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Azar Rudif
Le 261 poesie di Azar Rudif
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La felicità è avere una bici
pedalando di valle in valle
o per lievi declivi
a sentir l'aria carezzar
e odori e suoni
fino all'immenso blu
che pedalar non vale.
La felicità è avere un veliero
che corra di mare in
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Perso il timor della natura
antica genitrice di falsi Dei
fummo invasi da amata Sofia
e di noi, fummo noi Dei.
Avidi e illuminati conquistatori
cercammo il mondo tutto
a render grandi le nostre opere
a render noi grandi come Dei
che credemmo in
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Una mano muove i bianchi
un’altra ne muove i neri
su gelido marmo è
scacchiera dell’esistenza,
sotto nebbia cappa
occultator d’avversari visi.
Siete ignoti contendenti
a spostar pedoni e cavalieri,
alfieri e torri con re e regine
fino
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Arriva quel giorno
che i sospetti son realtà
vanamente sommersi
in pacifico oblio.
E’ sempre falsa la pace
allor che il crear di Dio fè
violenza al nulla ed a Sè.
E’ stata la mia Regola
e, quando abbandonata e
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| C’è una soglia d’uman ratione
in mente di real comprensione
ove sol ratio mentali sbarre pone
e non rimarca spirtual confine
ove spirto s’invola ad infinito fine
Sine tema guardar negli occhi
mentre è dolce ascoltar parole,
ma non
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| Urlo che improvviso sorgi inatteso
porti senso d’oscure profondità
a viaggiar nelle ere del nulla
oltre il caos d’irrazional mente.
Pensiamo camminar su piedi,
ma è il falso su cui poggiamo
crediam di vivere su roccia,
ma siam su
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| Non è mia la colpa
se nel sonno di un Dio
si svegliano i sogni di un demone.
Non è tempo infra le nubi di volare
non è tempo tra le onde veleggiare
ma tempo è della terra calpestare.
Fin dove la fine del
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Una luna nera rischiara oscura anima
che or viaggia verso il passato
nelle sue profondità in picchiata
ove come nebbia è memoria serbata
e attende sol lama a squarciar veli.
C’era una terra primitiva
più antica d’ogni
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Non son spiegabili all’uman desio
puledri in corsa che mai giungono
all’agognato traguardo che pur vedono.
Sì, vedono e sempre distante rimane
ed io son come veloce Achilleo piè
battuto da lenta tartaruga
che sol filo d’erba
di
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Sole, tramonti ancora
a quell’orizzonte sognato
d’ignote terre e lontananze
e non oso alle spalle guardare
la notte che da oscurità arriva
sospinta e occulta
da demoniache schiere
a rapir anima nuda e indifesa.
Un demone è ad
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Sono verde come questa valle
ove l'antichi, silenti e fissi,
attendevan l'ultima tribu'
pria che l'inverno le porte
nel gelo chiudesse.
Torno a riveder il sogno
ed è viva realtà
eppur vivo in altro sogno
che ora diviene
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| Ed a sentir sinfonie torno,
leggére son le prime note
e di forza travolgente
nascono da immenso infinito,
a sentir s’ampliano i sensi
e larga l’anima allo spaziar
d’ogni armonia e nota,
io m’involo perso di tal musica.
Tal’è
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Tra le nubi vola dolce e calma
creatura invisibile a piccole genti
che si vivono a capo chino
e cieli e angeli son di lei guida,
ne carezzan ali e soffian leggeri
a regger il suo volo sull’Eden.
Or vola lontano e veloce
come ala di falco
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Non voglio cieli senza nuvole
sul mio camminar per deserti.
Son di ghiaccio e sabbia
ed impronta non lascio
a cercator sgraditi
che la persa via disperano
e non da me avranno
Due compagni tengo fedeli,
per vie di terra un lupo
fuggito da chi
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E’ fuggente e veloce l’esistere,
musica d’estatica sinfonia
in susseguenti note ed armonia
come suono d’allegro violino
che l’aria intorno ne gioisce
da inizial nota a final chiusura
e così è la storia d’ognuno.
Siam sinfonia
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Ero di media scuola e bello
e mi regalò un fil di capello
per costruir igrometro,
e nulla ebbi d’altro
avara lei e timido io.
E arrivam lesti al secondo liceo
e pur di classe era lei scientifica
di un anno prima vidi una bella tipa
che
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Invia un messaggio privato a Azar Rudif.
Amor prende vanto d’un diamante
amicizia ne lumina faccettature,
non son diverse tal anime
di par senso per un diamante
che puro e lucente
entrambi parimente tiene
in gelosa ed amabil maniera
Non è amore rivale d’amicizia
né
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| Misterioso senso del mio abisso,
tra le volute del cielo
ove fumi corrono alti
e scompaiono oltre
non visti nelle terre
dell’alte Rote,
come mantello
m’asconde e rapisce
a vision d’alter.
E rimembro antico mare,
del Nulla ha spiagge,
mentre
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| Si svela al calar del sole
e della sua luce ho vanto
ed al pensier sovviene
se s'appresta morente luce.
E' un'alluvione nell'anima
le sue parole non dette
e son fruscii di foglie
i suoi rami in abbracci
mossi da amanti venti
teneri e forti
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Le stelle si spegneranno e mute
le rotte saranno per i viandanti,
Luna sarà disco di nera luce
in abissal cielo privo di stelle.
A pugni stretti t’urlerò cielo
entro il tuo infinito e contro
fin dove credi d’esser finito.
Io,
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Del sidereo manto è notturna stella
ove pur Selene l’è perdente rivale
quando al suo sorgere nessun le vale
e della volta riman la più lucente e bella.
Divien guida d'anima simil marinaio
che persa rotta abbandona timone
e
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Monotono oscillare del cammello
lungo vie sabbiose di ondeggianti dune
si fonde il ritmo dell'incedere
all'ondeggiar delle dune.
Continuo, lento, sempre uguale
oscillare avant'indietro di cammello.
Continuo, lento mai uguale
ondeggiare in su
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Arriva silente anima.
Lontano il primo passo
che giunger misurò immane
hopera da tal arte velata.
Errava pensiero sine passo,
morente in umane religio,
insorge pria del baratro
chiudendo oculos ai mendaci
occulta lux divien fides
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| Immagino d'un sogno nuovo
mai trovato nell'alma mia
solita sognar bui venti.
Vedo in simbol di ruscello
scivolar lenta tra boschi
nelle sue rive amate e sicure
che da divina unione son sue.
Non son io quel fiumano letto
ma son quell'austera
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Tu sei or accesa
come luce infinita
che illumina
e vive sulle strade
non più oscure
dell'alma mia
che or ti segue
perso amante
de le parole tue
e riman viva
nel suon dei versi
che son linfa.
Son come le stelle
che nelle notti
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Si perdeva ogni pensiero
d’osservar tali lontananze
nel notturno volo sidereo
d’inumane ignorate distanze.
E immerso nel buio degl’occhi
m’immaginavo un nero cielo
senza stelle e senza luci
immerso com’ero nel mio buio
e nel buio del Tuo
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Come filo si mostra esile
ed alle dita intoccabile
seppur di senso sottile
diviene non scalfibile.
Si lascia attendere
e se non corre tempo
divien dolce attesa
ove nulla pesa.
Se da scoprir è difficile
serbarla è quasi
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Ogni bracciata in questo mare
è un po' d'acqua che s'avanza
mentre tutto l'intorno riman simile.
Acqua inonda altra acqua,
flutti rincorrono altri marosi
contra stremato naufrago
ormai abbandonato all'onde
senza meta in dispersa
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Entusiasmo nuovo in sensazioni perdute.
Vitale energia rinasce su labbra sognate.
Amor antico or sei e fuggente.
Bianco sorriso in cornice di rosso
s'unisce a brividi dal lieve tocco
disteso nei verdi occhi come su prati.
In volo al suono della
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| Due cavalieri han l'umani desii.
L'un tira le briglie
su sentieri noti ove
l'altro lente le lascia
e verso l'ignoto la corsa ne sfrena.
Il primo sella un veloce
terrestre puledro laddove
il secondo s'aggrappa
ad aereo ippogrifo.
Or
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261 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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