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♦ Gerardo Dadamo ♦ Marcella Usai | |
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Gesuino Curreli
Le 1281 poesie di Gesuino Curreli
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E quando infine si colora il giorno
con i molli chiarori della sera
rimane il fiato nell’ atmosfera
della natura vergine e silente.
Scorro a ritroso i campi nel ridente
colore del cristallo mattutino
che svela al mio stupore da bambino
il mito
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| Saranno infine i sassi
a dire quanto splenda il sole oppure
che cosa dica il vento
dentro quelle vibranti macchie scure
degli anfratti, o in mezzo agli olivastri
che coprono, gelosi, amate alture.
Non conto io che passo a domandare
del
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| Non avrò nelle mani le carezze
per il viso che fugge nella sera,
mi resta il fumo della caffettiera
per addolcire fragili incertezze.
Non avrò, nella ruggine dell’ora,
lo smalto per i miei versi d’amore
se penso al sole pallido che
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| Io venderò menzogne con stornelli
sfumati nel refrain di un usignolo
che dica come possa stare solo
ad imitare antichi menestrelli.
Le finte melodie senza minore
saranno estemporanee esibizioni
d’improvvisate amabili canzoni
che parlano il
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| Non voglio, no, mostrarmi a tutti i costi,
di questi tempi conta l’apparire,
ma chi non sa che tutto va finire
nel tritatutto magico del nulla
perde sementi nella terra brulla
dove un bel fiore non potrà fiorire…………
Lasciami, tu che annusi
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Nel profumo balsamico dei mirti
tra le bacche di fiamma ed i rossori
dei corbezzoli che mostrano anche i fiori
di frutti per le prossime stagioni.
Dove passò la piena tumultuosa
del rigagnolo spento sotto i sassi,
all’ombra delle sughere
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E’ appena sorto l’anno…
chissà dove mi porta questa volta!
Avevo una domanda e l’ha risolta
il lampo repentino di un affanno.
Chissà dove mi porta!
Rimane il dubbio e vaga senza scorta
nell’incompreso tratto del destino
che qui si
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Lascio parole vacue e scendo a valle
dove incontravo te solo con gli occhi,
sotto al luna, al canto dei ranocchi
che ritmavano i baci sulle spalle...
Che ingenuità, che biondo amore mai
taciuto nel sacrilego peccato
di un altro amore
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Eccoti qui puntuale finalmente,
amata solitudine, a quest’ora.
Via gli ultimi amici, mi consente
il lume tuo che irradia chi t’implora,
di fingere un concerto a luci spente
nello spartito della mia dimora.
Eccoti qui, comincio da
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Non entrerò stasera nel castello
di favole rosate e di merletti,
starò col mio silenzio negli effetti
di sfumature fatte col pennello
quando malinconia mi sa cullare
nella sue braccia, senza far dispetti.
E nel silenzio dentro l’ora
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Oh cara solitudine compagna,
oggi solo alla musica è concesso
di entrare col suo genio illuminante
nel recesso in cui stiamo da soli,
tu ed io, istante dopo istante,
a darci malinconiche attenzioni.
Le “luci”, come le benedizioni,
purgano
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Ora scende il silenzio della festa,
ora che si preparano i cenoni
e scalderanno mille e più canzoni
i casolari sparsi per campagne.
La solitudine sarà senza champagne
e brinderà con me le proprie doglie,
staremo insieme con le
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Ho in petto il fiato di tante stagioni
ma poco mi è rimasto del respiro,
in questa età le candide
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Dentro il solco del tempo che non tace
troveremo nell’humus delle foglie
le anime adagiate, quasi spoglie,
che cercano ristoro e un po’ di pace.
Da lì, mia cara voce e luce rara,
troveremo lo slancio per gli spazi
dove, liberi, azzurri e
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Nei pertugi del sonno che non posa,
quando l’alba è silente, assai lontana,
ti ho vista con la brocca alla fontana,
dove l’edera stretta e fatta sposa
alla quercia si piega e si impantana.
Sei qui, vaghezza che distorce l’ora
e fai di te fa
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Questa notte, vedrai, che sopravanza
per luci e per profumi un bel giardino,
terrà in riserbo un alito divino
per chi ha perso la luce e la speranza.
Dirà di quanto il mondo ed il destino
siano la zolla bruna dell’amore
che attende
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Anime in versi Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere
Pagine: 132 - € 10,00 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
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Foto di gruppo con poesia Autori Vari
Un ritratto degli autori del sito attraverso le loro poesie
Pagine: 200 - € 14,00 Anno: 2009 - ISBN: 978-88-6096-494-6
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Addio Alda Autori Vari
Poesie per Alda Merini
Pagine: 92 - Anno: 2010
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Invia un messaggio privato a Gesuino Curreli.
Solitudine bianca come i fiori
di arancio nella terra dei due mari,
profumo di limoni alle mie nari,
di ginepri e di mandorli gli odori.
Solitudine che mi detta il carme
che sappia di conforto e di ragione
ora che mi apre l’uscio una stagione
di
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Sei giunta solo adesso al mio travaglio
e sentirai il vagito di mio figlio
nel parto di cui sogno e meraviglio
quando alla bocca tolgo ogni bavaglio.
E tu sei qui che leggi il mio delirio,
sei qui a pensare del mio canto antico,
dell’animo che
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E tu sei l’altra sponda dove infrango
la mia baldanza rotta sugli scogli
sapendo che nel grembo tuo raccogli
i ruvidi motivi per cui piango.
Tu sei la sponda. E' l’ora del mio senno
che fino a te si lascia alla corrente,
tu sei l’amante, sei
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Avremo i baci di cicale e i frulli
dei passeri assetati nell’arsura,
avremo mani bianche e la paura
di stringerci di
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Sostavamo in mezzo agli olivastri
per momenti d’amore, sorpresi
degli innesti che mostravano il verde
delle foglie venir fuori dal gambo,
perdutamente presi sotto gli astri.
E lì, sotto la luna densa di stupore,
intrecciando respiri fino
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Hai visto che carogna questa sera?
Non ha concesso il suo quarto di luna
a noi amanti ricchi di sfortuna,
digiuni di peccato e di preghiera.
Hai visto che carogna?
Ma tu che sai di luce mattutina
guidi nel buio chi ama e chi dispera
fino al
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Avremo ancora spazi a lumi alterni,
ora vividi, ora teneri barlumi,
ma svaniranno tosto e gli acri fumi
daranno conto di infuocati inferni
per l’anima vogliosa dell’amore,
dimessa e vinta dall’età che avanza,
dimentica del rito e della
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Non hai saputo mai quanto piangevo
appena solo e col presentimento
che avrei vissuto infine quel momento
tremendo del distacco in cui credevo.
Non hai saputo mai che nascondevo
il mio dolore e un misto di paura,
nell’ora in cui avvertivo la
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Hai sentito stanotte la luna?
Sembrava cantare all’autunno
melodie vestite d’azzurro
dal bordo marino d’oriente
con un sibilo pari a un sussurro.
Oh la notte! E’ la notte che cresce
dentro il cielo smaltato e nel burro
del tepore di un’attesa che
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O piano, che mi sfiori e mi accarezzi,
con note liete di un sereno andante
le vecchie melodie di questo istante
mi portano lontano, fatto a pezzi,
dentro mari incompresi di emozioni,
naufrago di una realtà che non dà scampo.
Ero con
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Il mio orizzonte e lì, non si discosta
dagli ultimi respiri e dai lamenti,
dallo sconcerto crudo nei momenti
delle domande senza una risposta,
dall’impotenza a poter dire “ basta!”,
atterrito dal peso degli eventi,
mentre la sorte vince e ci
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Perché…sarà perché la notte è lunga
e autunno stende l’ombra del suo velo,
perché scurisce l’orizzonte e il cielo
la sera che di più non si dilunga,
sarà perché son dentro al gran mistero
che
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Ora con i tuoi occhi muovo i passi
e tu consiglierai i camminamenti
nella nebbia che sosta sotto i venti
delle intemperie dure come i sassi.
Ora ogni cosa mi conduce ai giorni
pieni di luce e vividi confronti,
qui l’aria, intorno, narra i tuoi
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e che sarà se tu non mi rispondi
quando io chiamerò per smarrimento
nella casa, nei piani, nel convento
di queste stanze dove mi confondi
nella memoria ferma a quel momento?
Nelle scale già piene di rimbombi,
nei vuoti in cui
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1281 poesie trovate. In questa pagina dal n° 811 al n° 840.
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