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Diego Bevilacqua
Le 121 poesie di Diego Bevilacqua
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Ed il tuo nome scriverò
nel cielo orafano di luce,
e la Luna guiderà la mano.
O respiro di sensazioni che viaggiano
sulla punta di queste dita,
dolcissimo sogno, anima umana!
O Notte, coprimi di baci
e di carezze, perché solo
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| Siedo a pensare sulla terra
spaccata dal sole, e fisso
il cielo, tanto maestoso,
tanto docile.
Una nuvola lo abbraccia,
stretta forte sospira.
Nel mentre io siedo a pensare.
E chiudo gl'occhi abbandonandomi
al flauto del Silenzio.
Oh che
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| E ricordi ancora quel grido,
e ricordi ancora quella mano,
lo schiaffo, la stretta, la voce.
Ricordi la volta in cui sei morta,
dolce anima violata.
E la ferita d'una spada
riaperta dalle tue lacrime.
Mai si rimarginerà.
E nel tuo
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| All'imbrunire del giorno
s'affaccia alla mia finestra
l'ultimo raggio di sole.
E potessi io esser quel caldo
strale penetrante
che infrange la fredda superficie,
ed il riflesso che separa
sentimenti e materia.
O calda carezza
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| Sempre vicina allo spirito umano,
mai coprirai il tuo volto
con una maschera.
Rivolgo a te, Sofferenza, preghiere
e canti di ringraziamento.
Tu mia prigione,
tu mio riscatto,
hai plasmato Felicità dalla nuda
pietra, dal delicato marmo.
E
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| Mostro fatto di pezzi e carne putrida,
puzzolente, chi sei? Quale diabolica
mente creò tanta bruttezza e diversità?
Sei forse tu figlio dell'esiliato principe,
del bellissimo custode della luce?
Vattene chiunque tu sia!
Lascia questa
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| Sempre cara sarai al mio cuore
e a versi, dolce amica mia.
E questo uomo, che scrive parole
affogando sentimenti
nell'acque ghiacciate dell'Inferno,
ora piange seduto sulla riva,
e grida al terribile misfatto.
Così, dopo aver gettato alle
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| Da quale terra vieni, quali ghiacci,
quale pallido sole; da quali acque
sei sorta splendida Venere?
Domande non trovano risposta,
e fascino dorme in questa
notte buia tra le tue esili
braccia, come un bambino
cullato dalla madre.
Ed il cuore
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Hai ancora quel sapore
sulle labbra, amica
mia. E ancora voglia
di morder quel tenero.
E lungo i fianchi baci
e docili carezze
di grandi mani esperte;
abbracciata da lunghi
capelli come fronda
d'albero, tesa ad amar
la terra
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Di quella notte profonda ricordo
ali imponenti di pipistrello,
e nudi crani colpiti da corvi.
Di quella notte profonda ricordo
ombre di salme pendenti da rami
-Morti destati dal pianto
d'un innocente bambino-
che sguardi gettano oltre la
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Sotterro sotto la sabbia il mio teschio,
ed il cuore sotto roccia custodita
da mortal scorpione.
Ora mi rivolgo a te, grande Deserto,
ed al tuo eterno silenzio.
Sarcofago di ricordi, di passioni,
di vergogne, vegli come padre
su questi miei
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Mai più vedrò sorridere il tuo cuore
al mondo, dolce Ofelia.
Esso piange drammatica scomparsa.
Io con lui.
Ora sei distesa su quest'acque
a contemplare il sonno
eterno,
e fiori decorano il tuo bianco
vestito, seguono pie donne
il
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Amata è la fronda di questo
piangente salice. E le sue lacrime
vanno bagnando l'arida terra,
in attesa di quel respiro
tanto caro a lento battito.
E sotto la tua chioma vado
raccogliendo antico pianto,
e gocce cristalline s'accumulano
in
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Tu che mi guardi e proteggi già al calar
del crepuscolo, lontana Stella rossa,
ti chiedo di far udire la voce,
ed interrogo tuo spirito per saziare
queste domande.
A te rivolgo dolci preghiere, lume della mia
vita, stilla di cuore
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Abbracciato dal manto nero che copre
preziose nudità, alzo occhi a muto
cielo, e mi abbandono
al tuo respiro, solenne Notte.
Non squarciano Luna e Stelle
l'oscurità tua amica, che tutto
avvolge, che tutto controlla.
E traccia il mio
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Fisso innanzi a rimirar questa fredda
pietra, prego davanti al tuo dolore,
quand'ecco un passero, o milite ignoto,
portare il tuo nome.
Non c'è anima dentro corpo divorato
da vermi, né umano calore
che sapeva riscaldare. Amaro
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Terra genitrice di quest'umanità,
vita e dimora di sentimenti,
tu che abbracci nostri amori
e dolori, mi inginocchio
baciando i tuoi piedi.
Ascoltami.
Madre che sempre proteggi e nutri,
lascia che ti parli di mio più grande
tormento.
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Come io scrivo versi volgendo
sguardo oltre la finestra,
dolce canarino cinguetti dentro
la tua gabbia.
Siamo molto simili tenera creatura.
Tanto felice sembri dal tuo canto,
stolto uomo! Sei tanto crudele
da privare il suo volo?
Quanto invidio
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Un anno è passato, ed un lunghissimo
inverno.
Sei rimasta dentro il cuore, nello spirito,
sopra il mio corpo.
Le mani ancora accarezzano fianchi,
ancora testa è china sul tuo seno.
E mai più dormirò accanto a
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Vengo a sussurrarti parole serioso
Mare, vengo a raccontarti una storia
fratello mio. E tu ascolti
chiudendo gli occhi. Tornato da lungo
viaggio solcando sentimenti
di passione ebbri, prendo a pugni
e raschio la pelle di Terra tua sorella,
per
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| Prendi forma dalle acque
sotto cielo di Mezzanotte,
aprendo braccia a stringere
forte la vita.
E come onde baciano
scogli e vento accarezza
d'alberi le fronde,
volgi il tuo delicato sguardo
al mondo, racchiuso nelle tue mani.
Tracci in
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Questi versi sono per te,
rossa foglia d'autunno
tinta del crepuscolo della sera.
Tu, pianto dell'estate e della
primavera, rendi omaggio
alla tempesta, alla sofferenza.
Fragile martire della natura
leggera voli lontano, sollevata
dal vento come
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Di questa notte non ricorderò
attimi passati a cercarti,
ad ascoltare le tue labbra.
Ricorderò solo il cielo stellato.
Ed il mio corpo nella purezza
dei sensi, perde carne e peccato,
voltando le spalle al mondo,
tramutandosi in
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Ascolta o Luna questi poveri versi
che escon dal cuore come
esalato respiro.
Tu che vegli sui nostri sogni,
tu che piangi sulla sorte
del mondo, tu che mai hai
baciato né abbracciato il Sole,
ascolta.
Sento le sue urla soffocate
d'amore e
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| Addio, splendido mare blu.
Per te sono questi versi.
E non sentirò più l'odore
dei pini né calore
dei raggi nascosti
tra le loro foglie.
Per l'ultima volta siedo
su queste panchine
alla mercè di un
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| Sento crepuscolare Sole non voler
sparire dietro calme acque,
ma si aggrappa al ciglio
del baratro attraversato
da voglia di vivere.
E si gonfiano vene nelle grida
affogate in lacrime,
in desideri, in voglie.
In dolore.
Guardo seduto sul
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| Tendo la mia anima
per salvarti dal dolore,
perché solo tu sai quanto
grande è il cielo.
Chiuso nell'angusto spazio
del corpo, non riesco
a raggiungere le tue labbra,
non sfioro capelli e guance.
Abbraccio presenza del tuo
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| Abbandono ricordi e sentimenti
al mare sperando che corrente
li porti lontano dal cuore.
Non voglio più volare
nè scalare alto monte di passioni
dove fiori alternano solitarie rocce
calcaree.
Le parole dei dolci venti del Sud
sono
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| Freddo letto d'eterno riposo,
vai abbracciando un corpo vuoto,
vai abbracciando lacrime
e sorrisi.
Non vedranno più alba occhi,
né labbra d'amanti
scambieranno baci e battiti di cuore.
Rimane tra braccia materne
l'anima del figlio,
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| Nuvole sulla città, osservano
uomini camminare a testa bassa,
quasi specchiandosi nel grigiore
dell'asfalto. Anime
vaganti tra cielo e terra,
picchiano il capo contro il muro
della noia, sanguinando l'evasione
dal carcere cittadino.
Mosca
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121 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
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