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Davide Mannelli
Le 22 poesie di Davide Mannelli
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Dov'è finita la poesia,
la voglia
di leggere nell'aria
le stelle
Tace ormai
tutto il mondo
sulle
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Me stavo a chiede
che fine avesse fatto
'sta Sicilia.
Te ricordi quer casermone
de persone,
tutte zitte e
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Ma se po' sape' chi sei?
Me dicono un poeta, un reggista,
'na penna 'nfiammata de dolore,
un santo, 'n
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Spendevi
le tue lacrime
di neve
e già ti
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Afflitto da congiuntivite fiscale
gli consigliarono di farsi curare
in terra di quel tropicale.
Giunto così sulla
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E' mafia
la passeggiata lunga,
l'anticamera al caffè
mentre aspetta di te.
E' mafia dar la caccia
ai motorini
e agli scippi di zucchine,
mentre arance e mandarini
che vorresti calpestare
non ti è lecito sfiorare.
E' mafia
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D'un tratto
il vento
è cambiato.
I gusci dei camini
ricchi di uccelli
tornati al nido,
il colore dei capelli
non più umido,
la luce del sole
impavida.
L'acciaio dell'inverno
fuggito lontano,
la forza della carne
appesa
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In mezzo al campo di corvi
mi appare lo straniero bianco,
e di colpo tanti ricordi
mi fanno sentire più stanco.
Ma forse è solo impressione,
riflesso di un colpo di luce,
banale giustificazione
di un'ammissione che tace.
Mi
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Battevano gli stivali romani
al tempo del tuono tedesco,
e fiocchi, e altri nomi italiani
coprivano lo straniero molesto.
Lei sola rimane al balcone
da cui spiccò il nero merlo,
di fretta lei bussa al portone
corroso dal pianto di un
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Tornava già stanco la sera
pescando le solite scuse,
per la moglie che dolce, leggera,
tentava le solite attese.
La mano di lei lo sfiorava,
sul viso, poi lenta sul petto,
guardandola severo diceva
dormiamo, dentro quel letto.
La
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| Imbevuto in un calice d'acciaio
succhiando rum e pera,
c'è gente che passa qualche guaio
nei fari accesi della sera.
Si balla a ritmo indiavolato
scalciando la nostra frenesia,
si fuma tabacco mal donato
da mano anonima che sia.
Si
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Davide Mannelli.
| Lo vidi arrivare trafelato
armato della tunica d'inchiostro,
sputando sudore già ghiacciato
colato nella croce fatta arrosto.
-Ma padre, che succede?
-Mi faccia entrare, per favore!
-Attento, che quasi cade!...
-Mi apra, che vibro dal
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| E vidi quattro occhi
farsi uno.
Gli altri tre
rimasero a far
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| E un altro carico è gettato
dal camion della gente...
che sporcizia ha lasciato!
che molestia indifferente...
Rimango con mezza sigaretta
penzolante dall'intero labbro,
ridendo a denti rotti,
strozzando il naso ebbro.
E un altro carico
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| Giro e rigiro odiando il mio orecchio
che si stende in antenna mai sazio,
mangiando parole che non potrà digerire,
nessun bicarbonato dovrà mai incontrare.
Versi di bestie che alle bestie son tolti,
nell'uomo che ambisce a definirsi
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| "Che dice l'accusa?"
"Vogliamo il massimo della pena!
Per questa spina orfana di rosa
che ci strozza,
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| Come ci siamo evoluti!
Dall'osso al fuoco, e via scorrendo,
di necessità virtù, e a Dio piacendo
da piccoli
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| Sette marinai dalla testa di seta
mescolarono le acque innervosite,
virando a destra, a sinistra e babordo,
spezzando il clima ostile o mite,
scrivendo della visita di un tordo.
Più di un sole hanno sfidato,
e più di un vento hanno
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| E' tutto inutile, davvero!
Possiamo sgretolare i nostri nervi
per svuotare di grasso queste pancie,
chiedendo, gesuiti, fino a tardi
la grazia tanto attesa alle bilance.
Finalmente, il tempo ferino è passato!
La dieta ci ha lasciato
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| C'è un giorno, ben preciso, sempre rosso
che macchia il calendario di dolcezza,
inducendoci a fare cose strane,
regali, smancerie, e tenerezza.
Copritevi il volto, o sarete riconosciuti!
A Natale i sorrisi vanno armati,
e se incontriamo
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22 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 20.
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