| Scivolano dritto, senza mai fermarsi,
paure si accumulano a non finire
neve sopra neve,
pesantissima, ma pur sempre neve.
Delle creature e di ogni cosa
Gran rispetto e grande amore,
dimenticando di chi o cosa
l'amore è.
Non smette mai di
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| Quel giorno venne.
Non si sa quando, eppur venne;
ogni cosa in ogni cosa,
equilibrio, piccolo e immenso,
luminoso e scuro.
Ogni suo disegno, ricamato
nel giusto quadro,
ogni regola, segnata dal giudizio.
Unica perfezione, creatore del
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| Di forza la farfalla deve, sola,
per spiccare il breve volo,
forza, che da sola e mai diversamente
strappa, dalla stretta larva,
che il respiro limita,
il corpo stringe,
per poi gioire nell'istante aria
per attimi contati.
Nel buio nasciamo,
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| Di tutti gli astri,
lucenti caldi e immensi,
dell'infinito manto,
della bluastra volta
una pietra oscura hai scelto tu;
buia e piccola, da render ciechi.
Non conosco, immagino nemmeno,
sazio di questa bellezza,
terrena e poi
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| Essi solo al mondo,
sfioramento del primo passo,
dei nostri occhi,
la vita finta dritta ci compone;
forgiano le nostre menti
e delle mete, di cui il cuore segue
un faro alla deriva.
Tante cose, simili e contrari
del corpo e dell'anima,
mai
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| Non credere ai tuoi occhi
come luce che viaggia,
dai spazio fra mente e lingua,
e infondi gioia nell'animo
seppure buio, oscura la pupilla.
L'ottimismo sa, che
non di nuvole il cielo è,
nè di acqua è, la pioggia
quando
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| Basta volerlo.
Il passo, segno, inizio e fine
del cammino immenso.
Morire, rinascere
dall'uomo vecchio,
seppellito, nella vana
abitudine della comodità.
Via gli amici,
piccole sicurezze in lontananza,
cuore solo, traballante
in
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| Se dovesse un giorno,
e mai si compia
succedere che le api scomparissero,
l'universo intero,
scintillante nell'eleganza dell'armonia
delle sue incontrastati stelle,
crollerebbe.
Nessun nettare tra i baci,
i fiori si piegherebbero su se stessi,
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| Stridore di denti
frantumati dal vento gelido,
lacrime inesistenti, per occhi
che credere non possono.
Non c'è diritto, non esiste morale
non sembra che si adattino
seppure per un istante,
tutte le regole finora dettate;
Nessun principio ti
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| Pesante è la mia carne,
delle montagne solo un soffio
ma esse non si schiacciano
per un'anima che non hanno.
Si soffre, si piange, si ricorda,
ti morde dentro il mondo
del veleno degli uomini ti contagia,
e se bestia come loro non
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| Chi con gran giudizio, ci creò
una profonda anima dal raggiante amore
con un pizzico di carne per regnare,
per vivere di questa oscurità lucente
semmai abbagliante,
ci donò.
Quel che veramente grazia, alla sua divina
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Invia un messaggio privato a Ernesto.
| Dell'amore ignote, sono le sue ragioni,
ogni umana specie, ossia vivente
una meta fuggitiva rincorrono pensando,
e del sapore del cuore che esso ha
deviano il cammino, cercando con la mente.
Nulla frena, quando musicano insieme
nella sinfonia del
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| Se la luce della tua immaginazione
acceca incommensurabilmente il buio
del mondo,
lasciala brillare, perché prima o poi
è sempre la luce a vincere sul buio.
Se credi che il buio intorno a te,
sia abissale, profondo e
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| Nè di solo pianto, o riso
che la vita si compone.
Come il sole e la luna, la notte e il giorno,
l'acqua e il fuoco, la luce e il buio,
anche gioia e dolore, si dimorano a vicenda,
e per sempre insieme vivono, senza fuggirsi...
L'essenziale
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| Facilmente cade, e mai si sosterrà
chi del suo cammino un riposo ne farà;
affinché l'uomo, per la sua stella cammini
la luce sempre dovrà mirare,
e nessuna cosa al mondo lo impedisce
semmai la volontà.
Ma una cosa
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| Se credi che il mondo ti crolli addosso,
che le tue parole scompaiano nell'aria,
e che ogni tua azione
si schiacci prima che si compia,
lascia così che esso sia;
Se temi che dal principio sempre devi iniziare,
che futili ritengono i tuoi
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| Infinite sono l'anima e la natura nelle loro forme,
e mai una volta è accaduto,
seppure per un istante
che in un attimo del mondo vitale,
che l'uno vivesse come l'altro;
Uno piange, l'altro ride, c'è chi prega,
chi scongiura
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| Vasto è l'oceano da separare i mondi,
ma nella sua più mera essenza
di una goccia esso è fatto.
Imponenti sono i monti, da toccare il cielo,
ma grazie ai sassi
che la loro forma si sorregge.
Infinito è il cielo da
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| Gli occhi si son appena aperti,
il vento gelido accarezza il nostro viso;
luccicano nel cielo cristallino
i saluti delle stelle.
Fisso è il nostro corpo.
Lontano ancor per poco da questo mondo;
si immagina ciò che si vuole,
il mondo
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