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Daniela Iozzo
Le 61 poesie di Daniela Iozzo
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Come arida foglia al vento sarei,
senza memoria.
Un futuro senza passato,
un presente che non esiste.
Esule perenne in questo mondo,
ovunque e comunque,
senza un luogo dove il pensiero mio rivolgere,
nei momenti di crisi e d'affanno.
I miei
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| L'orlo delle tue azzurre vesti
lambisce i tuoi dorati fianchi.
Non di truce matrigna è quel caldo sguardo.
Seduta qui ti guardo
e in te vedo solo un'afflitta madre,
tradita dai figli che generò.
Un tempo fosti madre prodiga e
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Un rettangolo di metallo
ad incorniciarti il volto.
Un'angusta finestra da dove guardare il mare
che ti ha portato qui.
Eri Nadir.
Figlio di Hamid.
Sposo di Amira.
Ora clandestino,
un numero.
Inchiostro nero su carta bianca.
Carta sgualcita
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Li dove avresti dovuto sentirti sicura,
son crollati i tuoi sogni.
I tuoi occhi, chiusi all'orrore
per rubare quel che ti apparteneva
e tu non avresti mai dato.
E mentre quelle mani immonde
stringevano il vuoto,
tu eri già via da
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Lei è li quando è silenzio e buio.
È al mio fianco,
e mi tiene compagnia nella solitudine.
La malinconia mi accarezza dolcemente
con le sue mani fatte di sogni infranti,
mi bacia sulla bocca
e il suo alito sa di pomeriggi di
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| È su quel cuore ferito
che le mie labbra
vorrebbero posarsi.
E i miei baci fungere da unguento,
se non cicatrizzante,
almeno lenitivo.
E se nonostante dolori e patimenti
esso non si schianta,
non arresta l'estrema precisione,
è
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| Un giorno, triste e sola,
verrò sulla tua tomba
a deporre la mia promessa.
Il mio tributo di gerbere rosse
avrà ancora valore per te?
Avrai provato un po' d'amore,
o sarò caduta anche io
nell'oblio di una tomba vuota?
Sulla
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Vorrei scomparire tra spuma di onde,
bianche conchiglie e granelli di sabbia.
Nel profumo del mare, sotto un cielo stellato.
Non più prigioniera di questo corpo,
non più incatenata a questa esistenza,
ma morta e nata a nuova
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| Il mio corpo,
lo scudo della mia anima.
Il mio seno scoperto,
perché l'ipocrita non passi oltre.
Il mio dolce miele,
veleno per gli inesperti,
elisir del piacere per la mano che sa coglierlo.
Io la vergine violata,
la meretrice
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| Ti cerco nei granelli di sabbia
sotto le suole delle mie scarpe.
Tra le conchiglie rubate al mare,
nei tristi pomeriggi d'inverno.
Fanno bella mostra sul tavolino,
e li ti sento.
Tra le note di un vecchio jazz
usurato dall'ascolto.
Nel nastro
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| Dolce l'effluvio si spande
mentre il cuore rincorre il piacere.
La tua voce mi chiama...
Ancora del mio oblio
combustibile sul mio fuoco.
Le tue braccia mi incatenano a te
il nostro ritmo si fonde
il piacere si confonde
ed io esile barchetta
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Daniela Iozzo.
| Sull'altare la passione è immolata.
Nel fuoco sacro brucia il desiderio
mentre la sacerdotessa avanza,
lenta nella sua candida veste.
Siede sulla fredda pietra
e scopre la sua tenera pelle.
Il sacrificio è lì,
custodito tra
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| Guardo nei tuoi abissi
e mi accorgo che il dolore può essere senza fondo.
Quel bacio lanciato nel denso fluido
arriva così attutito al cuore!
Troppo profondo è quel pozzo!
E non puoi sentire quanto caldo sgorga
e quanto dolce
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Baciare la tua pelle
e sentire i flutti nel mio corpo.
Guardare i tuoi occhi
e sentirmi smarrita
ma stretta tra le tue braccia.
Fonderci insieme
continuando ad essere distinti.
Passione selvaggia e bramosa
che spezza e devasta il cuore
ma
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Mi perdo nel castano dei tuoi occhi,
nelle tenebre del tuo animo,
nel rosso delle tue labbra.
Ed è una perdizione da cui
mai vorrei salvarmi,
perché dal fitto del tuo cuore
mai vorrei riemergere.
I baci vivrebbero eterni
sulla tua
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| Si fusero con la notte vellutata
inseguendo una stella incantata.
In quell'astro che splendeva d'amore
cercavano un'eternità di puro rumore.
Un rumore che aveva dentro una canzone,
un rumore che vibrava di passione.
Sulla spiaggia
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| La terra nello spazio
se ne andava senza sosta
corteggiando la grossa palla rossa
evolvendosi nella sua rotazione imposta.
Era triste e si disperava
perché nessuno più l'ascoltava.
Un tempo per l'uomo era madre
e con essa parlava
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| Inginocchiami alle tue passioni,
asservimi alle tue voglie.
Schiava volontaria
dei desideri che nascono in te.
Lo scarlatto delle labbra freme,
al pensiero del frutto proibito.
Eva senza tentatore
divento tentatrice di me stessa.
E tu dolce
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| Luride impronte sporcano
i petali di un fiore bianchissimo.
Spine dolorose lacerano
un'anima violata per sempre.
Fredde lacrime cercano di lavare
lo sporco lasciato da mostri
sudici e senza cuore.
Ma lo sporco resta e il dolore pure.
Ti
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Nel labirinto della memoria
puro e incantevole volteggia
un fiocco di neve.
Danza e si impiglia
nel filo spinato del dolore.
Il mostruoso scrigno
custodisce sguardi
spenti e disillusi,
vite spezzate,
atrocità indicibili.
Candidi fiocchi
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61 poesie trovate. In questa pagina dal n° 21 al n° 40.
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