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Carlo Barretta
Le 326 poesie di Carlo Barretta
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Semplice la vita se il mondo
dentro gli occhi tuoi fosse
rinserrato.
Infide strade non dovrei
percorrere o astruse regole
rispettare.
Tutto regolato dall'amore col
suo linguaggio universale, un
tempo privo di battiti programmati,
spazi che
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Sei qui! Solo pochi metri ci separano,
eppure di asperrime montagne
assumono le vesti.
Antropiche montagne, da menti
grette innalzate, che dall'amore
giammai sono state frequentate.
L'amore non conosce regole o
steccati, non è muto
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Grani di sabbia, un tempo, i giorni miei.
Silenti scivolavano. Ed io, del loro
accumularsi non mettevo conto.
Or che della mia vita, l'autunno si è
appropriato, quei grani son divenuti
sassi rotolanti con fragore.
Sassi resi viscidi
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Scolora il mare quando si rabbuia
il cielo.
Ugualmente s'ingrigisce il luccichio
degli occhi tuoi, amata mia, quando
gli affanni s'avventano a mordere
la tua anima.
Ma, come il mare, fugato il temporale,
presto riacquista il suo colore
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Il tempo, purtroppo, non ci è dato
riciclare. Non vale stimolarlo con
la memoria, del passato nulla si
può modificare.
Dal burrone in cui gli anni son
precipitati, non potranno più risalire.
E lo sconforto, per quello che
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Su quale altare di amebici dei,
quando di tempo e sogni ancor
si è ricchi, ed il desiderio le vene
brucia, la tua vita che, con esile
voce senti che ti chiama, vuoi
sacrificare?
Quella voce sempre più lontana
si farà e tu
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Anima mia non ti immalinconire
se siamo, al fine, giunti a questa
soglia che tutti un giorno dovranno
attraversare.
La vita, con noi, è sempre stata
falsa amante, edificando castelli
di bugie con i mattoni delle nostre
ingenue
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Mai, le mie parole, fossero pure
le più auliche scritte da un poeta,
sapranno descrivere quanto
lussureggiante sia questo mio amore.
Come potrò,io, povero cantore, tradurre
in versi scintillanti, i brividi squassanti che
al solo tuo
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Sono gli occhi tuoi: sconfinate,
verdi praterie, a rendere i miei giorni
puledri galoppanti e senza posa.
Sono le tue labbra: labbra che il più
puro dei coralli teme d'accostare, che
danno voce al desiderio mio.
E quella voce che tu desti,
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Quel giorno, ai piedi di un vecchio
pino, nei boschi alti del trentino,
il mio passato per sempre seppellì:
gioie, dolori, sconfitte vittorie.
Partorita come per incanto lei mi
apparve. Due occhi luccicanti verde
cangiante, un volto
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Tu non sai, quale potente lenitivo
è un tuo sguardo, per le mie ferite.
Tu non sai che, con le tue carezze,
un tronco rinsecchito hai fatto
gemmare.
Tu non sai che, ogni giorno, fosse
pure inverno gelido, la primavera
per mano mi
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Bacio su bacio, le mie labbra tutta
ti percorrono.
Carezza dietro carezza le mie mani,
quel fascinoso mondo che è il tuo
corpo, ove perdersi non angoscia
ma esalta, lentamente esplorano.
Ad esse la mia lingua assetata tiene
dietro,
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Più dell'inganno, ingannevole è
la melodiosa parolina: amore.
Ingenua si mostra, dal cuore
sussurrata, più che dalla mente
elaborata.
Sotto la sua egida, vessillo di
purezza sbandierato, perpetrati
si sono, ed ancor oggi si
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Se mai mi fosse dato scegliere,
immergermi vorrei, compagno
il Sole, nei flutti dell'ignoto.
Lui, intento a salutare il giorno,
io, senza rimpianti, a dire addio
a questa vita grama.
Accomunati dalla stessa sorte:
passare inosservati a chi
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Quanto, quanto hanno corso
i sogni miei senza mai incontrar
la vita.
Onirico e reale non si sono mai fusi,
avatar l'uno dell'altro.
Ora che il tempo delle corse si è
concluso, ed il passo si è fatto
strascicato, accucciati ai
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Strada senza uscita questa mia.
Impervia, senza sole, ove incontrastato
il nulla impera.
Illusoria s'è rivelata la luce che
mi indusse ad imboccarla.
Presto lei s'è dileguata e con essa
i sogni e le speranze mie.
A chi è
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Invia un messaggio privato a Carlo Barretta.
Il mio cielo, da nuvole di solitudine
coperto, squarci d'azzurro non più
dona agli occhi miei.
Il tempo mio, che già fu sì rutilante,
lento si muove al pari dei miei passi
che si son fatti incerti.
La mia fantasia, un
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I tuoi capelli: foresta amazzonica
che nasconde i tesori in essa contenuti.
I tuoi occhi: placida distesa marina ove
il sole gioioso si rispecchia e la luna ritrova
ogni notte la sua culla, da stelle lucenti
contornata.
Il tuo volto: paesaggio
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Vagisce l'alba ed io fremente
attendo la tua voce, quale usignolo
che aspetta il giorno per poter cantare.
Ogni parte di me ti chiama. Non v'è
altro pensiero che sfiori la mia mente
appena desta.
Ti pensano le mie mani vuote,
deluse
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Tutto di me ti chiama e ti reclama,
quale asceta il proprio Dio.
Splendono i miei occhi, un'istante
prima opachi e tristi, al solo tuo apparire.
Virtuosismi, quali quelli di un artista,
sanno trarre le mie mani, carezzando
il serafico tessuto
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La notte dell'anima, di altre notti non
assume le sembianze.
Dal buio non è fagocitata, essendo rischiarata
da falsa luce boreale.
Luce gommosa che all'anima si attacca,
dal dubbio costantemente riprodotta.
I sogni, sequela triste di
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Odo, in quest'autunno mascherato,
il rosario dei miei giorni sgranare
lentamente i suoi ultimi grani.
Amore non vi è stato fra me e la mia vita,
ma conflitto permanente.
Io proteso ad edificare sogni scintillanti,
lei a spianarli
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Disperazione non vi è in questi miei
pensieri, ma serena consapevolezza
per una battaglia combattuta e persa.
Arrendersi di fronte alla sconfitta, disonorevole
non è,quando si è sfidato il ciclopico custode
del bene più
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Quando la mente vola,
quale gabbiano che non
ha confini, la prigionia
del corpo statico risulta
insopportabile.
Stamani avrei voglia di
volare verso nuovi lidi,
fuggendo l'arido deserto
che mi ingloba.
Ed invece son qui, fra
bianche statue
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Senza eco di passi vedo svanire
il tempo mio, in quella strada
deserta ove il sole più non
s'avventura.
Grigio il cielo, gelido il mio cuore,
solo la mente rattiene immagini
gioiose di giorni ormai lontani
quando la vita esplodeva,
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Navigavo ogni giorno nei tuoi occhi,
vedetta nell'oceano, a prevenire
pericolose collusioni.
Curavo, ripulivo ogni anfratto
del tuo cuore, quale attento
giardiniere, ad evitare la malefica
gramigna.
Le mie mani, brezza lieve e profumata
si
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Cicche sputi bottiglie vuote,
ed io amo.
Gomme masticate escrementi
puzzo di motori, ed io amo.
Alberi essiccati carte unte
condom abbrustoliti al sole,
ed io amo.
Cubi grigi di cemento buche
panchine scheletrite, ed io amo.
Solitudine
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Nulla di più vero al mondo v'è,
della falsità.
L'incontri in ogni angolo di strada,
alberga comodamente nell'animo
degli uomini, coccolata ne guida parole
e sentimenti.
Intorno ad essa tutto gira, non
sorge con l'aurora,
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Sabbiose dune ad altre si succedono.
Lontani gli inutili clamori della vita,
spente le luci rutilanti di amori effimeri
o anoressici.
Disertificata si è la vita mia.
Cadono nel vuoto le ultime parole
senza far rumore.
Brancolano nei
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Silenzio tutt'intorno, picchietta la pioggia
contro i vetri. Nuvole nere rotolano sul
gran biliardo che è il cielo, mentre le braccia,
rami d'albero sotto la bufera, tentano invano
d'afferrare il vento che li scuote.
Abbracciarti vorrei,
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326 poesie trovate. In questa pagina dal n° 181 al n° 210.
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