Varco le soglie del mio essere
perduta, nella realtà che non mi aggrada.
Elegante, sono qualcuno che non ho conosciuto mai
e vado dove nessuno vuole che io vada.
Perdo coscienza ogni mattina,
vedo la morte in ogni vetrina,
vorrei recidere
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E stretta, irta e ossuta
vi è un fosso senza fondo.
Lo osservo alla mia destra
immobile.
Nel profondo tremo,
temo, non respiro.
Resto ad aspettare,
i muscoli di pietra.
Ma quando arriva un uomo
spedito e senza indugio
io, pur di non
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Stare ubriachi
quando nel mattino, già stanchi,
noi ci siamo.
Siamo arrivati.
E sussurriamo poesie
dalle labbra umide di fango,
non siamo usciti,
chi lo sa se siamo mai nati.
Ma siamo ubriachi,
e che c'importa di tutto
e del casino che
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Non ci guardate, animi sensibili.
Voltate la testa
e cambiate d'umore.
Scavate una fossa.
Cambiate canzone.
E date le spalle,
batteteci i piedi.
Più forte, nel muro
Cadrete all'impiedi, se non state a guardare
Pensate alla
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Andando stanco,
ridendo piano e solo a volte,
danzando silenziosamente su me stesso.
Incerto
e di sbieco.
Paura delle botte,
il sentimento di distanze prese e mai visibili
se non sulle nocche
o sul risvolto della giacca:
macchiato e infranto,
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Di quanta ordinaria follia
che ti afferra dai piedi.
E' un incubo ovvio,
la malinconia.
Far finta di niente
è la prassi, anche la mia.
E ti porta a finire a terra.
A cadere,
tanto è banale
che così sia.
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Nulla.
E scusami se non era chiaro.
Se l'avevo dentro ancora
la sensazione, e ora l'amaro
di questa sera che ho creato
che hai distrutto.
Spento, il faro.
Scusate tutti, scusa al cielo.
Scusa al giorno troppo vero.
Sembra giusto e io quella
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Ridere.
Guardarsi in un riflesso e farsi ridere.
Crearsi e distruggersi in un abbraccio.
Spezzati da sè stessi, in ciò che non dovremmo essere.
Vorremmo.
Forse è crescere.
Forse il vino nel bicchiere.
Lucenti d'un battito non
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Solo ieri,
nato. Fatto di pensieri,
giochi seri.
Notti illuminate,
ma di luci opache e poesie diffuse,
passi danzanti
su asfalti piani.
Le tue mani.
Il sole a mezzogiorno
ed il presente.
Il passo prorompente.
Passo che si spegne, respiro
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Nel surreale spazio di una convinzione convincente,
crescente,
e che non lascia spazio alla realtà.
Credere,
senza pensarci, falso.
Senza presa posizione,
trascinati in un tempo, un lasso,
sospeso nell'etere d'un nulla
e d'una mano tesa
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Kuro Neko.
Di compromessi e trattative,
vita e amore,
aspettative,
del domani nella fossa,
come la passione,
una macchia rossa.
Lacrime sanguigne
e pensieri di violenza,
intensità rubata
d'una vita non violata.
Pensare, la propria stanchezza,
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Necessità, passione.
Perché il cielo è lo stesso dovunque
e le stelle m'illuminano il naso, azzurro,
dal freddo,
ma la neve, che tarda ad arrivare
è come un utopia remota
ed un unico attimo di vita,
di calore.
Passione
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Addio
infame calcolo del tempo,
impressioni confuse,
mani tremanti e fasi di tormento.
Addio alle notti insonni e non vissute,
agli incubi,
allo stento,
agli occhi che fissano le stelle
ma in luoghi chiusi.
Ritorno.
Forse diversamente,
forse
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Infanzia,
quando porre le domande
non vuol dire cercare risposte,
ma solo sognare.
Sogni di vita,
vivere è un favola
e la luna una faccia
che ti ammicca,
manda un bacio
e ti rimanda al domani.
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Cerco
un gesto o una parola
e sento solo rumori.
Ogni istante, attimo che fugge
nel fremere del tempo,
quello perduto,
parole non dette e gesti dimenticati
di qualcuno che ti ha dato o a cui avresti dovuto dare.
Il vuoto attanaglia.
Il cuore
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Notte milanese,
quando le automobili corrono su piazzale Loreto,
quando rimbombano ambulanze e cellulari.
Sabato milanese,
quando ti affacci a mezzanotte,
di fronte il termometro sul pannello dell'Intesa.
Le curve dei palazzi,
figure in
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oh, cos'è mai la pace interiore...?
Dove si trova?
La puoi trovare in una foto,
La stessa in cui ieri osservavi dolore.
La puoi scovare in un ricordo di cui solo ieri rifiutavi il ricordo...
In un paese che non volevi rivedere.
La
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E se mi chiederai il perché,
non ti dirò di mille istanze,
ma solo ti racconterò di una sensazione che adesso avverto,
che prima era scomparsa.
Se me lo chiederai, ti parlerò di qualcosa di più forte che mi sta
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