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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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Gesuino Curreli
Le 1281 poesie di Gesuino Curreli
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Chissà quest'afa... sopra il cavalletto
la tela siede e cerca il suo cammino,
non ho la verve giusta e sto vicino
alla finestra, qui, nel sottotetto.
Il casale, lo stazzo abbandonato,
il paesaggio di sempre che m'incanta,
nel fondo il
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Stasera la pioggia si è presa riposo,
e sembra l’umida terra
sconfitta dopo tanto penare.
Io mi trascino sul suolo bagnato
e ho malinconia nel pensare,
ma trovo che la strada riluce
la bianca e gelida luce
del gobbo lampione
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Ma io non saprò mai che cosa intenda
il cra cra cadenzato della rana
che si affaccia al balcone della sera,
quando nel vespro sale la preghiera
e sfuma piano piano e si allontana.
Quando un rintocco dolce di campana
irradia la sua voce e
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Caso mai passassi nel sentiero,
o luna, che dai lecci va al calcare,
dove mi hai visto spesso navigare
come un aliante o come uno sparviero,
ebbene lì soffermati a guardare
la guglia del massiccio alto e severo.
Per lì passammo, e fu
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… e le stelle mi narrano il domani,
lucenti come foglie di lamiera,
quando vibra sui tetti già la sera
e la mia vecchia giunge le sue mani.
… e le stelle per un consunto canto
che pare di altri tempi e non intona
la sua bisunta rima con la
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e il tango si fa amico e la penombra,
ai sussulti canori di Gardel,
non toglie il velo del meriggio e sembra
il fiato sospeso di chi sta alla posta
in attesa che passi una canzone.
Il fiato di chi attende una risposta,
l’occhio perso nell’attimo
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Quando ti levi dai notturni spazi
e del tuo lume dai i lampi ridenti
cali negli emisferi i vivi intenti
di forze bellicose, amore, e strazi.
E il mattino si leva dopo il velo
ch’è rimasto fin qui a tenere basso
il calore e la luce sul
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…...e stanotte non è come ieri,
sulle sponde dei fiumi d’argento
colorati di sogno non c’eri,
ora sei nel silenzio scontento
dei comignoli neri che al cielo
fumano fiabe di velo ai pensieri
che non trovano pace nel vento.
…...e stanotte
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Il silenzio mi vince,
ma l’afa intorno spande la sua voce,
nello studio che vibra,
e il violino alla radio non ha pace.
E’ la solennità che prende e avvince,
densa di chi non c’è,
celebrando le prove dell’estate.
La tavolozza e
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…ora pioggia, ora il sole, ora pioggia,
e la foglia dell’edera si tinge la bocca
e trasuda, aggrappata alla rete, il suo ardore.
Ha la foggia di una veste regale
per un giorno di festa e sta nella tempesta
come dama nel calore autunnale.
Ora
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Azzurra la notte s’appressa…
fai in fretta prima che appaia la luna.
Andremo dove amavamo trovarci,
in mezzo agli ulivi
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Lo squarcio del sole,
ma non oserei cantare “passata è la tempesta”
è “sera al dì di
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E’ il silenzio di mezzo mattino.
Stesi i panni al filo,
assorbo cinguettii con il brusio
della pagina bianca su cui
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Siamo lontani eppure ci s’intende
tu luna ed io tenebra che scende
dal campanile quando si fa sera.
Tu luna! Tu luna!
Io
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e poi si spegne l’ora del dolore,
e si riposa nel ricordo, e poi,
oltre le cose e il giorno, siamo noi
a comandare i passi dell’amore.
Oltre il dolore è l’anima che soffre,
lo spirito vitale che gioisce,
l’arcano che ci segna e che
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Vivrei.
Vivrei con te nei sogni mesti e lunghi
dei pomeriggi biondi di campagna,
ti avrei come il respiro di montagna
con l’umido che fa crescere i funghi.
Ti avrei come le pietre grandi e forti,
ciclopiche figure di un’altra era,
come i
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Anime in versi Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere
Pagine: 132 - € 10,00 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
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Foto di gruppo con poesia Autori Vari
Un ritratto degli autori del sito attraverso le loro poesie
Pagine: 200 - € 14,00 Anno: 2009 - ISBN: 978-88-6096-494-6
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Addio Alda Autori Vari
Poesie per Alda Merini
Pagine: 92 - Anno: 2010
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Invia un messaggio privato a Gesuino Curreli.
Era di maggio che apristi gli occhi al cielo
Era di maggio che dicemmo si senza proclami
Era di maggio che cogliemmo i rami
per nasconderci agli occhi più severi
Era di maggio che sorridevamo
al verso delle rane in compagnia
Era di
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Preservala dai venti del tuo gelo,
o morte, ha la paura di un bambino!
Vorrei che tu vegliassi al suo cuscino,
e la coprissi infine col tuo velo,
ma tieni entrambe strette le sue mani
sicché possa dormire fino a quando
avrà al suo
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E’ una sera di fado, come tante,
e un soffio che inonda la cucina
mi penetra di spilli e mi trascina
in iperboli ed emozioni affrante,
dove pregare è come medicina
ma ricordare è forza più vibrante.
La voce appare tremula e
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Stasera è muto il dubbio, non risponde,
c’é la certezza della lama appesa
e dondola sul filo dell’attesa
di una parola che il silenzio effonde.
Il silenzio che sa di me e dell’ora,
della pagina bianca su cui segno
i fragili momenti
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Mi muovo fra il dolore e l’apatia
in questi giorni di vita indolente
che vorrebbe succhiare un entusiasmo.
Non c’è riuscito aprile e adesso maggio
scansiona dolciamare ricorrenze.
La festa del lavoro, il compleanno,
il nostro
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…e il silenzio mi fa compagnia
nella serata che ha la spada fuori
sguainata per non cedere agli umori
della sottile mia malinconia.
E’ fredda l’aria intensa delle stelle
come i pioppi sul fiume che boccheggia,
un tintinnio sommesso della greggia
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Farò i miei passi dentro il tuo silenzio,
o natura che accendi ogni respiro,
per cercare molecole nel giro
del mistero per cui son sacro ed empio.
Ma dimmi tu, giacché io ti appartengo,
ché mi desti le carni e poi le
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Ritornerò al silenzio, se vorrai,
dove le tue parole hanno il colore
dell’ autunno ovattato e del tepore
che lo lega all’estate già trascorsa.
Farò fatica a vincere la morsa,
che stringe le sue braccia nei tuoi fianchi
per
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Quale sarà il mio canto
se il caro insetto insonne
non ronzerà sul fiore del perastro,
sui fili d’erba intorno ai mucchi informi
degli scarichi sudici ed immondi?
Quale il mio canto
se non ci sarà più quella mistura
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Farò i miei passi dentro il tuo silenzio,
o natura che accendi ogni respiro,
per cercare molecole nel giro
del mistero del sacro per un empio.
Ma dimmi tu, giacché io ti appartengo,
ché mi desti le carni e poi le sciogli
dimmi
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Adesso che la sera è più quieta
e sa di pane azzimo il giardino,
senza il soffio del sole mattutino,
dentro l’oscurità della compieta,
adesso tremo e sto come un bambino
in attesa di un suono alla mia porta.
Nessuno viene, e
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Avrei dato i miei dubbi al tuo silenzio
se non fosse di vuoto la risposta,
o sera, che m’incanti se ti accosta
il turchino che spargi sopra i monti.
Del tuo silenzio e dei mesti tramonti
nutro lo scoramento che mi inonda
e col canto che sale dalla
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…ecco i soffi di aprile che consegna
i residui d’inverno all’inventario
di un trascorso recente e del calvario
con le stazioni che passo in rassegna.
E aprile spira l’alito vitale
che invoco perché volga gli occhi altrove,
memore del
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Il silenzio che chiama a sé la notte
é voce del mistero che si scioglie
in vibrazioni semplici di foglie
o nei singhiozzi delle voci rotte
come struggenti canti di Sardegna.
E l’anima si lascia molle e pregna
ai sogni di stagioni
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1281 poesie trovate. In questa pagina dal n° 751 al n° 780.
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