| Mi sfuggono, dalla civiltà selvaggia
rimbombi del tuo cuore libero,
vagando, nei tormenti
a fior di profumi
aggrappato alla sete,
tua perenne.
Si prestano, ad attimi,
attimi di attimi
le sensazioni
che il cuore duole
e la mente, dalla
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| Fogli,
spezzettano nell'aria
volanti come uccelli,
pensieri in caos
ordinati in mente.
Estasi del cuore, che
tramuta inchiostro
anima passeggera,
su questi fogli pianeggianti.
cresce ancora, sempre
luce fu, e luce ancora,
fissa e tremante,
nel
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| È fatta!
Uscito ormai dalla miseria,
pronto, le mie doti all'asta
la mia mente è cuore.
Nemici, perenni assalitori
ormai decaduti, pianto
tra i loro denti, fratture.
È fatta!
nessuna memoria mi cancella
ormai,
più
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| Si corre, corre sempre.
Avanti, nei lati,
e per sempre dritto.
Affanni, tolgono il respiro
ad altri affanni,
scoppia il cuore,
di eccesso di materia
si graffia,
con punte di diamanti,
vuoto più di prima.
Si cerca gioia,
la più
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| Si sente il freddo
in un vicolo senza sole,
non nella carne, ma più dentro
dentro, fino a soffocarti.
Non esiste Stato,
Dio, o altre leggi.
Ne vale una,
vale l'odore del piombo,
confuso, mestamente
con sangue tiepido
e coagulante,
da
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Del potere, e le sue lusinghe
facili agiatezze, e falsi prestigi;
Del morire quotidiano,
dalla polvere, mascherata bene
attira, i sensi, e a volte l'anima;
Dalle gioie,
che ora vivono
che ora muoiono.
Cercherò l'erba,
su cui posare i
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| Eccomi!
Seduto qui, nella fredda cella.
Il passato in perenne, perseguita,
il vuoto, riempe un vuoto,
ancor più grande.
La nostalgia, dei miei cari
le abitudini, i paesaggi,
il mare, che con suoni
lo vedo fra le sbarre.
Nulla di nulla, sa
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| Tra sogno, e un reale incanto;
non conosco differenze,
profumi, sguardi, e qualche scia
lasciata, dal battere delle palpebre.
Cuore, corre all'impazzata,
un pericolo a me ignoto
ma a lui cosciente.
Mi basta,
ciò che gli occhi sazia;
Sempre
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| Un giorno, ne terranno conto,
nulla frena o si nasconde,
dinanzi, all'incrollabile divino tribunale.
Voi! che danzate allegri nell'oro,
scialacquate beni
per futili, passeggeri piaceri.
Fior di milioni incessanti,
a rompere dighe barriere
di
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| Palpiti nella mente,
gesti morbidi
accarezzano i fluenti percorsi
del sangue;
In due vivono, le anime
nel corpo,
il cuore, per una batte
per una si paralizza.
Fredda, meschina,
la ragione allontana,
Calda, sovente,
l'estasi immagina in
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| Preludio lucente, l'istante,
le stelle nel silenzio moto
ad osservare, meravigliate.
Un'intera galassia a brillare.
Sfolgorante, gran festa universale,
silenzio assoluto, in una stalla.
Indescrivibile raffronto,
uomo Dio o Dio uomo.
Scrutatore
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| Si sente all'improvviso,
rompe, la realtà del silenzio apparente
piange, ma col sorriso d'arcobaleno.
A volte, si abbraccia con grandine,
suonano misteriose sinfonie
che solo il silenzio, del mondo io
compone, nel proprio refettorio.
Si
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| Incerto, il destino unanime,
ancor di più nascosto,
tra le scie, delle nostalgie avvolte
tra i raggi del tramonto,
il ricordo ancora del vissuto mondo
nell'immagine della sua nascita
Uomini allo sbaraglio,
umanità crescente,
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| Donna,
sei una sfumatura, che non conosco.
Le tue linee, i tuoi sguardi, le tue curve,
tutte, e mai scapperanno insieme,
dalla mia giovane mente, che ti divora.
Non sei da comprendere, perciò ti amo,
sei un mistero, un alone da scoprire,
e
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| Infinito o quasi, è il tempo che io da solo sento
pensandoti dolcemente senza mai che io me ne pento,
forte o forse più, è la mente che mi scongiura
col cuor che vibra e l'anima sicura.
Non da solo un corpo, può ben
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| Delicatamente cadono, sul tuo viso
petali di antica rugiada,
piovono lucciole
di scintille inesistenti,
danzano nell'etere, scie
del profumo tuo, eterno,
rilassante, e premuroso nei tuoi baci.
Sento forte, l'abbraccio,
freddo, del caldo corpo
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| Semplici parole
sfiorano, graffiando la tua anima,
pensieri in tempesta.
Nel caos del beato vivere,
si tocca il cielo, aprendo
la porta stretta,
del cuore dalla sua ferita.
Non c'è mondo, non c'è nulla,
solo tu e
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| Una volta sola
o forse due,
cammineremo su questa terra;
dietro l'orma della nostra ombra,
sprofondano fosse dei nostri errori
si innalzano monti, delle nostre gioie
ma sempre, seppure contro noi stessi,
camminano nella mente
di chi ci segue.
Non
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| O selvatica, nostalgica natura
ricordo, del tuo dolce nettare
danzavano le foglie al ritmo del vento
e sull'altare delle radici
gironzolavano le api.
Luccichii fra i rami
esaltato dall'estasi delle tue linfe,
e odori da colmare il vuoto
del corpo
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| Inimmaginabile è stato il tuo percorso
di sicuro, è
seppure se con distratto fare,
sfiorato hanno la tua immagine,
quanto basta per cambiare.
Padre, figlio, mistero
Creazione sei, ogni cosa,
abbassato fino in fondo,
per uomo
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