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Libera irriverente
sei me
tutto il giorno
tutta l'anima
l'ansia
della notte
il vuoto
del mattino
l'arsura delle
ore
sei me
nell'attesa
senza fine
sono te
mentre
respiro leggi
male cosi' male
da rigurgitarmi
addosso
il vuoto
lo spettro
del silenzio
una luce
senza filo
negli occhi
in avaria
perduti
in un'attimo
senza piu' presenza
cosi' delicatamente
ingannati
dalla voce
dell'abbandono
dalle lacrime
sotto leggi
La luna e la natura
ti hanno fatto
femmina di razza
ti piace urlare
tra i monti
In bilico
sulle pendici
girarti
nella gola
soffiare
sul velluto
ami tutti i giorni
sapendo
di amare
ti svegli
sapendo
di esser
donna leggi
lo chiede il
mio cuore
un piccolo silenzio
quello che
non guasta
chiedono
i miei occhi
non voglio
voce ed
orecchi
come fosse
un mercato
calate il
sipario
sull'imputato
tacete e
fatene
silenzio
dell'impiccato leggi
rimani dove
io possa vivere
nel posto
che io
debba ricordare
fermati li'
come un
segnalibro
senza perdere
una nota
fermalo con
le labbra
sigilla ogni
pagina
con un
bacio
appoggiati su
un pensiero
mentre
mi addormentero'
sul tuo leggi
c'e' molta piu' memoria
sul cabaret nostrano
che su un uomo
venuto giu'
senza ali
si è sordi
davanti al
suono dei tonfi
si vive perche'
non si
conosce
non c'e' coscienza
finche' non si muore
la retorica dura
uno spazio leggi
essere invisibile
per uscire dal
cilindro dei
tuoi seni
essere aria
per essere vento
nell'accarezzarti
i brividi
essere sete
per avere la
tua fame
essere terra per
riempire il
tuo solco leggi
al vecchio mulino
insieme a mio padre
muri screpolati
acqua marcia
e la vecchia
moto sotto
il naso
vecchio mulino
cosi' andato
cosi' giovane
nel ricordo
di un quadro
non andare
non lasciarti
andare
gira le braccia
al contrario e
fai leggi
passo sopra ogni
inguaiata pubbilicita'
scrivo qualcosa
in cambio di
un sorriso
penso in
cambio di
niente
raccolgo le cose
e m'addormento
dall'altra parte
dove non
ti perdo leggi
siamo fatti cosi'
coperti dei nostri
stessi sogni
vestiti e spogliati
messi in vetrina
facce sporche
dentro una
nuvola
siamo fatti' cosi
infiniti dentro
un no che
ci attraversa
la vita
siamo cosi'
perche' cosi'
eravamo
prima di noi leggi
mal vestite
sinuose e tristi
variopinte
rimodellate
per l'occasione
anime sgretolate
battute nell'infanzia
vendute piu' volte
la miglior offerta
ha il sapore
dello strazio
il colore
del ricordo
invocando
il miracolo leggi
si nutre e
si perde
tra le carezze
e qualche
schiaffo
nelle onde pazze
del costume
triste e allegro
di una maschera
sulla schiena
di uno sguardo
tra il tuo esistere
e ritrovarsi
nel racconto
sull'uomo
di domani leggi
toccarsi e
ripetersi
fotografarsi
per non
perdersi
trasgredirsi
per
darsi quello
che prima
non era
bearsi tra
le mani
bagnarsi guardarsi
per saperne
di piu'
essere in quel
momento
appartenente
al tuo stesso
sesso
per leggi
lentamente rotolando
su di un fine immenso
accendendo una
erotica trasmissione
variabile ambigua
un passaggio lunare
sullo strato dei sensi
un collasso di colori
spalmato
sulla schiena
divenire piacere
attraverso
un lieto dolore
divenire leggi
la strada la campagna
una dimora fissa
non è sempre
origine di fortuna
non sempre
la famiglia
e' argine di modello
bisognerebbe
avere piu' occhi
per riempire
le crepe
negli angoli
una tenda
non basta
a nasconderle
il fitto e leggi
eclissi d'ideali
vertici a spasso
virtuosismi di classe
dogmi e calci
spazzatura e mafia
frombolieri e
case senza lavoro
utopie da operaio
sogni di malavita
santificando il
binomio sindacale
tra poco sui
nostri calendari leggi
senza la benche'
minima trasparenza
nei passaggi
sull'orlo
di una mimica
trascinata in
un orifizio
rabberciato
ricucito
in una parola
tripla
riflesso
in un salto triplo
senza un
fondo di riserva
respira spazio
una distrazione
pura leggi
pagine di fretta
lette in un
giorno senza
orario
all'ombra
di una
notte stretta
in un affanno
mandata giu'
ingoiata
dalla bozza
di un sorriso
un testo
non consentito
nella lacrima
sul mento leggi
un filo legato
ad un esodo
dal passo
ininterrotto
senza brusche
frenate
una fune
avvolta
al capo
di un'avventura
una sottile idea
baciata da un sogno
incollato in corsa
dal taglio
infinito
dove vestirsi
e' un pugno
di stelle
e la leggi
accovacciati
cosi ben fatti
distinti
dai sorrisi magri
e visi strapazzati
pallidi eterei
da sembrare
una bianca
vela bucata
così ondeggianti
sullo sbiadito ciglio
funamboli
anche oggi
nel mantenere
la riga
tenendo stretta
la poca leggi
restare cosi'
centrali a
se stessi
tra la teoria
che confonde
e' una pratica
che è attrito
pensarti cosi'
nelle smorfie
di ieri
e un secondo
che uccide
alzarsi diverso
riparando
la giostra leggi
un dio che
piange al buio
una piccola creatura
inseguita da
una nuvola
d'inferno
nascosta tra
i profumi
e un ignara
dolcezza
maliardi sorrisi
e un'accattivante
promessa
non mantenuta
dinanzi
all'unica essenza leggi
quello che porto
dentro le scarpe
con sofisticata eleganza
e' una soffocata bugia
un tratto senza lampioni
un bianco e nero
di quello che sono
il ballo stagionato
di un manichino vuoto
l'inutilita' di riporre
il sasso piu' avanti. leggi
strofinandosi addosso
l'ordine di quei giorni
arroventati tra
le ringhiere
e il margine
della strada
quell'andare
di zagara e gelsomino
aria di un'alcova
ristretta
immaggine di gente
e di mare
profilo d'amore
e dolore leggi