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Gesuino Curreli
Le 1281 poesie di Gesuino Curreli
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Sia libero il tuo canto,
e stia lontano il gorgo
di tristezza,
sia luce l'ora gaia,
ed empia, se si oppone
alla tua ebbrezza,
l'ora per cui sussulti
sperando non ti si avvicini mai.
E sarà sole
il limpido tuo sguardo,
librato in cieli
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Eri una luce negli anni lontani,
poi ti sentivo viva nei ricordi,
come lucciola dentro le mie mani,
un barlume rimasto appeso ai bordi
dei solenni solstizi boreali.
Dimmi domani dove volerai,
se negli estremi poli, sopra i fiordi,
o passerai
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Dimmi qual è il tuo mare
e quali le tue stelle,
ardita confessione di poesia,
dov'è che effondi l'alito d'amore,
dimmi dove il vagito,
dopo il dolore vivo delle carni,
diede il sorriso a chi ti partorì.
Dimmi per
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Non sono stato notte,
quando l'età contava le tue ore,
non sono stato sera.
Non sono stato il vomere in cui spera
la terra ignuda, perché apra le zolle
al benefico sole dell'autunno;
non sono stato seme, e a primavera
non sono
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Speravi nel silenzio,
ti assecondava
l'esistenza opaca
per far tacere i fremiti,
ma poi piovve di nuovo,
e corsero nei campi
i rivoli che svegliano memoria,
riprese a camminare la lumaca,
e si riempì di verde
la campagna,
di verde la
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e non sarai con me stasera
a guardare la baia dagli scogli,
incuriositi, a frugare dentro i fogli
dove scrivevo versi
di amori destinati a naufragare,
e i pianti degli amanti disadorni.
Quanto tempo! Ma forse non ricordi...
Potessi dire in
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Ma non sarà così
se, luna, bagnerai le mie intenzioni
al fonte del tuo spirito abissale,
dentro l'oscurità, che attenua il male
di paure remote, quanto ti vesti e sali
la volta del silenzio bianco, astrale.
Ma non
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« ...non, je ne regrette rien... »
...e il labbro si confonde
in una smorfia fra il riso e l'emozione
quando una voce cara mi confida
il pianto che c' ha in gola,
come un passero dal fitto delle fronde
che intoni quest'amabile
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Ruberemo ai rovi le more,
e io succhierò il liquore alle tue labbra.
Tu mi starai vicina,
tremante di pudore,
soprafatta dalla voglia che nascondi,
e sarai subito bacca, e poi colore,
e poi sapore, e poi frutto maturo,
dentro lo spazio
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La sera ti allontani:
così sentenzia l'ora...
ma poi, all'indomani,
frantumata la notte nell'aurora,
(sorpresa del destino! ) ,
mi sei di nuovo accanto,
baciata dai cristalli del mattino.
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Pourquoi me reveiller...
se questo è il giorno che mi aspetta?
O soffi carezzevoli d'autunno,
fate in fretta,
e offrite il vostro seno alle mie braccia,
sicché ogni voce taccia
ed io non senta il gelo
quando ogni luce spegne il suo
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Tu che lanci gli strali verso il sole
e ti bagni la testa di rugiada,
ungimi di quel canto che mi aggrada
perché profuma il cielo di parole.
Tu che d'Orazio canti e di Catullo
tu che muovi talento e buon sapere
hai nel verso gorgheggi e
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Ciliegi rosa... e si apre un sipario
oltre l'incerto tono della sera;
e una voce che sa di capinera
nella memoria antica da scenario,
mi riverbera l'eco di visioni,
di melodie trascritte col rimario.
Prima visione:
I gerani sui muri in
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Dimmi perché ora che ho di nuovo il petto asciutto?
...
...Amata, no! Il petto tuo mi cura,
e di profumo abbonda e dolci umori
come quell'alambicco che i liquori
dispensa goccia a goccia per natura.
...
E i venti ti portarono
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Ci univa un tratto di strada,
dal porticato di chiesa
ai pressi del viale Savoia,
e lì è sfumata la storia
nata in un'amata contrada
che sapeva di mare e carbone.
Poi il tempo ci impone i suoi spazi,
e rifila gli orli del telo,
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Come i frantumi colorati
dei fondi di bottiglia
in mezzo i sassi,
nascosti agli occhi indegni,
ai vili passi che avrebbero
carpito i segni della gioia
ed il segreto.
Questo è quello che è rimasto.
Come frantumi di mille
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Anime in versi Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere
Pagine: 132 - € 10,00 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
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Foto di gruppo con poesia Autori Vari
Un ritratto degli autori del sito attraverso le loro poesie
Pagine: 200 - € 14,00 Anno: 2009 - ISBN: 978-88-6096-494-6
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Addio Alda Autori Vari
Poesie per Alda Merini
Pagine: 92 - Anno: 2010
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Invia un messaggio privato a Gesuino Curreli.
e io ti vesto di malinconia,
di luce e di memoria esuberante
perché la nudità, mia dolce amante,
è quella che sta in braccio alla poesia.
Amante tu nel soffio che mi sfiora
quando imbrunisce l'aria della sera
e l'anima si
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Mi piovono le foglie sulle mani
di questo maggio ombroso e disperato
come una merla salti, vieni e vai,
nei cinguettii del parco, innamorata.
Però io non ti agguanto e mi diverti
col "cirulì" al mattino, e ti spaventi
se
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Pensare che stia sopra le cose
il nostro amore vergine,
profumato di cisti e di carbone,
di lentisco e gerani,
come i giorni che io amo cantare.
Posarti sul palmo delle mani,
come se le tendessi alla fontana,
il canto di quell'epoca lontana
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Mi hai bagnato d'azzurro e di luna
fra le mille pagliuzze dorate
nella strada che porta all'estate
in quest'ultimo scorcio di bruna
primavera festosa e ridente.
Mi hai bagnato di un sogno fremente
che ha il sapore di un gusto fatale
come il
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Sei nata da pensieri mai sepolti,
da indomiti ricordi dell'infanzia
e ti sei fatta luce di un'aurora
che mi risveglia l'anima agli ascolti
di fulgide emozioni sibilanti.
Busso al pertugio della tua dimora
e sei fogliame blu che mi ristora
e mi
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Ricordi? Ricordi?
Dei giorni non avremo
carne e sangue, saranno aride paglie
nella memoria i sibili e le voglie
quando, spariti gli empiti del cuore,
non vibreranno di fremiti le spoglie
dei nostri gesti ingenui e tremolanti.
Ricordi gli
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a chi dire sennò dei miei pensieri
che trascinano il tempo più lontano
con il limpido segno della mano
sfumando l'ocra calda con i neri?
A chi dire sennò come si muova
la luce dentro l'anima stupita
dalla magia del tempo,
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Non durerà il torpore e la calura,
e maggio smetterà le umide vesti
per sibilare in cielo con gli strali
di giorni scintillanti e di magia.
Sarà come vederti, imbellettata,
china sul tuo passato e poi ti appresti,
per un
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Fai che le gocce, piano piano,
lascino il tuo alambicco profumato
e mi coprano il palato di velluto,
di cardo, di cisto e di limone,
come il vento di mare
dentro un meriggio candido e assolato.
Spogliata dell'amaro,
avrai per me pulite e
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e palperò i tuoi seni turgidi
fino a sentire il profumo del pane,
l'afrore che stordisce e che pervade
anima e corpo d'intimo piacere.
...e palperò i tuoi seni fino a quando
si smarriranno gli occhi nella luce
dell'ebbrezza che
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Amapola dentro il verde fugace
dei colli, e ai bordi della strada
fra i tardivi respiri d'aprile,
d'erba nuova sui molli cuscini.
Amapola, sanguigna preghiera,
fragile bocca scarlatta,
vogliosa di sole più chiaro,
aspettando che
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Si avvicina il turchese del mattino
e fugge verso i monti l'umore della notte,
dopo che é stato a lungo al mio guanciale.
E, in fondo, dal riverbero orientale
sale quest'altro giorno, sale
a benedire i sogni mai compiuti.
Altri sono
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Ricordare parole, tra i sibili dei pini,
di giorni pieni d'aria e di chiarore,
quand' era dolce lasciare il rumore
dei compagni vicini e della casa,
per le colonie estive dei bambini,
figli dei cavatori di miniera.
La breve spiaggia bianca dove
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Mi dicevi perché non si consuma
l'amore dentro gli occhi di due amanti,
e la mia ingenuità ti celebrava
tra i corbezzoli rossi nei costanti
andirivieni, avanti, indietro avanti,
per sentieri di boschi, o sulle sommità
di colli
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1281 poesie trovate. In questa pagina dal n° 901 al n° 930.
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