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Nicola Melis
Le 13 poesie di Nicola Melis
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Il vescovo del mio paese
si è infilato in un caffè,
di zucchero uno due e tre
e tutto d'un fiato butta dentro
il prezioso nettare in un sol tempo,
le comari li vicino
seguon da le lor finestre
il canonico curioso
senza incenso e
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Fra tutte le fonti di calore,
tolta mia moglie...
è a te che ho giurato eterno amore,
non riesco ad immaginare un sol giorno d'inverno
senza darti in pasto dei tronchi
e con orgoglio scatenare un inferno.
Cominci a scoppiettar ed a far
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Ho costruito un inbarcazione
e siamo pronti a partire... io, lei, e il bambino,
sii generoso con noi vento di maestrale
fa che possa impugnare sicuro il timone,
e fa che negli oceani in burrasca possa scivolare,
senza paure, senza esitare.
Chiedo
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Un signore ricco e vecchio era prossimo alla morte,
lamentava tutto il giorno acciacchi brividi e malori,
sopragiunta era la gotta
trasformata poi in cancrena
era proprio una gran pena vederlo immobile sul letto,
la gamba destra era ormai cotta
da
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Una lunga processione di anime
oggi festeggia il suo santo patrono
lacrime di gioa e richieste di perdono
per i propri figli ancora sbronzi
dalla vigilia.
Delicati tailleur e vistose cravatte
per i più grandi,
minigonne mozzafiato e
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Che le cravatte si attorciglino strette come delle serpi
a togliere il fiato a voi, profeti della menzogna
che dell'inferno è già piena la fogna
perché lucifero in persona non può più mantenervi.
Che crollino i
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Per ringraziare mia madre di avermi dato i natali,
per scusarmi con il mio amore per averle procurato dei mali,
per assaggiare ancora del buon vino,
per capire dalla vita qual'è il mio destino,
per suonare ancora tante note,
per straripar
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Dovrebbe bastar solo il nome
pronunciato da qualche bocca
a far venire la pelle d'oca
e ad allisciar di riccie le chiome.
Piccolo animaletto grazioso e furbetto
lontan dall'uomo ti senti più sicuro
veloci e precise le corse sul
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Invia un messaggio privato a Nicola Melis.
Il nostro tempo ci attende,
Le maschere confezionate
Sono macchiate da troppi anni ormai.
Passo dopo passo la voce grave punisce
La plebaglia monoteista
Che non rinuncia a l'ultimo oracolo proposto.
Ecco... tutti si riversano sulle strade
Per
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fedeli ai passi scanditi sul selciato,
Lirismi di notti abbondanti
Sui seni tuoi testimoni di ricche promesse,
Istinti viziati
Mani sudate attendono briciole di grano sterile,
Giardini proibiti al nulla
Zitti...
Diamanti grezzi invocano
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Sonus de arcanus istrumentus amadeddanta s' omini avatu de su tempus
Sonus de istrumentus arcanus
Pedinti manus de cristianus
In su cittiri de sa notti...
Fradis mius
Non lasseis cittius custus logus
Chi animas e modus no hanti mudau.
steddu
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Una fioca luce di speranza
sotto un tetto di quercia
rende onore alla nostra locanda
quando il gallo si desta
e pronuncia il suo canto.
Pavimenti unti di dense brodaglie
e di mistici vini
lasciati cadere da avventurieri sbronzi
che rincorrono
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Parlami ancora stanotte,
son parole che hanno riempito cuori,
fra tenere luci abbiamo sfamato umori,
che han combattuto dispute e lotte.
Fammi vedere i tuoi monti promessi
lagune, lande, colline e deserti
fra calce, rovine e mura ormai inerti
a
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