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Antonio Terracciano
Le 998 poesie di Antonio Terracciano
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Oh, bei tempi dei blocchi contrapposti!
Gorizia speculare si vedeva
di là dal muro, piccola Berlino,
e sormontata da una stella rossa.
(Eri forse, Gorizia, l’illusione
di vite di migliore condizione,
prima che s’uccidesse l’illusione
con la
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"Non amano le donne le poesie
che scrive loro un essere incapace
d’affrontar nella vita traversie,
che si consola con l’arte mendace.
Hanno l’animo volto al quotidiano
andamento del mondo materiale
e provano fastidio molto umano
nel leggere un
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Vagano le varianti nella testa,
volteggiano osservando la poesia
che è già finita, ma non sembra presta
a sprigionare tutta l’armonia.
Son possedute dalla gelosia
le parole rimaste sulla porta,
vorrebbero goder la simpatia
di chi scrive, non
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Per me non tornerà più quell’odore
di pesce fritto appena cucinato
che da quel mare ancor non inquinato
pescato era con sforzo e con sudore.
Non tornerà per me più quel sapore
di prosciutto sincero e stagionato
che in mezzo al pane fresco ed
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’O Pateterno cumbinaje ‘nu guajo
a dà a chesta città troppe bellezze;
si forze nun l’avesse fatto maje,
mo’ ‘nce starriano a Napule ‘e rrecchezze.
’A gente se cuntenta sotto ‘o sole
’e ‘na vita addò l’ozzio ‘a fa ‘a patrone:
’a voglia ‘e faticà
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Basta svoltare l’angolo, e non sei
quello che eri; i piccoli tuoi nei
vengono visti con altri criteri.
Negli occhi neri d’una sconosciuta
così t’imbatti, e la vita vissuta
vana ti sembra, più non ti ci adatti.
Ti possono scambiare per
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Quando ti apri al mondo, quasi mai
vengono accolti con amor fraterno
i tuoi pensieri: servono semmai
per un dileggiamento quasi eterno.
Raccontare per bene la tua vita
porta a critiche fatte di nascosto,
con un sorriso finto e di sfuggita,
che
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Perse son le tue immagini nel mondo,
nelle teste vaganti delle genti
che t’hanno colto solo nei momenti
in cui t’alzavi un
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Molte volte il nativo non s’accorge
delle bellezze a cui invece indulge
il forestiero: il suo luogo natale
gli sembra spesso misero e banale.
Forse la nostra vita di cambiare
aria, di star talvolta a contemplare
modelli vari e estranei ha gran
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Se è giusto, come pare che sia giusto,
che dopo venti secoli d’esilio
ritornino gli Ebrei nel tempo giusto
nel primitivo loro domicilio;
se gli Arabi, pur dediti a una fede
monoteista, devon far fagotto,
lasciare quella terra senza erede,
far le
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Era un dialetto appreso
quando già l’Ottocento
veniva vilipeso
dal primo Novecento.
Aveva la schiettezza
di quel borgo situato
con poca contentezza
al bordo del Papato.
Ogni tanto nasceva
qualche delicatezza:
l’Epoca Bella aveva
dato un po’
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Carte vecchie conservate:
chissà quanti le han buttate!
Senza alcun riferimento,
anche il lor ricordo è spento.
Noi
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"Il troppo stroppia", disse qualche antico
buon facitore di sagge sentenze;
teniamoci il proverbio come amico,
per regolare le nostre esistenze.
Un lauto pranzo certo non conviene:
chi mangia senza prendere mai fiato,
quelli che hanno le pance
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Non sono io che scrivo: qualche dio
di visitarmi da un lontano Olimpo
talvolta si compiace, quando il mio
animo sta vagando in qualche limbo.
Non nell’inferno né nel paradiso
dei fatti contingenti della vita
il mio spirito sta, quando il
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Se il giovane poeta che s’affaccia
la prima volta sull’inflazionata
scena della poesia vuole una traccia
lasciare certa e bene evidenziata;
se del successo vuole esser sicuro,
se forte è il senso suo dell’edonismo,
andare gli conviene sul
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Sentirai molto freddo al tuo paese
adesso, se sei tu ancora viva,
ora che ci s’accinge in questo mese
a penetrar nella stagion cattiva!
Tu che più d’una maglia avevi a agosto
(ed eri nell’età poco avanzata),
con tanti anni in più ora tu
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Invia un messaggio privato a Antonio Terracciano.
Indirizzo personale di Antonio Terracciano: antonioterracciano.scrivere.info
In un Paese dove la Cultura
continuamente è vinta ed umiliata
da sempre vivo, dove la Natura
è spesso maltrattata ed oltraggiata.
Eppure ci fu un tempo in cui l’amata
Nazione era un modello che perdura
ancor nei cuori di chi visitata
l’ha
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Trent’anni eran passati da quel giorno
nel quale Mussolini, assai cocciuto,
marciò su Roma, con la folla attorno,
a cambiare l’Italia risoluto.
Cambiar la vita a tutti gli Italiani,
farli sentire tutti quanti eroi,
si proponeva lui per quel
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Sono sexy quei seni un po’ cadenti,
che hanno vissuto il morso degli eventi,
sono sexy le scapole sporgenti
dal retro di magliette assai aderenti.
Sexy è una ruga che depositata
dal tempo lì sul viso un giorno è stata,
la roca voce troppo
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Il passaggio del bus in quelle ore
morte all’incrocio di Casavatore
la vita reintrodusse dentro il cuore,
prolungando l’inganno dell’amore.
Nel pullman si levò quella manina
appartenente a bella signorina,
per salutare me dalla vetrina
costituita
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Presenza di rumori compromette
la vita dei pensieri interiori;
serve un silenzio che si tagli a fette
per goder di piaceri superiori.
Nel deserto Maometto, Proust in casa
ricoperta di sugheri isolanti
fecero d’ovvietà tabula rasa,
concepirono
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Quella penna che spesso mi mancava
ha privato la carta di miei versi,
che nella mente mia si sono persi,
mentre un sagace dio li formulava.
Sono volati verso cieli tersi,
ed una mano ignota li guidava,
la stessa mano che me li
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Più curata è l’immagine e più cedo
a forte tentazione di scoprire
i lati oscuri, quelli che non vedo,
che una persona cerca di coprire;
di coprire con giacche e con cravatte,
farli passare in un secondo piano,
per cogliere occasioni spesso
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Non s’avvicina troppo il grande artista,
se rimanere non si vuol delusi;
a volte solamente gli occhi chiusi
preservano il gran bene della vista.
Il grande artista spesso è come il sole
che regala alla gente qualche raggio,
a condizione che s’abbia
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Forse capito avevano i più vecchi
popoli dalla vita alquanto breve
che l’esistenza non si vive in specchi
che riflettono gioie in modo lieve.
Avevano capito che, cessato
tutto il vigore dei primi trent’anni,
non conveniva fosse
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Quella volta non ero solo io
a leggere gli avvisi lì in bacheca;
non si trattava di una lingua greca,
non era scritta da un ignoto dio.
Eppure proprio a me lei si rivolse
per chiedere una vile informazione
(lo fece forse per competizione
con
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Lo chiamavano in molti "Papa buono",
intendendo una certa debolezza,
non vedendo in realtà che il suo perdono
derivava da consapevolezza
di quei difetti del genere umano
ai quali non si può con una pezza
rimediare, chiamandolo cristiano.
Io
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"En s’pò gì avànt acsé,
sa quél ch’s’véd int’el mond. "
Mia nonna aveva visto
le due guerre mondiali,
però non ammetteva
eventi
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Se vita fosse sogno, come scrisse
un famoso Spagnolo nel Seicento,
se gioie e pene Spirito nutrisse
nel suo riposo di qualche momento...
Se le nostre esistenze solo sogno
da Anima generato universale
fossero, beh in tal caso che bisogno
ci
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Son figli d’un Vesuvio
in perenne eruzione;
fanno gran confusione,
sono un continuo effluvio.
Son lapilli schizzati
senza meta lontano;
non sanno com’è strano
averli avvicinati.
Sono magma che avanza
e travolge ogni cosa;
per loro è
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998 poesie trovate. In questa pagina dal n° 871 al n° 900.
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