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Gesuino Curreli
Le 1281 poesie di Gesuino Curreli
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Ti sciogli fra i venti
della primavera.
Ti sfai nell'aria della sera
che sveglia i profumi,
allora guardo i tuoi lumi
accesi negli occhi
dai bagliori orientali.
Ti confesso i miei mali,
e tu preghi per me.
Io credo che qualcuno
ti
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Vorrei bere poesia
per capire la tua
che a volte è solo
un sussurro,
un rossore
di infantile pudore
che non cede a parole
il pensiero che,
forse, ti frulla
e che poi cade nel nulla
della muta espressione.
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Ti ho sentita quest'anno,
primavera bagnata
da un'infinità di ricordi,
legata a catene di fumo
fino al giorno in cui,
stipati sul camion,
lasciammo
l'acre profumo
di carbone e di cisto.
Questa volta ti afferro
e ti squarto,
in
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Dai, spruzza sul mio viso
il tuo profumo,
bagna col tuo sorriso
il mio torpore
e dimmi:"sveglia! "
Strattonami, se vuoi,
pur di capire che non è una voglia
l'esistenza che passa,
ma una meteora fremente
che
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Sono fortunato
perché io finirò
prima dei cisti,
perché ancora vedrò il sole
giocare fra le guglie
del calcare,
perché posso
vagare fra cespugli,
entrare nei cancelli,
calpestare tratturi
bordati d'erba
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E' bastato cogliere
l'umidità della pupilla,
vederti spoglia e vergine
come timida vestale
prima che ti immolassi
al capezzale dell'amore.
E' bastato... per ritrovarti
intensa, colore della prugna,
quando ti aspergesti
sulla mia carne
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Vorrei entrare
nel più grande coro
di belle voci
come un frullo d'ali,
ma io non ho le piume
e fermo il volo
conscio della pochezza
e dei miei mali.
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Le terre dissodate
dei tuoi seni
hanno dato pascoli
abbondanti
agli amici
che facevi amanti.
Le fonti sono spente
e non può niente più
neanche l'aprile.
Per me rimane ardito
il tuo pensare,
lasciato a rinverdire
come il
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Fluttua, o mare, e porta antichi suoni
di gesta greche e di predoni il pianto.
E tu, poesia, perdonami il rimpianto
d'estetica bellezza e del cantino
che trilla melodia per tutto il canto.
Comprendi il disappunto che disprezza
vuota supponenza
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Non c'è ombra di te
giù nella via,
e dire che pocanzi
ti ho incontrata
fragile e timida,
bianca e innamorata,
orgogliosa d'essere
regina,
la donna del tuo re,
sul trono dei banchi
di una scuola
appena sorta
nei campi
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Il grattacielo non dice poesia,
il campanile si,
nella chiesetta di Santa Maria.
Come l'indice di una mano
volto al cielo, che pare dica: zitti!
E prende a narrare la memoria
vissuta tra una gente molto antica
figlia di Enea e
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Sono fortunato perché il sole
colora questo scorcio di giornata,
e profuma la strada imbellettata,
come una donna che mi aspetti,
per una scappatella
al primo appuntamento.
Lasciato ogni inutile fermento,
io cammino e gongolo,
contento
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Ti vestirei con foglie di sambuco,
profumi di limoni e di ginepri
per annusare in te un agrodolce
miscuglio di mare e di montagna.
Ti coprirei col frutto del carrubo,
con le bacche del gelso sopra i seni,
poi ti avvolgerei coi fumi bianchi
presi
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Giacché non ti raggiungo,
vorrei dare alla luna il mio canto,
andante e un po' stonato,
inventarmi bohemien,
che vive di incertezze e non si piega.
Essere un gitano strampalato,
giramondo romantico,
nostrano menestrello d'altri
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Abbiamo voglia di noi stessi,
che qualcuno ci ascolti,
mentre cantiamo
i nostri versi al vento.
Ognuno nel suo scrigno,
bagnato di veniale vanità,
con la coscienza opaca
che non guarda
quanto disti il lampo della gloria,
come i soli
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Chiara. Tu sei chiara,
come il cielo quando spiove
dopo una mattinata
di scrosci repentini.
Eppure non ti vesti
di umido celeste e di candore;
stai così dimessa,
e indossi ciò che senti
dentro il cuore.
Quando parli sei
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Anime in versi Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere
Pagine: 132 - € 10,00 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
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Foto di gruppo con poesia Autori Vari
Un ritratto degli autori del sito attraverso le loro poesie
Pagine: 200 - € 14,00 Anno: 2009 - ISBN: 978-88-6096-494-6
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Addio Alda Autori Vari
Poesie per Alda Merini
Pagine: 92 - Anno: 2010
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Invia un messaggio privato a Gesuino Curreli.
Vorrei cantar qualcosa,
ma non posso,
e faccio cento volte la salita,
tante altre la scendo,
e a un randagio contendo
il boccone più amaro
della vita.
Tu guardi a sprazzi,
ma degni al davanzale
soltanto pochi istanti
dei tuoi
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Sopra il livido e tremulo orizzonte
scorre il brivido della prima sera
e il cuore, abbandonata la chimera,
naviga a vista con il sole in fronte.
S'alza impietosa e fredda la bufera
e in mezzo alle onde sbatte e si dimena
il cuore in cerca di
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Oggi il cielo è scarlatto
come un cuore che è cotto
L'orizzonte imbrunito
ha un profumo ovattato
nel tramonto smaltato
di un amore perduto.
Io non l'ho conosciuto
tu non l'hai mai trovato
e ora ci consoliamo
col panino al
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E' passata la piena sotto i ponti,
rimane il letto spoglio,
sparso di cocci e melma
a svelare se c'è un senso
nelle storie che ancora mi racconti.
A scaldare la poca fantasia
rimane, tersa, un'ora solitaria,
se la giornata è
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Frantumi di sole,
tra scrosci improvvisi
e greggi di nuvole sparse,
ammantate con vello
di latte caldo e d'argento.
Frantumi. Vorrei avere
barlumi di gioia
perché il tempo già ride,
in questo accenno
di primavera asprigna e
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E' l'ora che i morti attendono
il rintocco
anche se è solo un flebile segnale
che non abbraccia più tutto il paese.
I tetti fragili sostavano
in silenzio di preghiera
ai piedi della chiesa esuberante,
ora hanno sepolto il
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Ti sarà pure costato
quel tenero bacio.
Un bacio
di profumo infantile,
come il sogno vissuto.
Ti restituisco il passato
quando porgi la guancia,
e nella secchezza,
un nodo si aggancia
alla gola e mi strozza
altre cose che ancora
avrei
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Mi piaghes cando caglias e cumparis assente,
non ti toccat sa 'oghe mia, e dae tesu m'iscurtas dulchemente.
Paret chi sos ojos non siant cuddos ch'haias,
e chi unu 'asu caente si siat firmadu in laras.
Ja chi 'onzi cosa intundu giughet s'anima
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Ti rideva il sole in bocca,
e l'amore fioriva
tra le dita.
Avevi color cavolo
i bei seni,
e negli occhi
la luce dei sentieri
brillava e tu ridevi,
e le parole
riempivano le zolle
dell'orto in un'età
che non compresi.
Non
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Avrò di te bisogno
e tu mi accoglierai
al momento dell'ultimo respiro,
consolerai il mio pianto
per non aver aggiunto
nulla al mio destino.
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Lascio il saliscendi
della vita
e sfoglio la cartella
dei ricordi
a cercare l'infanzia
impallidita
tra i fumi di carbone
e il pianto di sirene
dopo i turni.
Il gioco in tanti
sopra i marciapiedi,
le corse a perdifiato
in taciturni
campi di
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Ti devo l'amore
che mi hai dato,
e tu mi devi quello
che hai tradito,
bella lepre
che hai corso
a perdifiato
sui sentieri d'intrigo
che hai taciuto.
Gli occhi rossi
riverberano pianto,
balugina una luce
silenziosa
dai tuoi che sono
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E' scesa la luna
dai riccioli del cielo
addormentato,
e ha bevuto al fiume
che non vedeva più
da tanto tempo.
Sei scesa tu
dall'albo dei ricordi,
bella come quando
mi ha lasciato,
e sei andata a bere
alla fonte che non c'è,
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Ho perso il senso del domani
e guardo volentieri
tutto quello che è passato,
ieri, avantieri, e più remoto,
meglio se il trascorso è già perduto,
o se scopro un tempo tutto nuovo
in quello che non ho mai conosciuto.
Lo
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1281 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1171 al n° 1200.
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