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Silvana Poccioni
Le 480 poesie di Silvana Poccioni
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Planano sopra l’oblio
in tenera sfida d’ali
gl’istanti stati più veri
fedeli brevi.
Maestra d’iperboli
la memoria
si libra su refoli lievi
di antiche visioni.
Tra le spighe fiammeggia
un fiore scarlatto
e s’apre nudo all’avido bacio
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| Un dipinto tra tanti
un ritratto a matita
dai contorni sfumati.
Occhi nascosti dall’ombra
a non rivelare l’incompiutaggine
stanca dell’io.
Ma vivere è bello
ma vivere devi
ma vivere serve
per non morire affogata dai tratti sfumati
di quel
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| Sotto una coltre di gelo
affanno di respiro condensato
brividi intermittenti
stalagmiti di pensieri nelle grotte oscure dell’anima.
Voltare una pagina sul libro del tempo
non muta l’anelito del cuore
indomito cacciatore di illusioni.
La faretra è
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Di caduta in caduta
mi rialzo
come un marinaio sulla prua di una nave
scampata al fortunale.
Un gabbiano segue la scia
con indomita pazienza
e il suo grido taglia il silenzio
nella solitudine del mare.
Aspetto di udire la notte
immensa e
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| Del paradiso
rimane la buccia avvizzita
della mela
l’amaro del succo ingoiato
troppo in fretta
le ginocchia indolenzite dalla fuga
la vergogna del frutto rubato
e quel volgersi indietro
a cercare un ritorno negato.
Nel pugno chiuso del
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Tra vecchie rime rinate
le righe riecheggiano versi.
Nulla di nuovo sotto il cielo.
Non conosco il prodigio
ma si ridesta ogni volta
dalle sue ceneri antiche
la mia araba fenice
e s’arricchiscono
al giro del tempo
i ghirigori del cuore
come i
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| Profumo
intenso
di erba tagliata di fresco.
Assenza di voci umane.
Nel silenzio parole di brezza leggera
trilli sottili di uccelli tra i rami.
Nell’abbraccio di
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Si attorcigliano i giorni
anguille vive nella rete
e sempre ritornano
inestricabili i nodi del pensiero.
A lenire il tedio un verso,
nota stonata sul leggio.
Stride la melodia,
sulla tastiera tremano le dita.
Trafittura dei sensi scoperti,
non
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| China sullo scrittoio
l’Indifferenza
tenta invano la pagina bianca.
Nessun verso
fiorisce
né vi s’imprime
un’impronta.
Anche l’eco dei ricordi
ha serrato le labbra
per non perpetrare l’inganno.
E ti allontani
in un vuoto di nebbia
né sanno
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Persino le tue nude ossa abbraccerei
se solo lo potessi
tanto profondo
incolmabile
sento il tuo mancarmi
e quella tua quasi muta presenza
tanto preziosa
oggi
che non ci sei.
Molto di più ti parlo
ora che sorde al mondo
le tue orecchie
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| Per le madri di figli fioriti
il giorno lontano del miracolo
è pietra scolpita
sbozzata, modellata, levigata
“per forza di levare”
e quel che resta sa di perfezione
portento incredibile a chi l’ha generato.
Nulla turba il sereno fluire della
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Ricordi il poema lasciato a metà
senza strofa finale
che insieme avevamo vergato
eccellenti poeti d’amore
a quattro mani?
Si è completato da se’
col passare del tempo.
Né tu né io potevamo chiudere meglio
quell’incompiuta.
Troppo perfetto
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In una sospensione di silenzio
quasi irreale
vivo attimi di pace.
Pulviscolo danzante nell’aria e refoli lievi
le sole parole che ascolta o vede
l’anima
e un sentiero di erba e giallo di ginestre.
Muta la mente ci segue
e aspetta
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Ci sono limiti al dolore.
La montagna che frana
porta con sé i declivi
che non hanno altra colpa
se non di farne parte
e i detriti
che
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Tutto di te ancora mi attraversa
e il passaggio è linea e solco.
Leggero incide la mia vita
quel "sempre"che incauto ti sfuggì
alla svolta del nostro
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| Pietre di mare
e vuote conchiglie
raccolte alla riva
in estati lontane.
Scrigni segreti
d’amore
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Festa delle Donne 2010 Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne.
Il lato femminile della poesia
Pagine: 107 - Anno: 2010
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San Valentino 2010 Autori Vari
Poesie d'amore per San Valentino
Pagine: 110 - Anno: 2010
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Addio Alda Autori Vari
Poesie per Alda Merini
Pagine: 92 - Anno: 2010
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Invia un messaggio privato a Silvana Poccioni.
Indirizzo personale di Silvana Poccioni: silvanapoccioni.scrivere.info
Lascia il tuo ricordo ai miei versi
e ne farò pura luce sbocciante.
Lascialo
all’umido muschio del bosco
odoroso di terra autunnale
o dietro i muri grigi di fumo
di antichi casolari
o sui rami sottili dell’olmo
grondanti di pioggia
quando
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Su Ponte Carlo
dove a sera accorrono tutti i piedi stanchi
per vedere la città che corre sul fiume
e le luci lungo la corrente
la luna tocca un uomo
a risvegliare il suo cuore sepolto.
Si accende e si spegne il mondo in un momento
e dal profondo
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E d’improvviso
la vita con un nonnulla si riempie.
Il calore prezioso dell’abbraccio
dopo mesi interminabili di assenze,
quel desiderio irrefrenabile di dirsi,
con le parole che s’accavallano
l’una sull’altra
in corsa frettolose,
quasi corridori
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| Il vecchio lupo di mare
ha tirato i remi in barca
e attende
inerte
che l’onda travolga il suo piccolo guscio di noce.
Spettatore assente di giorni non suoi
siede
in un vuoto universo
chiuso nei lunghi silenzi
di chi sta per partire
e ha già
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| Le chiamano morte
queste sfacciate foglie d’autunno
vestite di rosso e di giallo
a sfidare i migliori dipinti
di Banti, Cecioni, Sernesi.
Distese, sospese, cadenti,
accese di fuochi e di ceneri
ardenti
si donano all’ultimo amplesso
come
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S’interroga l’anima
umana fonte d’irrisolti dubbi
dacché nasce
orfana assetata di risposte
né sa se l’oltrevita sia una credibile certezza
o solo un opinabile placebo.
Le fa paura il nulla
questo senso di vuoto e di silenzio
l’assenza di una
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E tu mi parli come allora
in questo autunno che si ripete
coi suoi mille splendidi colori
quasi due anni dalla tua partenza.
La voce ancora limpida
nessun fantasma ancora
a tormentare la tua mente
né presenze estranee
immaginarie
a infastidirti
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| A volte l’anima
predilige l’ombra.
La offende
quell’arroganza splendente
del sole
ingannevole parvenza
d’umana compassione.
L’ombra nasconde
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Quali sogni ci porterà
questa notte
così simile ad un burattinaio pazzo
che muove i fili delle sue marionette
tra uno sbadiglio e l'altro
a caso?
Così si dipanano storie
senza copione
nel buio degli occhi.
Tra fabula e
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Una rosa di Gerico
attende paziente
silente la pioggia
rara nel deserto
accartocciata su se stessa
secca e riarsa agli occhi ottusi
di chi non sa del viaggio di Maria.
Poi d'improvviso
alle prime lacrime del cielo
apre la corolla
trasfigurata
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Ah, potessimo fermare quegli istanti
che ci scivolano accanto
soffi di fantasmi
ali di farfalle
e la carezza è così lieve
breve
che quasi non l'avverti!
Resta la sensazione
di una grazia immeritata
predestinata
che non si
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Ricordi le nostre albe
rubate all'invidia del tempo?
Con passi frettolosi correvamo all'incontro
mentre pronubo il mare
cancellava sull'arenile le orme
e ancora non nasceva il sole
né dal casolare diroccato s'allungava
l'ombra sugli
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| Sedevi di spalle alla porta
gli ultimi tempi
la nuca scarna
curva sotto il peso
dell'attesa.
La nostra
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S'atteggia al riso o al pianto
l'anima riflessa
e dalle labbra dell'immagine allo specchio
s'accende o si raggela il suo sorriso.
Speculare anche lo sguardo.
Agita il lanternino
e si fa bianco o nero
ogni suo giorno
tra il grigio
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480 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
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