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allucinante dolorante
come ancora
ci si pronunci
sulla diversita'
chi non ricorda
la filastrocca
sull'uomo nero
ripensandoci
avrei avuto
paura anche dell'uomo bianco
c'e' chi disconosce
lo shoah
il perche'
un motivo si leggi
racchiusa cosi'
attraversata
da un piacere
mangiato
dagli occhi
pervasa
da piu' mani
da un giocattolo
risucchiato
dalla carne
da un desiderio
padrone
battente andare
e venire
in un turgido
sussulto
fuoco e cenere
di un ultimo assalto leggi
raggiungimi dove
c'e' piu' di qualcosa
dove 'e' piu semplice
dividere il tempo
prenditi il vento
l'orizzonte segnato
il silenzio sfiorato
un vuoto riempito
tra le inserzioni
di un pensiero
sognati addosso
bagnati gli occhi
nelle leggi
la punta dell'ala
gemella del vento
il dorso del palmo
mendicante al
timone sull'orlo
di una chioma
collezzione di
felice bellezza
la punta del profilo
riflettersi sull'ultima
ma non sciocca
delle nuvole
dall'altra ala
spicca leggi
libero di creare
dei punti astratti
unendo le tue labbra
all'imbrunire
delle aureole
circumnavigando
il compasso
dei tuoi seni
sorseggiando
con gli occhi
portando la
lingua
a un passo
dal tuo sapore
ansimando
ad ogni
soffio leggi
quello che non vedi
che non sai
e' un piccolo
spazio tra
essere e amare
fra nebbia è
polvere di stelle
nel mezzo di
un gradino
di una riga
che trasale
appoggiato
su un
piede solo
in un gioco nuovo
un mondo svestito
un tempo leggi
si leva un giorno
senza l'ombra
di un minuto
astratto
un giorno
per capire
che il vento
non dimentichera'
una manciata
di sabbia
un'ora
per una sera
con un sorriso
non distratto
un minuto
stanotte
solo io
per un minuto leggi
la potenza
cosi devastante
l'inezia nello
sfiorare
un così improbabile
equilibrio
nel dominare
la sete
la certosina
voglia di
guardarti addosso
recriminando di
non avere
abbastanza occhi
di aver tralasciato
qualche istante
di leggi
io stretto tra
i seni
incantesimo stregato
tra una visione
bagnata
e un giro
di schiena
io ad inghiottire
il guscio
perso
nello specchio
vestendomi
come ombra
sulla pelle
sospirando vento leggi
nero e nebbia
tristi risa
nel battere il legno
il viso spezzera'
le lance dell'infamia
il grido saturera'
il sangue degli
ultimi mari puliranno
l'onta sul prescelto
sara' ogni lacrima
ogni suo dolore
a sollevar la sabbia
negli occhi leggi
dietro il teatro
l'indirizzo
di uno scempio
dove nasce
il dolore
percorso sul dorso
di un giorno
in un sorso
dischiuso
tra le mani
una carezza
e uno sputo
per lisciare
il collo al tempo
potrei sfidarlo
a porte chiuse
addolcendone
il leggi
la natura resta
esclusa all'ipocrisia
dei bisogni
dalle suggestive
pubblicita'
dove quasi
quasi
un'auto prenda
il significato
di un'albero
viviamo
con immaggini
al contrario
cercando in
un momento
onirico
il racconto
delle leggi
l'istinto prepara il solco
spiana la soglia
del vivere
la proprietà
delle situazioni
invisibili alla ragione
la prima fotografia
che balza in mente
le prime parole
strette tra
i denti
il vagito
il principio
fuori le mura
l'inizio dei leggi
sara' perché indietro niente
sara' un contratto preso
a morsi saranno le
stesse note un po'
più spente
sara' senza rispetto
prenderci alle spalle.
si avra' un motivo
a noi noto
un cielo
preso in prestito
si avra' poco leggi
tenerti su
ondeggiando
sulla natura tesa
tenerti il più
a lungo possibile
sopra i ricami
rossi del sottile
godimento
averti qui'
senza chiudere
a chiave
questo spettacolo
colorato di
seduzione
tenerti qui'
ansimando ad
ogni leggi
qui dove è nato
cresciuto un
solo destino
dove è bastato
un''attimo per
prendersi
la vita
sia così
anche per oggi
per esserci domani
in questo posto
faro dell'anima
miracolo
senza amnesie
una donna
la breve leggi
un piccolo uscio indifeso
il grano un invisibile
crepa la luce
di una distorta
illusione
l'impotenza
degli occhi
nello sfiorire
dei tramonti
nel sogno che
e' già ieri leggi
sottile eco agitato
il rumore
richiama l'onda
ancora prigioniera
saluta gli argini
lascia l'ancora
alla deriva
bacia la solitudine
rotea disegnando
cerchi lontani
si magnifica
della sua
seduzione
gioca con attenzione
nel suo leggi
questa desiderio
che niente nasconde
che si spinge oltre
in ogni goccia che cade
nello scrigno che apre
nel tesoro che trova
nella tempesta che crea leggi
spezzando l'ordine
falsificato giurato
tagliando la tradizione
annichilendo ogni
tempestiva interruzione
depositando il più
fecondo dei pensieri
rimarginando la
pelle della democrazia
sincerandomi tra i
sorrisi e le braccia
urlando io leggi
in ultimo
il ricordo
portato a riva
il freddo nelle mani
il gelo sulle guance
sara' più dolce
domani
segretamente
sara' più dolce
strofinarsi gli occhi
dinanzi all'inizio
di un sogno
oppure chiudersi
nel calpestio di
un leggi
al cospetto di una
brezza così lieve
cosi' sottile
questa inquietudine
lascia il posto
al margine
di un sospetto
magia di
un imprevisto
cadono gli occhi
tra gli anelli
di fumo
diluiti da
una sigaretta
chiudo la finestra
fa leggi
musica e acqua
solcano la terra
musica e danza
coprono il pianto
le assomiglio un po'
la penso nella voce
l'attraverso nel chiarore
e la ragione
di una regione leggi
senza recinti
la sorpresa
di morire e
vivere in un istante
raggranellare tesori
custodire calendari
sentirsi continuamente
passeggiare sullo stomaco
di pulire un'ora piovosa
di riproporre il
contatto del
primo giorno
quello che leggi
saranno notti
giorni stranieri
sara' storia nostra
sotto una luce diversa
sara il cuore ad orientare
il senso di dove
sono le cose
sara' l'anima a cogliere
il tramonto
saranno sorrisi
lacrime
che diventeranno
sorgente tra le leggi
nutrirsi di
ogni cosa
dividersi
l'intoccabile
violando il destino
respirando le orme
tracciandone altre
raccogliendo quelle
dimenticate
nutrirsi di un
ramo sospeso
di un grido strozzato
in un sonno di cristallo
intriso delle
parole leggi
sono fermo su
ogni gesto
non sopporto
l'intermittenza
i cuori nascosti
il ripiegarsi
nell'angolo
non credo ai
commedianti
non so recitare
non saprei
come farlo
sono nato
per essere trasparenza
libero dall'eco
libero nel leggi