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Francesca Difonzo neve
Le 147 poesie di Francesca Difonzo neve
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| [center]Ho ripensato, a volte,
al buio che nidificava
nei tuoi occhi, al nudo
palpitante e di schiena,
sinuoso come un gatto,
che contro il muro pareva
la parabola di un volo.
A piedi nudi ho ripercorso
l'intera storia di noi due,
prima girini
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Mi ripercorri,
come uno storione,
covando in seno
uova di sospetto.
Su per le mie rapide,
discese, la consapevolezza
amara, come la nitidezza.
La luce che striava
le colline corse
a nascondersi tra gli aghi.
Per me che
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Mi brucia sulle dita
la furia di provare
a spingerti lontano.
Nevica ancora,
non ha più smesso.
Bianco, gelido incanto.
Hai soffocato tutto
ed ora tutto taccio,
m'anneghi se ti neghi.
Freddo, come l'inferno.
Nevica ancora,
non
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Beviamoci l'oceano,
salmastro amore mio
che sei, nel cuore,
una stenella impaurita.
-Comincia con l'ardire
dei coralli un'alba di
murene ad abatjours-
Per il tuo bianco collo
i tentacoli di un anemone,
nero di seppia negl'occhi,
e le guance
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Le uniche foglie vive
sono i tuoi occhi muschiati,
donna di foresta, nei tuoi capelli
nidano zitti gli usignoli
e, sulle labbra rosa, brinano
albe gocce di ghiaccio.
Le nostre menti allontanandosi
generano figli mostruosi, ma fusi
insieme,
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E' l'ora del the.
Pomeriggio
di orsetti e damine,
porcellana e satin:
io la regina.
Da ragno ti tendo
una tela di tiepide
membra sfinite.
Gigantesco origami
mi ronzi attraverso,
le ali di carta tese.
Mi sfianchi le
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Visibilmente affranta
scuci e sfilacci
il tombolo dei sogni
stendi il sacchetto
sull'archetto del violino
stridente semibreve
da ogni finestrella
ammiccano promesse
innumerabili segrete
baciando passi lievi
sulla nuca della luna
che
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Non so rimarginare
l'immenso mare che
mi piange dentro,
dalle ferite aperte,
i tuoi occhi grandi.
Chiari; guardavo
l'orizzonte e non
mi accorsi di spiare.
Di averti perso,
e il pasto caldo
che ti preparavo
ne era il segno.
Ancora;
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E' sul tappeto di queste foglie
che il cielo ha strappato con mani
di pioggia al timido autunno dei rami
che ci ameremo sfidando le lance e il
veleno del vento che ci versa addosso
sciami di vespe abbaglianti di glitter.
Forse sentirò
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Ci sono altalene
sul tetto dei vulcani
e ninfe rosse
dai grandi occhi ferini
dondolano i figli
del sole, cantando.
Arcobaleni piangono
l'attesa asfissiante
di aurore boreali,
in cui scemare sudici
pomeriggi d'alghe.
Reclini nella
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Lavora stanco il mulino
filando una umida riga
attraverso le canne.
Stridore di ali, concerti
d'archi di viole e cicale
si seguono fino alla fuga.
Ci sono note di notte
e la mano s'abbassa
sul legno di un liuto.
Con le pupille girate
io
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Ti rivivrei, stupidamente,
se solo tu mi domandassi il cuore
e le mie cicatrici purpuree.
Tutto il percorso della mia
pelle, le tappe inaudite,
le fughe, salite, poi notte.
Io mi darei ancora a te come
un frutto maturo, invito
alle labbra
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Mujer muñeca,
de soledad en tu cintura
y pies desnudos.
Amanecer, te narro
el aire en la sonrisa,
la sangre hervida,
entre tus ojos y
el grano de pimienta...
Tu los conoces,
mujer muñeca,
el canto del verano
y el gemido del
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Mi aprono il cuore
tremanti chiavistelli
curiosità e impazienza
l'eco del nostro incontro
tremava contro i muri
e si stupì la notte
affondo e sono balsa
il bacio dei tuoi polpastrelli
mi preme e mi modella
vaneggio, poi
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| I numi avversi
in questo cielo di metà Dicembre
accumulano rabbia
viola pesto.
L'aria immobile piove
gocce colorate in serie
dalla plastica forma
di frastagliata stella.
Sento distintamente
il suono antichizzato
di cetre e
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Albe, di piedi nudi
su prati di vetro.
Serpeggia l'anima nel fango
come una biscia d'acqua.
Le bambole in rivolta,
a morte la loro regina!
Cassetti di sogni neri,
ammuffiti, tumefatti...
La regina si spazzola
con la spazzola di
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Foto di gruppo con poesia Autori Vari
Un ritratto degli autori del sito attraverso le loro poesie
Pagine: 200 - € 14,00 Anno: 2009 - ISBN: 978-88-6096-494-6
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San Valentino 2009 Autori Vari
Poesie d'amore per San Valentino
Pagine: 68 - Anno: 2009
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Addio Alda Autori Vari
Poesie per Alda Merini
Pagine: 92 - Anno: 2010
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Halloween Autori Vari
Le poesie su Halloween dello Speciale Halloween
Pagine: 32 - € 8.45 Anno: 2009
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Invia un messaggio privato a Francesca Difonzo neve.
Le madri sono strani mondi,
penisole d'ombra e vulcani
e atolli di perla bruna,
con stanchi uncinetti
e metri di lana attorno
al fuso e intrecci di trine,
punti incrociati a canti
sussurrati sulla trama
di un tappeto per il sonno.
La mia mi
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Non so cos'è,
e tremo se mi
lasci la mano.
Per i tuoi fianchi
come cattedrali,
per il tuo mare ed
il gran canion dei
tuoi bianchi seni.
Così è silenzio
dopo il fruscio
delle tue gonne.
Lascerò al buio i
denti
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Forse tra le mie braccia
ti cullerebbe il sonno
uno spettacolo di venti,
monumentale rosa che
hai il colore del tramonto
incorniciato sulle labbra,
senza sciuparti, lieve,
sdraiandoti sull'arco
dell'arcobaleno prima
che sbiadiscano i
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vertigini ventricolari
al cardine dell'universo
che spezza e che miscela
si impiccano le stelle
ai moncherini rugginosi,
sul braccio dei lampioni
sospirano le fronde
nelle riserve ritagliate
al freddo dei balconi
sconfitto il
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Poche parole, perché
la sensazione che ho
di te, per me, da sola
basta a tramontare stelle
quando solo la respiro.
Eppure sei, così lontano,
diverso dai disegni
che facevo da bambina,
nel tracciare un cuore
sei simmetrico
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Sei acqua di corrente,
tutto rigoli e scroscii,
chiaro e trasparente che
ti trattengo a malapena.
Miraggio ai miei occhi
sorgivi, timido velo
azzurrino che spaccia
il cielo tra le rocce.
Abbiamo giocato numerose
vite, alati come lucciole
nei
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Le ortensie negli occhi
tuoi come cobalto.
Credi, ho visto cieli
di alianti e meretrici
albine, soli che non
si sposano a dicembre.
La solitudine danzava
sulla sciatalgia, cruda
e carnale, elefantesca.
Il rosario delle tue
costole girato tra
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I miei sudditi in rivolta,
non riesco a trovare una chiave
per riportarli in fila a raccontarti
la sensazione che ho di te vivo,
ammanettato alla mia schiena.
Che ti direi se solo disponessi
di fiato e corde e carta,
forse il limite appena
dei
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Prendendo tre ciocche di capelli
tra le dita come ondine dal lago,
azzurri nontiscordardime che,
sulla cima, al tatto sembrano
lingue di velluto e recitando
sottovoce i versi triti di mille
estati di preghiera sulla luna,
ho legato un
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Mi chiamavano fata
i ragazzi del lago, nudi
e bagnati a caccia di rane.
Talvolta li spiavo schizzarsi parole,
come lucide gocce, di dietro le felci,
alte sirene sedute sugli argini,
che il vento faceva cantare.
E non m'importava allora
che
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Che verso fa l'amore che muore
a piedi nudi sopra il cemento,
nell'alba insipida di un sole spento
che non riscalda, riscalda da tempo?
Che verso fa l'amore tradito
che non sa più come respirare
e mangia pettini come panini
e beve glassa
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Ci appariranno in sogno
e proveremo con le mani
ad ordinare stelle sul
pallottoliere; io e te.
Ero bambina e mi si
illuminava il viso
dei versi maledetti
di Baudelaire.
Siamo fraseggi, nel vento
che scompiglia la brughiera,
gigli mitologici di
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Ci sono solo i coralli,
le matrioske e il cielo
capriccioso di settembre.
Le grida dei gabbiani
rincorrono il tuo nome.
Lontano dal mondo, dove
nessuno puo'acchiapparci,
mi sembri una farfalla,
caro, un crisantemo rosso.
Lasciami gridare
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Puoi dirmi quando sogno
che è solo un sogno e
che non sono le tue mani
l'aria che mi attraversa e mi denuda
verso sera, quando le stalattiti
sono ugole incollate al soffitto.
Ti amo come fossi vetro di bottiglia
e mi deformo nel tuo
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147 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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