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Antonio Terracciano
Le 998 poesie di Antonio Terracciano
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Dall’araba Palermo in cui fioriva
mille e più anni fa letteratura,
e musica, e commercio, e ogni cultura,
la stirpe mia lontana un dì partiva.
La scelse Federico, per guardare
i pugliesi castelli, ed a Lucera,
immersa in una fervida atmosfera,
la
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Nel regime franchista declinante,
mostrava Irun di essere la porta
di un Paese non troppo entusiasmante,
in cui la vita non è disinvolta.
Noi giovani Italiani fummo accolti,
dal cameriere smilzo nel locale,
come si entra nel regno dei
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Chi è senza peccato
scagli la prima pietra...
Ognuno ha fatto qualche suo peccato:
da nessuno quel sasso vien scagliato.
(Ma se
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Anoressica madre dei piaceri,
che in pillole elargisci godimenti,
le tue mammelle più non hanno latte,
o è latte di sapore molto amaro.
Provar piacere è un fatto alquanto raro,
e le mammelle tue restano intatte,
ben magre in verità: di
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Assalito nel cuore del deserto
d’ispirazione dalla tradizione
di quel rimare antico, chiaro e certo,
uccideva Montale la pulsione.
Come con il demonio Sant’Antonio,
od a sua imitazione Padre Pio,
lottava Eugenio contro il patrimonio
di belle
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Il lampo
che musica sprigiona, sulla carta
è riversato dal poeta attento,
in un momento.
L’incanto,
che nasce dalle note ben suonate,
risveglia nel poeta il sentimento,
gli dà l’accento.
Ma dietro
alle due arti vigila il rigore
del dono
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A caval donato
non si guarda in bocca...
Ma chi non è cavallo né Donato,
non solo nella bocca vien guardato.
(Qualche
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Fu anticamente forse detto tutto,
ma l’uomo ha ancora voglia d’esplorare
quelle vie del sapere, dove un flutto
della sua mente lo sospinge a andare.
Impiega nuovi mezzi, nuove lingue,
per quelle stesse lande attraversare,
e ciò dà l’impressione
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Donna che porti a spasso la bellezza
ormai sfiorita dei tuoi verdi anni,
non è soltanto per la gentilezza
che rendo omaggio ai tuoi recenti affanni.
Unica fonte sei di contentezza
a volte per un uomo, che i suoi affanni
affoga nel tuo volto, dove
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Parla in endecasillabi e in quartine
quel dio che si rivolge a me ogni tanto,
ed il tutto condisce con le rime,
dandomi forse immeritato vanto.
Non è certo quel Dio che sopra un monte
le Tavole a Mosè dettò di Legge,
neppur Quello paratosi di
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L’odore della metropolitana,
di gomma, di bitume, non so cosa,
entrava dentro il naso ed i polmoni,
l’odore di metropoli grandiosa.
E poi l’odore c’era di puttana,
di ciprie, di profumi, di belletti,
leziosi avanzi dell’"ancien
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Io non sto agli altri, come gli altri
non stanno a me.
In questa negazione
di proporzione appare assai evidente
che il comune sentire della gente
è soltanto una vana e pia illusione.
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Entrate ancora dentro le mie nari,
se un poco mi concentro e ci ripenso,
odori intensi di quei freddi mari,
veicolati da un vorace vento!
Tu vento forte, raro, capriccioso,
sollevando camicie e pure gonne
portavi presto via
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Amate mie parentesi, giocate
il ruolo d’allentare la tensione
dentro proposizioni complicate,
di ritardarne la consumazione.
Ed anche nelle frasi che non hanno
stesura scritta, dentro quei discorsi,
le parentesi aperte spesso sanno
con leggerezza
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Discendendo i gradini che il Tempo disegna,
raggiungendo man mano profonda cantina,
abbandona lo Spirito i luoghi in cui regna
per il mondo l’invidia, dell’uomo regina.
E si mette alla caccia di vecchio Tesoro
lì racchiuso, nascosto in antichi
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Inseguendo le favole del nulla
fino da quando ero nella culla,
non ho trovato che natura brulla:
pur coltivata, non m'ha dato nulla.
E con idee che non portano a nulla
sovente la mia mente si trastulla;
pensando troppo il fare mio
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Invia un messaggio privato a Antonio Terracciano.
Indirizzo personale di Antonio Terracciano: antonioterracciano.scrivere.info
Sporadica compagna da una vita,
compagna d’amicizia e non d’amore,
come credevo un tempo, ché è finita
l’età delle illusioni e del languore;
sporadica compagna, io dicevo,
il passare del tempo è un po’ più lieve,
vedendo che le grazie cui
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Si condannano i giovani, sovente,
per l’uso d’illegal stupefacente,
che spesso viene messo sul mercato
da amici della morte e del reato.
Vogliono paradisi conquistare,
le umane sofferenze un po’ evitare,
con le sostanze che sono inalate,
fumate o
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Ci sono dei versi che restano
in testa, di grandi poeti,
e che all’improvviso si destano,
in lieti momenti, o più inquieti;
i nostri pensieri accompagnano
e niente mai chiedono in cambio,
però nuova linfa guadagnano,
di idee col cervello hanno
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Con gene di due secoli anteriore
tu procreato, fosti in precedente
mondo lezioso e forse superiore
catapultato, in modo persistente.
Ti decidesti a fare tu il poeta
quando vedesti che dentro la vita
scorreva solo linfa assai concreta,
e non
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Si bea ogni città della sua gloria,
d’essere messa nei libri di storia,
dimenticando spesso le province,
senza le quali nulla mai si vince.
Dopo un primo periodo di potenza,
perviene ogni città alla decadenza,
per la mollezza dei migliori
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La verità
ristagna là,
in pieghe della mente, nell’età
in cui si vive nella società.
Non conviene che la
regina del pensiero dia lei il la,
vaghi nel mondo in piena libertà,
compromettendo la tranquillità.
L’accento tronco che si pone là,
in
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Siamo stati programmati
per provare le emozioni
e esplorare le regioni
in cui non sono mai andati
i mercanti di successo,
i fanatici del sesso.
Un dolore noi proviamo
quando gli altri solo gioia
intravvedono, e la noia
ci possiede piano
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Non fosse il restare del corpo,
sarebbe soave partire,
sottrarsi a presenza del morbo
che è vita nel suo divenire:
lasciare agli amici, ai parenti,
l’innocua, innocente illusione
di nostra vacanza in ambienti
di sole, di rose, di viole.
Ma il
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Gli amori di carta
non danno pensieri:
il mondo è perfetto,
è quello di ieri.
(Gli amori di carne affrontano il tempo,
affannano e lasciano un gusto scontento.)
Gli amori di carta
veleggiano aerei,
in plichi ben chiusi
ed in luoghi
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Avete voi per caso qualche volta
sentito dire che squadra di calcio
disputato ha partita regolare
con dieci, nove o otto giocatori?
Sarebbe una partita singolare,
con il gioco falsato ed inibito,
con degli atleti sul campo sportivo
che recitano
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Contraddittori sono quei pensieri
che affiorano sovente nella testa,
e ci accorgiamo che di quel che ieri
detto avevamo dopo niente resta;
i pensieri li manda chi non resta
qui sulla terra da parecchio tempo,
quegli antenati per cui si fa
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Domandano episodi della vita,
e perché mai tu quella data cosa
hai fatto oppure no, con un’ardita
voglia di
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Soffre l’uccello al freddo sopra il ramo;
se soffre anche la pietra, che sappiamo?
Visibile è la pena di una rosa;
è per il sasso pur la stessa cosa?
Forse la vita di per sé è tormento,
che si riflette su ogni suo elemento:
senza dolore esiste nel
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"Mirabilandia" al tempo dei Romani,
bordello per Spagnoli e Americani,
mai costruisti tu con le tue mani
ciò che doveva essere il domani.
Ridotto hai la bellezza naturale,
il golfo, il sole, l’aria, il cielo, il mare,
a scusa per potere un po’
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998 poesie trovate. In questa pagina dal n° 751 al n° 780.
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