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♦ Michelangelo La Rocca | |
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Antonio Terracciano
Le 998 poesie di Antonio Terracciano
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Forse i Comandamenti sono nati
per rendere la vita più gustosa;
si inventano talvolta falsi dati
per far creder la meta appetitosa.
Così quelle ragazze che ai miei tempi
dicevano di avere i fidanzati
lo facevano forse con gli intenti
di rendere
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Abolire vorremmo tutto il tempo
passato nel rincorrere chimere,
o ridimensionarlo ad un momento
assai fugace di cose non vere.
E tutto il tempo usato per portare
avanti solo inutili incombenze,
potendo, lo vorremmo limitare
a qualche istante
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Ci si muove a tentoni nella nebbia,
senza sapere mai cosa ci aspetta,
che cosa si nasconde sotto quella
coltre che tutto rende sì uniforme.
E leggendo un'ermetica poesia
abbiamo l'impressione che un po' tutti
i vari sensi cogliere
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Tutti quei manichini che comprammo
nelle vetrine dove del tepore
illudendoci a volte noi cercammo,
tolto hanno dalla vita lo spessore.
E l’infelice azione poi pagammo,
le deviazioni di quel nostro cuore
che volle per sé oggetti che non hanno
in
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Ci sono delle cose sì perfette
che non solo non traggon giovamento
da alcuna innovazione, ma dirette
vanno così verso un peggioramento.
Quell’oggetto cilindrico ed antico
che serve a bere, da che fu inventato
è sempre stato il nostro fido
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E si materializza alcune volte
un nostro sogno, ciò che portavamo
inciso dalla nascita, vissuto
in qualche modo dai progenitori.
Ma sono così labili i confini
tra i vecchi sogni e ciò che si presenta
come realtà improvvisa che a sognare
ancora
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Uscire da un lavoro che non piace
è una cosa che prima o poi s’avvera:
se tu per licenziarti non sei audace,
giunge comunque fine di carriera.
Uscir da un’amicizia, da un amore,
da relazione con un familiare,
quando s’attenua alquanto quel
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Breve è il tratto dell’Appia tra quegli ozi
che fiorirono in tempo assai lontano
e quelli più recenti, con i vizi
che i Borboni introdussero man mano.
La Terra di Lavoro tutt’intorno
veder dovette gli sfrenati lussi,
pensando che serviva di
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Il telefono ben frequentemente
squilla per un bisogno inesistente,
per proporre in un modo assai insistente
acquisti che non vuol fare la gente.
Ed anche se a parlare è un vecchio amico
che ricordarci vuole il tempo antico,
si disperde nel cavo il
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Piazzolla, prima d’essere sicuro
che il tango nuovo, che l’esperimento
da lui condotto avesse fondamento,
chiese a Pugliese un suo parere puro.
Dopo avere ascoltato attentamente,
il gran maestro espresse positivo
giudizio, affermativo,
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Apparivi ogni tanto sugli schermi
della televisione, quella vera,
di quell’Italia dove ancora c’era
desiderio d’avere punti fermi.
E, nonostante l’alcool che bevevi,
il tuo messaggio era assai mirato,
ai giovani rivolto, pilotato
da quel grande
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Se si diventa piccoli, passare
attraverso la cruna, qualche volta,
di quell’ago risulta naturale,
realizzando così l’ambita svolta.
Quel cammello dovette ben spogliarsi
di tutto il pelo, delle sue alterigie,
per addentrarsi, per intrufolarsi
nel
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La festa che nel cuore s’era accesa
un dì lontano, per un’emozione,
o di un semplice incontro per l’attesa,
non si ripete, cambia direzione.
Noi che crediamo d’esser sempre uguali,
agli occhi d’altri non lo siamo più;
così per noi non sono più
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Non sono certo i pugni che consentono
d’abbattere quel muro, ma neppure
i vani sogni che poi t’addormentano
davanti a tante pietre fredde e dure.
Basta sentirsi a volte un poco lucido,
e trovare quel foro che mai manca,
per sgretolare dopo in modo
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"Campania felix" quella dei Romani,
privilegiata, fertile, solare,
capace di serbare echi lontani
nelle gocce di un vino eccezionale;
ancora sana quella più recente
della mia giovinezza: i militari
più abili e in salute di frequente
erano proprio
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Degli esseri ad essa inadeguati
compaiono ogni tanto sulla terra:
da qualche pura e assai lontana stella,
da altri pianeti sembrano arrivati.
E sono titubanti ed impacciati,
e combattono qui sì come in guerra,
e la pace non trovano che
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Antonio Terracciano.
Indirizzo personale di Antonio Terracciano: antonioterracciano.scrivere.info
Ricordo quelle coppe che mio zio
vinceva nei concorsi di poesie;
finire no, non voglio pure io
in quelle eterogenee compagnie.
Non voglio accumulare uno sull’altro
dei diplomini dati a tutti quanti,
a chi ha vera passione ed a chi è scaltro,
e
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Chissà, se fossi tu rimasta in tanti
Staterelli divisa, Italia mia,
qualche passo di più fatto in avanti
avresti mosso, in degna compagnia:
in compagnia del Belgio, dell’Olanda,
del Lussemburgo, di chi piccolezza
lieto esibisce, affinché
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Tra le cose più belle della vita,
tra ciò che rende lei spesso gradita,
tra quelle per cui vale stare qua,
c’è senza dubbio serendipità.
Partire con progetto ben studiato
per poi trovarsi in modo inaspettato
davanti ad improvvisa novità
è
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Tra loro si difendono, i peggiori:
sono contrari ad ogni cambiamento
che porti a migliorare quei lavori
andando certe volte controvento.
Difendono ciò che fu conquistato
tanti anni prima con ben poco sforzo,
pensando che per sempre sia
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Certe persone mai la bocca al riso
atteggiano, neppure ad un sorriso:
sono assai prese, ben probabilmente,
da importanti pensieri della mente.
Però, se si va in fondo, poi ci appare
che quei pensieri di portata tale
da chiudere le porte al
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Adolescente, andavo da un barbiere
soltanto per il taglio dei capelli:
s’ostinava a lavarli, nonostante
già avessi provveduto alla bisogna;
tornato a casa, immancabilmente
la scarsa qualità della lozione
imponeva il lavaggio nuovamente
dei miei
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Simbolo di un futuro futuribile,
d’ogni futuro che non c’è mai stato,
vanamente tu fosti realizzato,
per morire in un modo imprevedibile.
Rappresentante di ciò che possibile
è soltanto una volta, una ogni tanto,
nelle menti hai lasciato quel
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Mi auguro che torni un mondo dove
la lentezza abbia ancora il sopravvento,
per gustare un po’ meglio ogni momento
che qui ci dà la vita, e non altrove.
Vorrei che si potesse nuovamente
parlare lentamente, meditando,
mangiare piano piano,
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In un paese molto defilato
i miei vorrei passare ultimi giorni,
da parenti ed amici ormai scordato,
senza sperare che salute torni.
E dalla muta terra accarezzato
esser mi piacerebbe, e poi vedermi
da quell’antica madre ben cullato,
come cullati
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Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io...
Non c’è più incantamento che ci prende;
dovunque c’è qualcosa che ci offende,
e la nostra amicizia, allora forte,
s’è trasformata quasi in una morte.
E’ ben passato il tempo dei vent’anni,
nel quale
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E’ fortunato chi a Poggioreale
passa gran parte delle sue giornate,
od a Marassi, dove il vivo mare
non fa arrivare mai le vispe ondate.
E’ fortunato chi a ben pochi metri
carcerati languire vede in cella,
e riposare in loculi ben tetri
chi fu
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Quelle parole, messe bene insieme,
già esistono, e vagano nell’aria
alla ricerca di chi le trattiene,
di qualche penna docile e ausiliaria.
Gemono se chi deve recepire
la loro offerta tanto generosa
l’invito non accoglie, né capire
sa quella loro
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Ero ragazzo ancora, e dallo schermo
della televisione, gran maestra
allora di cultura, molto spesso
più della scuola stessa, mi lasciavo
attrarre di frequente e con piacere.
Ed uno dei migliori appuntamenti
era quando i brumosi
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Ispira grazia il corpo femminile,
talvolta più se visto da lontano,
quand’esso ti saluta con la mano,
molto addolcendo il cruccio tuo maschile.
Quando pieno d’affanni, alquanto vile
ti sembra il mondo intorno, quando strano
si mostra l’esistente,
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998 poesie trovate. In questa pagina dal n° 571 al n° 600.
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