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Azar Rudif
Le 261 poesie di Azar Rudif
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Da un'unica tua strada
un giorno il tuo passo
a quel bivio sospendi.
La tua anima sarà terra
bruciata da fuoco
che acqua spense
e vento or la percorre.
Ad un lato si parte
la via bruciata
che sole solca,
hai ben visto,
inaridite
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Antichi Dei dominarono Crono,
ma voi adorate ancor Caos e,
mentre un mare di stelle spente
attraversa il vostro tondo cielo,
tramontano ombre nere sulla volta
di un'anima che avete già perso.
Affondate sanguinarie lame
nelle vostre
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Essere in una terra senza sole
sotto un cielo di grigio monotono
senza stelle a far da rotta,
nessun nido d'uccelli in volo
intorno un morir di nenie mute
nel silenzio di terra senza fine
senza orizzonte e senza confini
in avvolgente nulla
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Quel che per nascita hai
il tuo mondo diventa
se per altra via non volterai.
Se è un cielo azzurro
la notte
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Nasce ancor di sotto il monte
e scorre per indomito alveo.
Costeggia ancor nero sentiero
ove cenciosa banda senz'armi
inseguiva viandanti e peregrini.
C'è ancor quel vascello
d'algosa chiglia e logore vele
ch'attende chi s'è
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Si corra o si cammini
sol'è velocità di passo,
ma sempre passo dopo passo.
Anche per mare
chiglie rompono
onda dopo onda
un'onda per volta
e di porto in porto vanno.
E per celo?
Si vola per ogni dove,
ma nuvola dopo
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E correre, correre, correre.
Colline, torrenti, alte dure rocce
scalando verso l'alto
respirando del mondo intero.
Correre, tornare indietro.
A quel mondo andato
perduto, smarrito, mai morto
vivo nei ricordi dello spirito
tra amici
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Forse che esiste un mondo perfetto?
Ove ogni uomo è pari ad un altro
e nessuno cerchi di superare alcuno
in opere, possedimenti e spirito
e che ciò che in uno sia superfluo
diventi di utilità per alcun altro.
Un mondo ove la
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Da un alto sole
si cade in basso
forando nuvole
fin nell’abisso.
E dove la mente
nell’oscuro si perde
rimane nullo pensiero
ogn’altro desiderio.
Solo in tal cupa follia
ti sommerge antica malìa
e sprofondi in baratri
oscuri e neri
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Al sole al cielo alle stelle
al mare alla terra a lei,
giocate scherzate ridete
pensate intuite amate.
Ov'anche fosse un altro tempo,
non è questo.
Ov'anche vi fosse un altro spazio,
non è questo.
Questo è il tempo di
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| Come gelatinosa massa s'ondeggiava
avanzando oscuro mucchio senza meta
fermati da quel confine ove ancor
era la terra conosciuta e oltre
v'era il nulla ignoto e una voce.
Avete occhi che non vedono
lingue che non parlano
mani che non
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Quando t'invade la paura
s'affievola l'alma fiamma
fino a far buio l'aura,
ogni dubbio s'amalgama
a occultar di ragion certezze
Dell'ignoto futur giungente,
indefinito informe mostro
si disegna vivo alla mente
ove la verità
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Piove, tira vento
e s'oscura il cielo.
È ancora bel tempo!
Si rifugian tutti dall'acqua,
chiudon l'ante ai venti,
mentre m'ammiro dai tetti
perle d'acqua e brezze.
Dietro quelle colline dai tetti
altri venti più forti e
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Azar Rudif.
| È con feline unghia
scalfisce graffia e stride
sul petrato dell'anima
sbriciolando scaglie
di muraria corazza.
Si nasconde in paure
e incomprese parole
ma da tal vascello
destino volle avvistarla
al par d'amicizia lontana.
Simil
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Memore d'alchemico Ermes
navigo su essenze Platoniche
governato dalla ratio del Galilei.
M'inseguono carovane d'umani
piegati ad un sole arido
temprati da sferzanti venti.
Vago errante tra deserti
ove s'acquattano e
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Mentre il tempo scorre
restan dietro futili eventi
e dappresso tengon strada
reputate verità.
Ma un dèmone nocchiero
vi naviga alter andando
che vertà tramuta in leggenda
e divien mito il possibile
che genìa umana
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E' un fiume che scorre ignoto
lento, agl'occhi ascosto
in sensi di silente moto
dal frusciar sinuoso.
Gli fan corso monti
in degradanti azzurri
profezia di lontan cielo
fino a scomparir segreto
in ripidi anfratti
ove sole non passa
e notte
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Fortuna volle
Destino decise
Dio fece
una razza di diversi
pur uguali di genia
ma diversi di genio.
Non esiste un altro me
nè un altro te
nè altri voi,
ma tutti siamo unici
e di diversa visione.
Uguali siamo nel possibile
ma
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In un cielo grigio
ho visto un pianista
elegante nel nero profilo
e dal suo abile martellio
era armonia che ad altro duce.
Chiusi gli occhi
si ferma il cuore
si spegne la mente.
Ed è come morte
che ad altra vita conduce.
Crudele
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Or so, ove siete.
Tra nebbie oscure
immerse in notturni silenzi
dai foschi riflessi blù.
Parlatemi degli antichi
che della cometa
ne seguiron la scia.
Attendevan il suo accendersi,
segnale di vita e del loco il signo.
Ma non un sibilo
in
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| Non rubare, era scritto
nelle terre del re,
ma il passo lunga ritto
che altro non è per te
Non serve esser mago né astrologo
maestro di retorica e grammatica
studioso del pensiero degli dei
donato agli umani in
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| È una vita che corre mari
se chiglia non ferma a costa di terra
ove àncora marinaio il cor
e àncora veliero le vele a richiamar.
Ai primi venti dell'alba
s'issano àncore e vele,
riparte marinaio lasciando il cor
e
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Girovagando mondi irreali
ché la realtà convien fuggire,
non visto, lontano all'orizzonte
compaion idee
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Sensazione ignota divien straniera,
m'abita, conquista, domina
s'elegge di storia
messaggera e profeta
come già l'antiche razze
d'armonia la convissero.
Di par forma la mia
alla mente par sia
eppur straniera
si presenzia
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son troppe l'antiche storie
che s'affollano nei venti
e si mostrano a menti
dominio d'eretiche teorie.
Son preda dei venti,
vascelli drogati ed ebbri
in compagnia s'avventurano
ove solo follia sopravvive
su mari frustati da tempesta.
E'
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Ci vuol arte e sentore
a seminar diamanti
de l'uman splendore
tra vili e regnanti.
E non basta terminar
una vita d'armi che par
sembra sia all'amore
di donna in candore.
Eppur passate le stagioni
di giovani armi e amori
s'impugna ancor
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261 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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