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Luciano Tarabella
Le 947 poesie di Luciano Tarabella
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Avendo settant'anni già sonati
(stiantasse chi ha pigiato ir campanello...)
mi sento un grande peso sur pisello,
ma volo tra i poeti esagerati.
Parliamo un briciolino del cervello:
un faccio mìa discorzi strampalati;
se sto con
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Anche rimpiango
di non averti potuto regalare
un cavallo a dondolo
come fu con tua sorella.
Fra i pochi balocchi,
anch'io ebbi un cavallo a dondolo:
lo chiamai Turbine
cavalcai con lui
nella libera prateria
della mia bella fantasia!
Quando
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La donna: che cosa c’è di più bello?
Un chilo di diamanti o di smerardi?
Un piatto di scagliozzi belli cardi?
Ir vivere da Re drento un castello?
Un lo so che cosa a te ti tocca,
a me mi scioglie un gran bella gnocca!
I quadri, i macchinoni, le
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 | Mettiamo che tu trovi ner salotto
un ladro che rovista ne assetti.
E’ giusto regalànni de onfetti
s’un dovesse gradì quarche biscotto!
Ner caso che ringrazi e che l’accetti
appioppandoti in ghigna un gran cazzotto,
così che ti ritrovi un dente
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| La gente hiaccherava che su madre,
povera donna, fusse tanto brava;
ner casino nissuna l'arrivava
se si trattava di frenà le squadre.(1)
Teneva tutti a bada e chi sgarrava
faceva i conti con du palle vadre...
(lei si che ce l'aveva,
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| E' primavera oggi a quanto pare!
C'è un solicchio ch'è propio una bellezza
e dar prato, zibillo di schifezza,
riva un tanfo dimorto salutare.
C'è una donna che urla ar cellulare
e letìa con dimorta speditezza
mentre
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| Quando mi stioccheranno giù all'Inferno
(e vado lì perché un m'arrufiano!)
se restasse un sonetto di Xxxxxxx
un chiederei più nulla al Padreterno.
L'omo si sa che dève levà mano,
anco se lui si crede
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| Colla pottata de telefanini
che, presto, sforneranno anco la torta,
c'è una moda che a me mi dà la sciorta
in voga sia fra i vecchi che i bimbini.
Sarebbe l'autoscatto d'una vorta
e allora via a fare i Ridolini
riempiendoci
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| Vieni tesoro mio, si scappa insieme?
Andiamo sulla spiaggia a Malibù
arméno, per un po', un le vedi più
l'amiche tua che sono tanto sceme!
Un faremo una vita da boème
ma da ricchi sfondati, a tuppertu
co peggio
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| Ma come ho fatto a doventare vecchio?
Io mi ci fisso e ancora un l’ho capito,
ma se mi dò un’occhiata nello specchio
lo vedo che mi sono raggrinzito.
Ormai è andata e bòna notte ar secchio,
che serve rimpiattàssi dietro a un dito?
Un ci vorrei
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| Sebbene che un si pòle avétti accanto
ti sento appiccìata tutto ir giorno
e quando vado a zonzo per Livorno
mi sembra di vedétti in ogni canto.
Senza di te un me ne importa un corno,
disprezzo guasi tutto e me ne vanto;
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| Bisogna fare una Rivoluzione
per un penzà alla topa tutto il giorno!
Inviamo noi maschi di Livorno
a cercà di onvince la Nazione!
Ma che si ruzza? Fatta colazione,
o fussero le sei o mezzogiorno,
subito la vorremmo lì
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 | La Befana, o miei signori,
più di quanto immaginiate
ha le scarpe risuolate
e non soffre di dolori
anzi, essendo una gran donna,
vola sempre in minigonna.
La bruttona con la scopa
è soltanto un bel ricordo;
non inforca, sale a
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| Se ti metti
a parlare di ricordi
non la finiscì più
(cose da vecchi)
Questo guardarsi indietro
fra gli specchi
diventa un bel dialogo
fra sordi
Ma la vita è così;
si nasce e muore
collezionando risa
e
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| Ir tempo un m’ha levato la favella,
sebbene ciabbia, guasi, settant’anni
buttati giù d’un fiato, a garganella
fra tante delusioni e troppi inganni.
Però un mi domandate come ho fatto
perché insieme all’età c’è lo stupore
di ritrovàmmi vecchio
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| E' bello passeggìà cor cìalone
quando la pioggia viene giù a sassate!
C'è certi tòni paiano legnate,
sa osa un lo chiamà bell'acquazzone!
S'aggaisce dar freddo. Ma d'estate,
cor sole che ti
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Anime in versi Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere
Pagine: 132 - € 10,00 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
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Foto di gruppo con poesia Autori Vari
Un ritratto degli autori del sito attraverso le loro poesie
Pagine: 200 - € 14,00 Anno: 2009 - ISBN: 978-88-6096-494-6
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San Valentino 2009 Autori Vari
Poesie d'amore per San Valentino
Pagine: 68 - Anno: 2009
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Invia un messaggio privato a Luciano Tarabella.
| Svegliatevi ragazzi! Ma dormite?
Lasciatelo un po' stà quer cellulare
e guardate Livorno! C'è da fare
un branco e voi pensate alle partite?
Invece di stà fissi lì, a ciattare,
pigliate a stiaffi ir mondo. Che ne
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| Ora autunno piovoso.
Triste come avessi
sopra il cuore un drappo nero.
Mia sorella
non è nel cimitero,
è qui con me
e ne scandisco il nome.
Insieme a lei
l'infanzia che trascorsi
mi porta dei sorrisi
e dei
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 | Docile Vendemmiaio, benvenuto
alla tua fresca aria settembrina
che mi ha dato il buongiorno stamattina
e un po' di buonumore! Ti saluto
come Re dell'autunno! C'è una trina
di rametti e di foglie. E' sul velluto
del fruscìo del
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| Ho fatto ir funerale ar mi pisello!
Povero vecchio, è pieno di stanchezza!
Tu lo vedesse! Cià una debolezza
che me lo porto a Lupi (1) col carrello.
Invece a tempi della giovinezza
sartava su e giù come un fringuello
e comandava lui, mica il
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| Sta finendo l'estate! Menomale!
Unne potevo più di vé bollori!
Vado in cuffia all'estate e a su colori;
quando fa cardo io sto propio male.
Se su ner celo ir sole è micidiale
dovento nero più de Vattro
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| Mario
oggi un si dice mai: te sei cretino,
testa di legno, brodo o deficente,
cioè si dice, si, ma per benino
in un modo più ganzo e divertente.
Mi spiego meglio, vieni qui vicino:
se vòi trattare un tizio da pezzente,
tu
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| Il cardo un lo sopporto. Preferisco
l'inverno tutto bianco colla neve
mentre l'aria è marmata. A fàlla breve,
ar tempo dei bollori ci patisco.
Chi piglia ir sole a patta un lo apisco;
l'aria infoàta che doventa
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| Siccome scrivo fisso di cazzate
passo, da sempre, per un ruzzaione
che scherza e ruzza, propio da toppone,
per vedé se si fà quattro risate.
Ma ora che da un po' sono in penzione,
rinchiuso in casa a porte stoppinate,
ripenzo a
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| Come vorrei che tutto fusse apposto:
nissuna guerra, punte malattie
né chiacchiere fasulle con bugie...
insomma niente fumo, solo arrosto!
Voi direte che soffro di manie
ma io dar male voglio sta discosto,
ormai da tempo me lo sono
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| (reazionario)
- Un sono mìa razzista, te lo giuro,
però con tutti vésti marrocchini
che mèttano la robba accosto al muro
un fai che intrampolà nell'accendini;
so bene che ner prossimo futuro
saremo
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 | Perdonami
sono stato indiscreto
quando dicesti
che volevi andare
verso il rosso
sul tramonto del mare
senza licenza
e senza alcun divieto.
Magari progettavi
di sostare
per qualche breve tempo
nel canneto
ma venne un temporale
tanto
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| E' rivata l'estate, un si discute!
Ir sole brilla in celo finarmente
per asciugà l'acciacchi della gente
che ci guadagna un chilo di salute.
Si omincia a vedé donne cicciute
che mostrano le puppe come niente;
sarebbe un bèr
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| Ti amo tanto
ma che dico tanto?
Ti amo tantissimo!
E tu questo amore
me lo fai pagare
ancora molto caro!
Ormai sono passati anni,
su, sii buona
fammi lo
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 | Intanto un è mìa facile arrivàcci,
pò doppo ti ci dèvi abituà
pe un esse rivogato fra i vecchiacci
che, fissi, stanno in giro a brontolà.
Ti senti imbarzamato dai legacci
der mondo che nun
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947 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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