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Silvana Poccioni
Le 480 poesie di Silvana Poccioni
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Nebbia sottile -
Nel giardino
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L'urlo del vento -
flagellata la terra
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"Le vite - ripeti con saccenza-
o sono vite vere
oppure vite morte,
è un fatto di pura convenienza
dipende dal grado di pazzia".
Non credo si tratti di minuzie,
ma ciò non toglie che tema di finire
nel buio dell’oblio
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Mentre il sole scende
maestoso sui crinali
sospeso ai fili dei raggi lanciati verso l’alto
la luna sale a prenderne il posto.
Si consola il mondo
orfano della luce
col suo tenue bagliore.
Lievi al mio buio
le stelle percorrono lente i mari della
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Mi guardava dall'alto.
Volto imbronciato di bambina.
Sembrava chiedere a me
nel mio terzo quarto della vita
come mai le fosse toccato
di non vivere più di due anni.
Io la guardavo
dal basso.
Ipnosi di sguardi:
gonfio di lacrime il suo
il
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| Caparbia la penna
che verga e riverga
la pagina bianca.
Capitolo nuovo.
Per nulla banale
il mio incipit.
La corda seria fa male
l'unica ch'io
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La mia musa
appollaiata sul ramo più gracile del cuore
esita a pronunciarsi
troppo forte il timore dell'errore.
Scegliere l'afonia,
lei lo sa bene,
è preferire il Limbo al Paradiso.
Ma nulla paga più del miraggio
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Lungo l’ansa tortuosa del fiume
dove la terra si allunga
a baciare la collina
e si restringono gli argini
ad abbracciare le acque fluenti
quattro foglie vestite del giallo dell’ocra
e di verde che già trascolora
si abbandonano docili alla
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Sera di ottobre
momentaneamente quieta e taciturna
litorale solitario nella bonaccia
nell’ora di bassa marea.
Disabitato l’orizzonte
appena increspato di spuma
ad accogliere la luna bianca e muta
nell’abbraccio tranquillo della notte
avida di
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| Negro de túnel.
Solo
al fondo
un temblor de luz
vana ilusión
de esperado
paso.
Y van adelante
con pies de
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| Cristalli di neve nell'aria
pungente alle ciglia.
Oscillano al vento sinuosi i rami
e senza pudore alle raffiche
si spogliano
anche degli ultimi veli.
La terra odorosa di muschio
madre amorosa
li raccoglie e conserva
a riusarli nel
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| E mi manca ogni cosa di te.
La tua voce
il tuo fragile corpo
le mani insicure
quel tuo chiedere scusa
quasi fossi colpevole
d'essere viva
così bisognosa di tutto.
Ah se potessi
abbracciarti ancora una volta
e ancora una
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Nel recinto sgretolato
ancora un fruscio di lucertole
ai bordi del pozzo di grezzo pietrame.
Sussulta
sorpreso dal guizzo veloce
inaspettato
un cespuglio di rose selvatiche
nell'orto assolato.
Un piccolo pero si inchina coi fertili rami
al peso
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E mentre la Vita fuggiva da lei
senza voltarsi a guardarla
la madre gridò alla sua ombra
l'ultima preghiera:
"Lasciami un solo battito di cuore
per bussare alla porta di Dio
e un filo sottile di voce
per implorarlo
se mi
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Sera di festa
gioia attesa e meritata.
Bisogna essere felici
e ringraziare Dio del dono.
Solo un'assenza resta
e questa
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| Clear nights
filled with stars silence
lacerated at times
by unexpected flashes of lightning on the horizon
where silent ghosts
of distant trees
appear and disappear
in the vivid glimmer of an instant.
So bright and short- lived
at
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Festa delle Donne 2010 Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne.
Il lato femminile della poesia
Pagine: 107 - Anno: 2010
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San Valentino 2010 Autori Vari
Poesie d'amore per San Valentino
Pagine: 110 - Anno: 2010
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Addio Alda Autori Vari
Poesie per Alda Merini
Pagine: 92 - Anno: 2010
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Invia un messaggio privato a Silvana Poccioni.
Indirizzo personale di Silvana Poccioni: silvanapoccioni.scrivere.info
Il mio è il tuo orizzonte,
figlio adorato e lontano.
Nell'Umbria verde
coltivi il tuo campo
e risemini dove hai distrutto.
Io attendo
tra i monti di questa nostra terra,
fisso lo sguardo al ponte di nuvole e cielo
che ci
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Tu solo manchi
e dove c'è mancanza
anche l'assoluto è relativo.
Corre sul filo di lama l'attesa del ritorno
l'anima insicura della meta
come il volo alto del gabbiano all'orizzonte
o la ruota ampia del nibbio
che plana sulla
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| It shall not be the brambles
nor the ivy that creeps over
the uneven fixtures
to prevent me from seeing it
as it was and remains
in my memories.
The ruins of time
are veils that
effortlessly remove
the memory
and the hand of the little
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Sempre alla stessa ora
quella per noi canonica
l'impulso irrazionale di digitare il numero
inesistente da mesi sull'elenco
ma stampato a fuoco nelle mente.
S'interrompono i contatti
tra un universo e l'altro
e tu non senti più lo
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Rosso il tramonto.
Sanguina di ricordi e di attese
disattese
l'anima
povero nibbio solitario
estraneo ai voli sublimi di Icaro e l'albatro.
Col respiro corto e le ali ferite
(fessure aperte nel tempo
e mai ricucite)
nell'afonia della voce e
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E batti
batti
batti
nel mio povero petto
quasi un martello.
Nulla ti calma
niente ti soddisfa
in battaglia continua con la mente
ad ogni attacco ti rialzi
ricuci le ferite
né ti lamenti.
Ma riderò di te,
vedrai,
mio
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| Appena potato il salice
già piange con nuovi germogli.
Fuori stagione le sue lacrime nate
presto moriranno col gelo che pure verrà
fuori stagione inatteso.
Nulla più ormai sulla terra stuprata
segue i passi segnati e i sicuri
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Alba di un giorno di festa.
Piena la casa di insolite presenze
(solo tu manchi) .
Il cielo così limpido
che dubiti sia Natale.
A testimoni l'albero e il presepe,
briciole di biscotti,
qualche bicchiere di spumante
lasciato a
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Dietro questa foresta di simboli
indecifrabili
in qualche punto del
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| Solo due ali
ali ampie vorrei
per i miei voli rovesci
e poi planare
guardando negli occhi il cielo
dove dicono che
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| È in autunno più forte
il pensiero dell’indissolubile nodo
che lega la vita alla morte.
Sarà quel disfarsi in mille colori
la sfumatura del verde
nel metamorfico ciclo della natura.
Non fa paura la fine,
s’ispira (forse) alla
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Torni ogni volta
solo per disfare le valigie
e ripartire ancora e ancora
volto ad un'altra meta
ancora e ancora
verso il tuo domani.
E mentre mi saluti
distrattamente guardi l’orizzonte
e avvicini i cielo con le dita
tanto che pare tu lo
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| Afa
ansia del gotha d’argilla
minaccia del sisma
la base sgretolata.
Visioni allucinate.
Al suono del giudizio
nessuno esonerato.
Accomunato il destino nella valle
e la tromba di Giosafat
a squillare per l‘ultima volta
sul capo assordato del
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| “Ti ringrazio corteccia indurita dal tempo
che abbracci il mio libro
prezioso custode di linfa vitale.
E grazie anche a te
durame
che proteggi il mio cuore
midollo vivo e palpitante
al di là di tempeste e intemperie.”
Così io mi
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480 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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