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Carlo Barretta
Le 326 poesie di Carlo Barretta
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Lenti, tristi, monotoni
scorrono i giorni.
Questo muro, di crepe reticolato,
mi stà sempre innanzi.
Cocci auguzzi riluccicano in cima,
un pigro serpentello lentamente striscia.
Non vedo altro: il muro, giorno e notte il muro,
il muro mi
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Te ne sei andata, cara nonna mia,
al declinare dell'ardente estate,
mettendo fine al tuo continuo moto,
come cascata che si riversa nel
silente fiume.
Eterna ti credevo da bambino, quando
fra le braccia tue mi rifugiavo.
Oggi che per lungo
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Nel sussurrarti t'amo raccontarti
vorrei delle mie notti insonni, quando
la mente rotola come in una folle
corsa fra ripidi pendii, la fine della
quale non s'intravede.
Nel dirti t'amo, dipingere vorrei
di colori fiammeggianti il tremorio
che
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Il fiume d'amore che, tumultuoso,
nelle mie vene scorre, altra foce
mai avrà che non sia quel limpido
mare che sta negli occhi tuoi.
In questa mia età che dell'autunno
mutua i suoi colori, tu avvampi
l'essere mio quale fiamma il
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Rotolano, rotolano questi giorni miei:
barattoli vuoti su strade deserte,
dal vento sospinti.
Non cessano di far rumore, ma,
indistinto al rumore del mondo
s'aggiunge.
Nessuno che orecchio mi presti,
nessuno che si ridesti al suono
di quella
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La notte dell'anima, di altre notti
non assume le sembianze.
Dal buio non è fagocitata, essendo
rischiarata da falsa luce boreale.
Luce gommosa che all'anima si attacca,
dal dubbio costantemente riprodotta.
I sogni, sequela triste di
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Sei la mia forza ed il mio scudo,
la mia rabbia e la quiete che ne segue.
Sei la voglia di lottare, di correre e cantare.
Sei la mia gioia ed il mio dolore, il sorriso
che fa allargare il cuore, la paura che lo stringe.
Sei il vuoto intorno al
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E' l'alba. Vivido giunge di primavera
l'annuncio, il primo raggio di luce.
Lente si aprono le mie ciglia ed arrivare
io vedo giorno radioso che gelida notte
cancella.
Limpidi cieli gli occhi tuoi, gemme sboccianti
le labbra tue, fertile,
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Viscido l'asfalto, rapida la nebbia
gioca a rimpiattino col paesaggio.
Fasci di luce si sperdono veloci
nel buio denso della notte, ove
ladri misteriosi gli astri hanno
asportato.
Silente tutto appare, unico sibilo
quello del motore.
Viaggio
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Tutto con te posso rapportare,
sia esso sogno, gioco o realtà amara.
Non vi è tempo, dal grigiore avvolto,
che i tuoi occhi, fari taglienti nella
notte nera, o fiammeggianti raggi
mattutini, non sanno illuminare.
Stagione non vi
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Grani di pioggia, staccatisi dal lungo
rosario da nuvole nere formato,
accompagnano il mio brancolare
lungo le strade scivolose della vita.
Silenziosi specchi riflettono figure
senza bocca, alla ricerca del
tempo che è fuggito.
Fermo
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Lungo una strada tortuosa,
fra gente senza volto, t'incontrai.
Esile guida dagli occhi cerulei e dal
cuore generoso.
Fu un istante lungo una vita,
fuggente al pari della luce.
Fosti tu la mia luce!
Lungo una strada tortuosa,
fra gente senza
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Negli occhi tuoi il mare si specchia,
onde lunghe placide risacche,
infuocati tramonti candide spume,
rinvengo.
Le chiome tue ribelli mutano il
desiato volto, simile all'ondeggiare
dei campi in fiore, rifugio segreto
dell'età remota
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Fra chiazze d'erba ancora verde,
lente planano le prime foglie morte.
L'aria s'è fatta frizzantina, rarefatto
il canto degli uccelli che non son
migrati.
S'acquieta la natura tutt'intorno, non
il cuore mio, dalla brage
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La lontananza tua, il tempo mio
sminuzza in briciole così salate
che passeri affamati non esiterebbero
disdegnare.
Mano invisibile, non certo amica,
l'interruttore spegne, godendo
nel vedermi scivolare in quello spazio
che non è
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Là, dove il sogno si tramuta
in vita, in quella terra di nessuno
di trappole disseminata, periglioso
è sempre stato il mio andare
fiducioso.
Ho visto angeli crollare al suolo,
diavoli carpire i frutti più ambiti.
Ho sentito
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Carlo Barretta.
Fitto campo di papaveri il mio
cuore.
Rossi papaveri ondeggianti,
come il sangue che pulsa
nelle vene quando il giorno
per mano mi conduci.
Infinito, immenso mare la
mia anima, solcato da vele
gonfie di quel vento amico,
che la voce tua nel
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La vita in un attimo fugge,
vi rimane una pallida ombra,
un viso smarrito, due lacrime
false su di una maschera
goffa.
Fuggiamo, fuggiamo ancora
una volta, da sempre, come
sempre.
Nascemmo da ventri impudichi,
larve gementi e tremanti,
sin
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Sigillato hai la mia vita,
occhi di bimba spaurita.
Illuminato hai il mio
svogliato cammino,
occhi di sole al mattino.
Confortato hai il mio cuore,
occhi di limpida fonte.
Acceso hai la voglia di vita
in un corpo ormai arreso,
occhi di
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Cullati ci siamo in un'illusione,
certi che giammai sarebbe
finita.
Come lava espulsa da recessi
infiniti, giorni incandescenti
rotolavano ammantandoci di vita.
Suoni canti danze colori inebriavano
le menti scuotendo giovani membra
affamati
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Cerco qualcuno, qualcosa,
non voglio uomini, né donne
nè case.
Vado vagando nell'umida
nebbia, nel vuoto del mio io,
nella cupa solitudine che
mi opprime.
Sono solo nel buio della
notte fonda fra pallide
ombre di creature
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Ti percepisco pura come il mio
primo sospiro, allor che luce
mi sorrise.
Definitiva ti sento, quale il mio
ultimo sospiro, quando quella luce,
lontano il mondo, si dileguerà.
Una vita racchiusa fra due sospiri, la mia!
Girovago che
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Vi è un luogo che tutti
li riassume, ove il pensiero
di straforo arriva, quale ombra
assassina che silenziosa
lungo i muri scivola.
Vi è un luogo che li
riassume tutti, da luce
perenne illuminato, nel
quale non attecchisce
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Ero solo, solo con me stesso,
come sempre più di sempre.
Era un giorno amaro, amaro
come gli altri, più degli altri.
Era il giorno del mio sconforto.
Roma, il tempo, la gente.
La gente, Roma, il tempo: nulla!
Ti vidi. Vidi due
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Per il tuo sguardo di bimba
che il mondo guarda, come
il sole al suo risveglio, le nuvole
di rosa dipingerei.
Per quel tuo sorriso che compete
e vince con la primavera al suo
primo apparire, supplice sarei di
qualunque dio, buono o cattivo
esso
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L'uomo s'illude di tener prigionieri,
muri sbarre di ferro, catene pesanti.
Non sono che armi di spiriti bassi!
Il povero corpo può esser rinchiuso,
l'anima vola negli spazi infiniti, in
un mondo fantastico di luci e colori.
Oh miseri!
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Non necessita ascoltare il meteo
per saper che la mia tempesta
s'avvicina.
Venti ululanti galoppano furiosi,
quali cavalieri neri nella steppa
brulla.
Stremato attendo che l'albero
mio venga sradicato.
Altro seme spunterà nella
zolla
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Sentieri infiniti negli occhi tuoi
si aprono.
Ora fulgidi di luce mattutina,
ora avvolti nella penombra
della sera.
Percorrerli vorrei tenendoti
per mano, con l'entusiasmo
di un bambino e la certezza
dell'età matura.
Andiamo a riscoprir
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Il treno va, sfuggendo il paesaggio
ormai noto, col suo fardello di umane
passioni.
Ed il treno va, trascinando sogni
ormai spezzati, illusioni infinite,
amori eterni, solitudini glaciali.
Ed il treno va, incontro a mete
sconosciute ove
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Il vento, cavallo imbizzarrito,
furioso corre per il cielo e per
il mare.
Schiumuso il suo mantello,
fumanti le narici.
Da amazzone laida montato,
in fredde praterie mi vuol portare,
da silenziose statue popolate.
Nascondimi tra le tue
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326 poesie trovate. In questa pagina dal n° 241 al n° 270.
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