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♦ Michelangelo La Rocca | |
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Carlo Barretta
Le 326 poesie di Carlo Barretta
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Quando il tempo delle attese
è interrotto dai tuoi passi che
irrompono nel brancolare
silenzioso della mente, avverto
il cuore salire nella bocca come
uno spasmo e sento l'insorgente
ansietà che cresce e che trabocca.
E tu
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Bella tu sei, semplice e pura
come stella alpina.
Premuroso il vento ti cullò,
nelle notti insonni.
Acqua di fonte cristallina
provvide al tuo sostentamento.
Sole carezzevole t'avvolse con
il suo tepore, fugando del gelo
crudele ogni
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Giorno senza volto
e senza fine tu mi
appari.
Accumulo di tempo
che trascende nel vuoto
pneumatico della vita.
Nel mio girovagare
vagabondo, fra strade
polverose ed assolate,
ombre danzanti si parano
al mio sguardo.
Occhi non hanno,
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Fiume, fiume impetuoso
che non accetta argini,
io sono.
Fiume che fugge incontro
al mare ampio che l'attende,
per guardare negli occhi il
cielo che si specchia.
Io sono ciò che geme, che
arde, che soffre.
Io sono ciò che
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A te, luce di luna cullante, la scoperta
dell'amore, io debbo!
Quando le mie mani scivolano lievi
sul tuo corpo, ove il bello vi è racchiuso,
vibra l'anima mia quale foglia allo stormire
di vento carezzevole.
A te luminosa cocchiera
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Privo della luce che i tuoi occhi
sanno dare, grigio e vuoto il
mondo appare.
Inverno interminabile, dove la
vita non riposa ma è volata via,
da repentina paura motivata.
In carte unte e stropicciate, i
giorni miei si sono
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Non è di latta il nostro amore,
pronto a schiantarsi al primo
crocevia o sincopare lungo
i tornanti della vita, per poi
arenarsi sul ciglio della strada.
Non è di moda il nostro amore,
imbellettato, luccicante, stirato e
profumato.
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Potrò andare ritornare ridere cantare
piangere o gioire, mai di te fare a meno
io saprò.
Vedrò mutare le stagioni, le verdi foglie
impallidire per poi planare silenziose
dal vento amico accompagnate.
Sentirò degli
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Ovunque sarò non sarò
mai solo, compagna avrò
la tua figura amata che
con occhi al cielo sottratti
in una notte di stelle scintillanti,
il buio del mio tempo vuoto
accenderà.
Ovunque sarò non sarò
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Non a tutti è dato di conoscere l'amore.
Non ha sembianze certe, né luoghi
deputati.
Non ha colori definiti, né materia da
plasmare.
Libero s'aggira nel tempo e nello
spazio, soffio impalpabile d'odorosa
zagara, dalla
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Il malinconico tuo canto
d'amore e di passione intriso,
odo cuore mio.
Come bimbo sperso nel buio
della notte cupa serra l'amorosa
mano, sì carezzar vorresti il
volto tanto amato.
Saperla a te vicina da udirla
sussurrati t'amo,
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Frotte di uomini e cose
si levano dagli angoli bui
della mia mente.
Lento il loro cammino,
incerto il loro destino.
Odo le voci, assaporo
gli odori, avvampo e sorrido,
spettatore impotente di una
commedia mediocre.
Immagini insulse, false
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Un altro giorno lentamente muore
ed io, cane randagio affamato
d'amore, guardo passare figure
indifferenti ed ignote.
Inutilmente la mano protendo,
presto l'urlo mio si sperde fra
le ombre amiche della notte cupa,
ove perennemente gemono
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Nel lento dipanarsi dei miei giorni,
i sentieri più nascosti del mio cuore
ho esplorato, alla ricerca di quell'amore
puro che l'animo mio sollecitava, quale
sofferente, dal dolore devastato, che
un lenitivo invoca.
Piccole deviazioni si
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Chiome danzanti intorno al volto tuo,
il caro ovale svelano e disvelano,
mimando del mare con la risacca
il gioco eterno.
Ingenui, guizzanti, gravidi di luce
gli occhi tuoi, il cuore all'apparire
confortano, lanciando in spazi senza
tempo e
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Vieni, vieni a confortarmi
amata sensazione, quando
le mani cercano il tepore
del suo corpo languido e le
labbra dissetarsi anelano
alla sua bocca rugiadosa.
Lente le ore scivolano
avvicinando l'alba, le
braccia il vuoto afferrano
lasciando
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Invia un messaggio privato a Carlo Barretta.
In quella notte, notte di luna
accennata, ove lucciole lievi
il buio trapuntavano di viuzze
scoscese.
In quella notte, tiepida notte,
ove cicale adagiate fra melograni
in fiore, melodiose trame frinivano.
In quella notte, trasognata notte,
ove
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A volte precipiti, cadi nel pozzo
profondo del tuo silenzio.
Lontana m'appare la mente tua,
spersa dietro pensieri a me ignoti.
Averti così vicina e sentirti a me
lontana il cuore raggela, quale morte
repentinamente giunta.
Certo il
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Mai tempo più lentamente scorse
come in questa notte di passione
intrisa.
Anelare amore, respirare amore e
non poterlo urlare. Il petto duole.
Rotolano i pensieri, si rincorrono le idee,
cozzano certezze e tremolii. Costa fatica
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Nei limpidi tuoi occhi
scorrere rivedo il mio
errare vagabondo. Ora
lupo affamato in cerca
di facile preda,
poi fringuello mortalmente
ferito, il cui flebile canto si
sperde su rive fangose di
fiumi melmosi.
Albe e tramonti si
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Ora il vento si è quietato,
silenzioso è diventato il mare.
Tutto tace, s'ode solo il canto
del mio cuore innamorato.
Canto d'esultanza di un corpo già
piagato da mille battaglie sostenute.
Il mio errare vagabondo si
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Quale goccia che impattando al suolo
lentamente si dissolve, così l'essere mio
cozzando e ricozzando col muro che della
vita ne è confine, in mille rivoli si sperde.
Sono percorsi di vita vissuta, a volte intricati
spesso
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E la nera caligine che già fu sì fitta
da distillare nella mente e nelle ossa
il viscido pensiero della morte,
all'improvviso si dissolse.
Un sussurro lieve come una carezza,
fresco come un alito di vento
durante la calura, un nome
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Cuore grigio il mio, quale cielo autunnale che
dell'iridescente estate non conserva alcun ricordo.
Fatti, volti, parole
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Vieni, serena, leggera come l'aria tersa del mattino,
come chiaro di luna che silenziosamente la notte
argentea, ad
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Di che cera sono fatte le tue dita,
di che avorio le tue cosce lisce,
da quale monte è sceso il camoscio
a cui
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326 poesie trovate. In questa pagina dal n° 301 al n° 326.
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