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Salvatore Azzaro da Giarratana
Le 338 poesie di Salvatore Azzaro da Giarratana
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L'uomo senza cravatta
ha disarmato
gli animi accesi
di chi non ha più un lavoro
e contratti vilipesi.
Lo guardavano assenti
senza neanche capire
il perché delle scelte
di spaccare e
di non riunire.
Non può essere
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| nel mormorio
assoluto
di
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| Grande, riempi la vita,
per fortuna esisti in momenti
gioiosi o tristi.
Canta, legge, vince e perde.
Bruciata, stracciata, pesta.
Detesta i giorni di festa.
Trasparente vesti fate e cretini.
Di terra di cielo di mare,
dei pensieri
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| Amarti da impazzire
fino a star male.
Quegli attimi,
sempre pochi,
dove posso sentire
e toccare
il
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| curvo andrai
ad annusare
il tempo.
Zanne e taglienti occhi
sfigureranno l'orripilante
bestia.
Fluttuante come nebbia
scorre,
bava e rabbia.
Fermo, immobile:
dinanzi al Sacro Calice.
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| Io sono l’uomo,
l’uomo elefante
goffo mi muovo
saltar non so.
Nè tanto meno
volare in alto
con le colombe
a Place Vendôme.
Ho avuto giorni,
giorni felici
dove il mio pianto
ha riso un po‘.
Da scranni antichi
profumi radi
pelle di seta
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| Se l'amore vuol dire
fare una carezza
e se l'amore ti da
gioia e tenerezza,
giusto è che si cerchi
ed è giusto e ti spetta
quella dolce carezza
gioia e tenerezza.
Rassegnarsi fa male
e fa anche abbrutire
distruzione e
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| Se l'acqua chiara
può far morire
e una parola
anche impazzire
asciutto e sordo
vorrei restare
per non vedere
per non sentire:
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| Immerso
fino all'anima
nella sinfonia triste
d'una sferzante
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| Tra i fumi avvampati
di una doccia bollente
mi procura tormenti
il pensiero di te.
Non mi lascia mai in pace
è una
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| L'Amore muore e
lascia silenzio.
Stridii di porte chiuse,
pantofole sfatte e freddo.
Rimangono luoghi
dove malinconia sverna,
dentro un passato ruvido.
Ci s'incammina chini
per strade puzzolenti
e non si sente niente,
solo silenzio e
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| dagli abissi
dell'anima mia
lenta sgorgherei,
salmastra e calda.
Accarezzare mi farei
dalle arse
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| Serate strane
d'autunno
sperso.
Sei tu poeta
la fantasia
il pianto.
Stravolgi ora
la realtà
il canto.
Gli occhi
miei stanchi
guardano fuori
quanto mi manchi.
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| Colpi di frusta
nell'angusta notte.
Saliva arsa nelle fauci
di un mondo piccolo
fatto di stracci
che rinfaccia la vita.
Appaiati aratri
solcano l'universo muto
dell'inquieta anima
fanno male
bruciano
e strappano
smuovono
e danno nuova
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| Vorrei innamorarmi,
solamente innamorarmi.
Donarmi.
Vivere felice, sorridere,
essere allegro e spensierato.
Correre, cantare, fischiare.
Colorare i miei pensieri,
quelli di oggi, di domani
ed anche di ieri.
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| Nel decadimento
della democrazia
gli arruffapopoli,
con inganni, corruzione
e lordure politiche,
oppongono la ragion di stato
alla Giustizia.
Ci si sente tentati dalle profetiche
parole di Peguy: "Sperare è
la cosa più
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San Valentino 2009 Autori Vari
Poesie d'amore per San Valentino
Pagine: 68 - Anno: 2009
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Salutiamo Eluana Autori Vari
Poesie per la morte di Eluana Englaro, dallo Speciale "Salutiamo Eluana"
Pagine: 68 - € 9.53 Anno: 2009
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Invia un messaggio privato a Salvatore Azzaro da Giarratana.
Indirizzo personale di Salvatore Azzaro da Giarratana: salvatoreazzarodagiarratana.scrivere.info
| Il profondo buio della notte
la vita ribelle avvolge.
Né angoscianti grida o paura
alla ferocia della scure
sul
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| "...del buio.
Ora, scorgo
la vita".
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| voglio scoprire
cosa senti per me!
Burrasche di fiori
un tango a colori
il respiro ora tace
è passione per te.
Cercherò la tua voce
strazierò la mia pace
un gabbiano un rapace
sarai mare per me.
Non m’importa più niente
d’impazzire o
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| Un altro po’
d’Amore
e poi.
Chiuderò
gli occhi
non vedrò
più niente.
Laido è il pensiero
che mi tormenta.
Credimi
dirimere
non mi è facile
non riesco
a farne senza.
Fatuo mi sento
un’altra volta
ancora.
Meno opportuno
se
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| oltre le culture
e la storia va:
Rinsalda in armonia
l'esistenza umana,
rispettosi anelli
di giustizia,
civiltà, libertà.
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| Donata alla luce
da melodiose acque
separata terra.
Come sirena
incanta il navigante,
l'Anima mia stravolgi
ed appagata, schiava rendi.
Ultimato tempo
al ritiro amato.
In me, l'odore del mare,
l'oro del grano
e l'onore
di un
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| dolcemente
ti prenderò,
dentro te
sangue
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| Misera è la storia
degli ammalianti frutti
tra gli aggrovigliati rovi
che sgraffiano la mano
dell'ingenuo bimbo
e del saggio anziano.
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| M'incanto
innanzi al buio
fluttuante dei rimpianti
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| Tutto è un sospeso
un dolce malinteso
un assaporare la vita
una grande ferita.
E mi sbatte qui in testa
quella sera di festa
seduti su dei gradini
facevamo i cretini.
Ascoltavamo la voce
che cantava di pace
e s'innalzava nel
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| Per chi è sveglia la campana
ruffiana
quella della sorte
Caro Francesco
io ti capisco
anche per me
non c'è più gusto
Per chi suona la campana
puttana
che annuncia una vita
appena incominciata
ed è già
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| Tra selvaggi rovi
e lavica pietra
delicato germoglio
alla calura
cerchi refrigerio.
Se potessi
muterei
lo scarno scoglio
in
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| Crocefissa, derisa
violentata e abusata
massacrata, ammazzata.
Oltre ai luoghi di guerra,
all’odio
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| Questa calura afosa
umida e appiccicosa
d'un agosto strano
mi prende per la gola
e mi trascina
oltre la memoria, ormai,
solo rovina.
Qui non c'è più il ponentino
né il raggio di luna ruffiano
che tra lucentezze e
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338 poesie trovate. In questa pagina dal n° 181 al n° 210.
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