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♦ Marina Demelas | |
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Azar Rudif
Le 261 poesie di Azar Rudif
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Blues,
era il ritmo nei campi di cotone
del passo degli schiavi al ritorno
del canto sotto casa per il riposo
Boy,
dai canti di chiesa ad una chitarra
carezzata con piume e Lucille battezzata
eleganti note in fantasia musicava
King,
del ritmo
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Il Vero appartiene all'eterno
e d'eterno vive il Vero.
Anche le stelle si spengono dando vittoria al buio
ed è
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Torna a celarti
antico sole
portando buia notte
tra gelidi brividi
d'antichi incubi.
Ad ogni alito di vento
l'urlo
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Ero un Dio agnostico di anarchiche utopie
e non avevo Dei
Giorni da vivere su un confine sottile,
i miei sensi
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Il solito dolce dal retrogusto amaro
come castello senza porte a entrare solo in volo.
D’intorno venti e lupi stracciano
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Dimora spirito
in un angolo d’infinito
dietro una piega d’universo
volando in un frammento di tempo.
Verrò a
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E mentre s’è assisa
la blasfema nella città antica
onde il nemico generare,
ha la terra sussultato e
i marosi portan
morte a festeggiare
co’ la coduta stella
c’ad est s’appare.
A tal turbinar di pensieri
si mostra rinvigorito
chi
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Pensiero da umana necessità
è azione in sottinteso verbo
possessio di umana complessità
anche se il soggetto è acerbo
Pensieri che hanno vita da noi
genitori congiunti alla realtà
nei quali vive anche
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Sembrava scroscio d’una cascata
a rallegrar di spruzzi
da aere e foglie invocata
era un mondo nuovo.
Ora s’allontana canoa verso il silenzio
lungo sorde sponde,
l’una corsa da moltitudini caotiche,
sull’altra cammina l’indefinibile.
Sono
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| Funamboli tra le stelle dei bui pensieri
scivoliamo nei nostri occhi nocchieri,
liberi d’avanzare sulle funi della notte
giocolieri nel circo delle regole bigotte.
Dentro scatole fruscianti cerchiamo poltrone
di fila in fila fino alla prima fila in
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S'è fermato il treno in mezzo alla campagna
dove pioggia non bagna,
i sogni diventano realtà
e di lei
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| È un dono in ogni cosa che vive
e mai ci lasciano ferite nocive
anche se è un attimo di un tempo che vola
e tutto passa come in cielo una nuvola.
Così una donna è un dono da svelare
celato in quella luce che solo lei
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Navigo su ruote come in volo sulla Nuova Città
per poi discendere come alieno nella foresta
sulla collina un tempo curata dal contadino vomere.
Un grande bar sbatte tazzine di caffè sul marmo
con un cornetto sapore di pane che non
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Cala il Sole e vedo le stelle
gli astri tutti che sovrastano,
passa il tempo,
sono universo
Eravamo in una stella di luce al nucleo coesi,
ma volammo via su ali donate verso l’infinito.
Non paghi, unus combattemmo versus alter
a contenderci,
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Quel giorno alzarono un tendone
di strisce bianche e strisce rosse
Ho visto
un giocoliere che tutto gettava e riprendeva per aria,
nell’aria un acrobata leggero poggiava il corpo,
un trapezzista che libero volava nell’aria,
un pagliaccio dal viso
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Invia un messaggio privato a Azar Rudif.
Prendere un barcone, meglio se zattera
lento andare nella foschia, riflesso del pensiero
virando in quella via d’acqua che nessuno vede
acqua nell’acqua e nebbia nella nebbia,
ritrovo pensieri tra valli e gole craniche,
dispersi e nascosti oltre i
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Se a planare m’avventuro nei ricordi
non vi sono vie di cielo ove non ti seguo
ma se di poco tendo verso l’alto
mi ritrovo solo con le stelle
ed il cielo divien nero.
Vedo le tue ali in cieli lontani.
Allora torno a planare tra i venti
perforo
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Ho un fazzoletto in tasca dell’aria degli addii,
ho una matita piena di disegni nel taschino,
l’accompagna una penna di nascosti pensieri.
Intingo nell'anima il nero inchiostro.
Sogno un viaggio nella mente tra volute di cielo
sopra torrenti
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Si disallinea asse umano
da asse dell’esistenza
lungo la via del vivere
che sol baratro v’è di lato.
Un canto di fosche gole mi investe,
di lunare luce verso la porta del cielo
seguo parallela strada alla mia
fin dove torre mi sbarra la
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| Mi abbandono nei meandri
e nel pensiero vago di te
parafrasando le tue ansie
declinando i tuoi silenzi
anagrammando i tuoi sorrisi
scomponendo le tue frasi
ricomponendo le tue parole.
Cerco il bandolo della matassa
percorro la tua anima da
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Ho una poltrona sul lato nascosto della Luna
ove non v’è vista di tal pianeta azzurrognolo
chiuso in un velo d’aria maleodorante
a prigionare alieni d’una sfera violentata.
Ho ali come la notte per volare nel giorno,
ma non v’è aria a
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Non cadono stelle a rigare un mondo color rosa
dove il contadino non ha raccolto la spiga più bella,
il viandante è rapito dall’estasi del fuoco notturno,
il poeta geloso cancella e non dona prezioso verso
e nessun dona ciò che ha
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Ancora cammina su sassi sospesi verso una nuvola di pioggia.
Portava i libri sottobraccio legati da una molla ed un panino per colazione,
un’agenda per pensieri di parole e sogni disegnati a matita
contro una bacchettata di un maestro spione in calabra
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| Piango un torrente di vocali e consonanti
a formar parole d’aria
unite in frasi o forse versi
che divengon strofe o forse prose
Nasce la poesia da vocale ammutolita:
Ah ammirazione, sollievo, contrarietà, dubbio, dolore.
Eh stupore,
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Prendo congedo,
mondo delle depennate parole.
Esco dal gruppo,
spezzo le troppe vostre regole
e mi iscrivo al mio gruppo che ha un solo adepto, Io.
La norma è inchiostro al mercurio sulla mia anima
a scorrere come lava informe.
Restate
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Sono, queste anime, lande deserte
ove giusta condanna mi albergò
alla luce d’una stella nana morente
dietro i veli gialli dell’universo.
Sabbia e quantum mi scorrono tra le dita
mentre d’ali m’innalzo a ricucir anima,
dolente rinascere in
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Nel tramonto vedo una stella calare
ed un mare della notte ne è custode,
spengo la mia anima che nessun ode
e non trovo un mare per farla serbare.
Non ho seguito vie di sacerdoti,
né santi e profeti
m’han mai parlato di Te.
Nessun
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| Ogni volta,
delude quel vetro creduto trasparente
svelatosi bicchiere d’oscure acque
sia almeno siero di mortale serpente
ora da vuotare per colpa di chi tacque.
Anche questa volta,
monotona si ripete e crudele
sequela di fiducie ora deluse
come
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Cala sempre il gelo ad ogni piè sospinto
su discorsi dell’antichi ricordi passati,
morti, sepolti, inutili e di sapor velati
che a rimembrar son talvolta spinto.
Quando nevica sanno i bimbi giocare
ma un ricordo morto uccide
se vivo lo
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261 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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