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Luca Torri
Le 253 poesie di Luca Torri
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Quando non avrò paura
solo allora,
potrò essere giusto e buono.
Quando non avrò odio in me
saprò amare
e ogni cosa sarà fatta d'amore.
Dio, è uno specchio. Il Male, è un riflesso.
Non
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Noi non abbiamo più
parole e chiavi
Abbiamo abbandonato le stanze
Disabitato il tempo
Smisurato l'infinito
illuminandolo per minuscole distanze
Noi
non ci conosciamo più. Non esistiamo più.
Eppure le quattro strade
tra la
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Ti sei mangiata tutte le stelle
e le parole
In silenzio, adesso,
digerisci con calma il mio nome.
Hai tutto il mio tempo migliore da sparecchiare
Cameriera del temporale e cuciniera del dolore
Tu che mi hai servito freddo un piatto d'amore
e
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Ho un fucile afghano
una canna nera lucida di fumo
sparo al primo Dogma, al primo specchio,
e colla mira verde d'un fanciullo
ascolto un tonfo di pachiderma
diffondersi al di sotto dei miei piedi
tra i fili d'erba.
Perdinci stanotte nel vetro
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Un giorno di sogno scende su ogni cosa,
come una tela tessuta da leggerezze,
il cielo ha un colore, una freschezza
di ciliege colte dalla limpidezza dell'acqua corrente;
è un destarsi di corde addormentate
una musica che non è
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Allontanandomi con lentezza
l'oblio ha il tuo passo svelto
lascio quel punto della strada
dove un giorno
fermandomi
in te
m'incontrai
Un passo oltre questo spazio
mi porta dove i tuoi riccioli biondi
già si diffondono nel vento
dorando
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Il mattino
scava trincee di fango
dove
nell'aria luminosa e azzurra
cadono a grappoli neri
tutti i nostri ricordi
Le ore
sono ordigni di buio oblio
che scadono il cielo
azzerando ogni cosa lasciata
indietro
Spietati eserciti
Cancellano i
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Tu sei
Tutta la mia pena e Il mio nulla.
Il mio tempo e La mia gioia.
Il tuo viso
è una maschera di pietra senza espressione.
Pallido.
Le orbite di stelle
immobili e buie.
La tua statua cadde gocciolando
Lunghi giorni
cose e
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Dammi la mano
in quella stanza in affitto
dove su un materasso per terra
tra le onde facciamo l'amore
Dammi la mano
e usciamo a sentir cadere la sera nel cuore
dove l'aria è elettrica e i tuoi baci sanno di frutta
Dammi la mano sul
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| Rettangoli di legno navigano
come bianchi vascelli in camere buie
verso orgasmi
in fiochi barbagli di sogno
La Luna è un grumo di sperma
sulla pelle della notte
Ricordi:
un assolo elettrico di morte
risponde alla vita
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| Questa strada ha finito la benzina.
I tigli sono fermi in fila dopo la corsa
Quasi in disparte
I salici stanchi
Si dissetano all'ombra immobile d'una pozza.
Nell'erba inclinata scende verdi corse una bambina.
La giovane madre è ferma
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| Da bambini
alla fabbrica di sabbia
raccoglievamo
selvatici
bastoncini di vetro colorato
Li legavamo al sole
in mazzi fioriti
finché da occidente
un incendio disordinato
chinava a scioglierli
già dalle finestre
le voci rosse
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| Oggi, amore,
è successa una cosa
che ti voglio raccontare.
Al mercato
le comari mi guardavano scure
e gli amici si accomiatavano lesti
dopo avermi salutato come a un funerale.
Ho sentito in giro
che c'è l'ordine di non
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| Era una bella donna (bionda)
flessuosa ed assai elegante.
Amarla accompagnò la mia notte
dolcemente in mezzo al mare,
ma scostarsi dalle sue labbra
-un giorno fu per sempre-
naufragare.
La città con me si spegnava,
subito dopo
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| Lasciando quella primavera
Uscendo fuori
per strada in pieno inverno
con una camicetta a fiori
Certo è così che mi ammalai
Cerini brevi
di altre mani bianche
non scaldano
Nel buio accendono
solo pause
Sfregano sul mio
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| Se un giorno
tu mi baciassi un'ultima volta
sulla bocca triste che t'ha perduto,
se coi tuoi denti tu la mordessi ancora
fino a farla sanguinare
allora
questa strana attesa si consumerebbe
lasciandomi vuoto
e solo
Se le tue mai, adesso,
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Anime in versi Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere
Pagine: 132 - € 10,00 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
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Le notti del poeta Autori Vari
Le poesie che hanno partecipato al Premio di Poesia Scrivere 2009, con tutte le opere partecipanti ed i vincitori
Pagine: - € 14.00 Anno: 2010 - ISBN: 978-88-6096-621-6
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Foto di gruppo con poesia Autori Vari
Un ritratto degli autori del sito attraverso le loro poesie
Pagine: 200 - € 14,00 Anno: 2009 - ISBN: 978-88-6096-494-6
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Luca Torri.
| Cadono dagli occhi lacrime solitarie
goccia a goccia silenziosamente
pronunciano
il tuo nome, il mio nome.
Scivolano calde come le tue prime mani
ma sono carezze d'addio
che scavano solchi profondi nella notte
dividendo le stelle,
Le tue.
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| Quando quotidiani silenzi in petto
avvallano i miei tormenti
e l'ostinato canto degli uccelli
pronuncia giardini segreti profondi
in nuvole verdi di ricordi,
sale liquida memoria delle braccia e delle labbra,
così che rugiada ovunque
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| Un giorno,
ci fermammo in un tramonto.
Una notte,
partirono in volo mille albe azzurre.
Solo in noi, tacciono tutte le stagioni
e giacciono le bare bianche
dei piccoli giorni.
Mai nessuna pena posò per noi teneri fiori
né
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| I nostri giorni pendono tra le foglie
avvolti in bozzoli neri di silenzio,
e un vento azzurro di primavera
irride il mio
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| Allora risplenderanno tutti gli addii
e ninfee azzurre fioriranno dal fango.
Nei cunicoli della notte,
dove gli abbandonati erigono
pallidi sogni
in file di pietre bianche e nude,
là,
dove gelano le spoglie dei disperati
sotto macerie
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| Le nostre mani navigarono a fior di pelle
lentamente
ci assaporarono e ci decodificarono
usando medesimi cifrari di carezze
così che ogni segreta onda si liberò del suo naufragio,
e quando
quel misterioso oceano finalmente si
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| Il tuo nome è il nome di tutti i silenzi senza voce
e la tua assenza si nasconde dietro le lancette del tempo.
A niente serve gridare o piangere raccogliendo
tra i cipressi le lacrime più tristi di tutti i disperati
per sommarle a
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Del mio amore non ebbi cura mai,
innaffiai fiori che non erano miei
faticai dissodando terre che non possedevo
e mi ferii strappando rovi che erano tuoi.
Ma eravamo in due nel giardino sbocciato
sedevamo nel centro
ed io in te ero quello che avevo
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Non scoprimmo l'America incontrandoci per caso
Neppure quando l'una all'altro si gridò tre volte terra.
No, nessun razzo atterrò sulla Luna quella notte
Mentre noi vi lasciavamo impronte di sogno.
No, quel mattino non strillarono
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Tu vorresti che le mie mani fossero sempre gabbiani,
che scovassi la tua assenza in covi di luna a mezzogiorno
o invocando il tuo nome in corridoi lunghi e nudi come inverni
quando la notte fa squillare telefoni sommersi
nelle case disabitate.
Ma
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Torna a me,
dai corridoi abbandonati,
squarciando porte di buio con asce di luce,
svegliami di primavera
scuotendo campane piene di rugiada addormentata
nei tuoi campanili azzurri.
Torna in me,
salendomi dalle radici ai rami con petali di gioia,
e
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Continueranno a parlare
con grappoli di petrolio nella borsa,
innaffieranno il cielo di papaveri neri
vendendoli nei supermercati.
È il tempo dell'uva congelata,
trasportata in autocarri
dalle montagne ferite al mare.
In Italia dormono
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Ti ho visto
che passeggiavi sul fondo dell'oceano
nascosta tra nuvole colorate e vive,
E non mi sei sembrata intelligente mentre fuggivi
in foreste di corallo.
Vestita di rosso pensavi forse che non ti vedessi?
La mia anima
è un
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Tu caro amico sai:
che nei salotti tranquilli,
o tra le domeniche che sbattono sulle vetrine.
tra tutte queste luci umane;
in me quello che tace non è silenzio,
ma la dismisura di un grido.
Una crepa sale dal cuore al viso
come un'edera
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253 poesie trovate. In questa pagina dal n° 181 al n° 210.
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