra farina e uova scorrono lacrime
giornate e soli
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| ho messo le margherite tra i capelli
mentre odoro la tua rosa, sorrido
non ricordo più il giorno in cui mi
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| scende dal calesse
in una sera avvinta di tristezza
era l'odore di benzina che l'ha distratta
eppure a guardarla era
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| non curiamoci di vita altrui
è tuo il corpo straziato d'alcool
non t'osservo
(non colgo di te alcuna sofferenza)
scompare il dolore nel piattume
corri, corri c'ogni angolo s'appiattisce!
della chemio ne scorgo i tratti
(nessuna remora
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| non ho trovato la foto più bella
né la tua novella, ho ascoltato per te
colgo tra gli strazi una stella
(attento sarebbe troppo per me)
sperimento un gioco ormai uralto*
spacciandolo per novità
mi siedo ed ascolto
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| scivola sul vetro
appannato dal respiro
questa lacrima
trova tragitto
non tracciato dal vento
predestinato
segue luci della sera
cade sul selciato
inumidito e buio
fiamma lieve
sua debolezza
la forza della costanza
vellutato il
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| diroccata
come una casa vecchia
appesa da un lato
con i mattoni spossati
con la scala senza ringhiera
il parapetto divelto
la porta scardinata chiusa a catenaccio
come un uovo caduto nel mentre lo si afferra
sbriciolato e con il tuorlo sanguigno
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| nell'azzurroverde sentire
scivoliamo ruzzolanti
è l'allegria che ci confonde
tenendoci per mano
sfavilliamo d'un gialloamaranto
di noi resta un biancoazzurroverde
testa alta sguardofisso
osservando
è sulla scia del
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| perché m'insinuo
nell'insinuare
uso parole
dolci come il miele
come l'uva sultanina
del mercato di Tashkent
arrossisco come
il pane azimo al pomodoro
poggiato sulle gambe
di quell'usbeka
belli i suoi pantaloni
da strisce di mille
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| è...
sulla vita dell'oltre
che ci ritroveremo
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| seguo
dell'onda
il verso
piego
ad ogni curva
scivolando
sulle note
apro
l'infinito
mio sentir
scorro
tra
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| attimi colorati
di un biondo intenso
sono quelli
che lasciasti
sulla strada
correndo sotto il sol ponente
cercasti d'allungar l'orecchio
sssmmmm
ma il rumore delle zanzare
lasciava insonni le tue giornate
e tra le vie di una Londra
ormai semi
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| prendo il foglio e lo straccio
spazzo, spolvero e coloro
non funziona il temperino
le punte spezzate d'un rosa shoking
quanto costa il colore?
non c'è limite al tuo amore
non riesco a tacere
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| occhio appeso
sull'orlo del precipizio
non stonarmi
con il tuo eruttare
parallele vie
attraversi
del
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Tu che mi ascolti Autori Vari
Le poesie che hanno partecipato al Premio di Poesia Scrivere 2010, con tutte le opere partecipanti ed i vincitori
Pagine: 240 - € 12 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686108
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Anime in versi Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere
Pagine: 132 - € 10,00 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
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Festa delle Donne 2010 Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne.
Il lato femminile della poesia
Pagine: 107 - Anno: 2010
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Invia un messaggio privato a Barbara Golini.
| ho osservato la cicogna
poggiarsi sul tetto del mio vicino
l'odore d'erba fresca appena rasa
assaliva le mie
leggi
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| accentuano il passo
le rughe sul volto
quasi a timor di perder tempo
ascolteremo il silenzio
e il fragore dello schianto
ho perso il mio io
sarei rimasta
se fossi stata
sarei andata
nessuno è capace
di sbucciarti come una
leggi
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| attendiamo silenti
il terminale
ad attenderci
Solitudo vestita a sposa
le rose sui capelli le donano
quasi verginella
labbra color carne
candore a riflesso
eppur avrei pensato
di vivere più a lungo
canuto volto
solchi
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| c'è stato un attimo
in cui ho toccato il cielo con un dito:
m'è sembrato il paradiso
discorso infernale
ho disceso le scale
negl'inferi son rimasto
incastrato dentro un sasso
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| non è della riflessione
ma dell'idea sorgiva
l'attesa
rimpianto d'un sospendere
delirio d'un'apprendere
non è della riflessione
ma dell'idea sorgiva
l'attesa
leggi
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| schhhhhhhhhhh, nasco...
luogoindefinito
monocultura: è la sensazione di soffocamento che non m'ha mai lasciata
irrequietasetediconoscere mai completata
contenitore mai pieno
vuoto vuoto vuoto
...
sguardo verso il fuori, l'altro...
non
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| è un lungo serpente
la maldicenza
sottile e aggrovigliato
il mal pensiero
nell'avarizia di poche parole
trova la sua espressione sublime
nel sottile sottintendere
il suo fine
oscuro ogni disegno
attendiamo in futuro
il plauso dei
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| Il viaggio tra di noi
tra valli e deserti
infinite strade tracciate
dalle orme piene di qualcosa
che sparì e di nuovo si affacciò
il cammello ha esaurito l'ultima goccia
non resta che il ricordo e il desiderio
d'un'oasi ricolma del
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| la civetta canticchia
all'ombra della leggera nebbiolina
che ci ha risvegliato stamane
lasciandoci interdetti
del brusco cambiamento
fuori tutti tacciono in tedesco
non senti nemmeno
il rumore lontano d'una macchina
d'un motorino
nessuno che
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| è nell'attimo immediatamente precedente
in cui socchiudo gli occhi e intravedo tra le ciglia
ancora il tuo volto chino sul mio corpo ormai straziato
privo d'ogni anelito, d'ogni desiderio di vita
che sento forte il tuo pensiero
"la
leggi
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| del profondo silenzio
s'assordano i timpani
la solitudine compagna bizarra
attende nascosta dietro l'angolo
sporge il nasino all'insù
e birichina mi fa l'occhiolino
sorride quasi a scherno
manda un bacio al volo
e dalla luce degli
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| sarei menzognera
se sussurrassi d'animo
il dolore che m'affligge
non ignora il secondo
non sognare di me
che ti comprendo
so che morirei di solitudine
nell'istante in cui dovessi
lasciar la mano aperta
lasciandomi scivolare
ma il dolore unge
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| fatica la caravella a sbarcare
troppo basse le onde
non hanno il tiro giusto
spezzano l'alzata di prua
e l'abbassata di poppa
le vele sono sgonfie
non basta ch'io stia qui a soffiare
non fuggiremo da questo porto
arenati all'arresa d'un
leggi
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| dell'ombra di dimore
solitarie e nude
ricopri il tuo pensier
e l'inatteso
non spargi che soffrir
per sottinteso
più forte e più profonda
la ferita
cerchi invano
di rincorrer il sogno
e d'esso si frantuma
la brezza
quante
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807 poesie trovate. In questa pagina dal n° 541 al n° 570.
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