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Silvia Po
Le 31 poesie di Silvia Po
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Bussa, bussa pure
ancora so bloccare
lo scatto che tornisce la mia nuca
e aspettare
fingendoti
al di là dell'uscio serrato.
Ma è più repentino
il salto della piuma.
Vola via tingendo il muro di schizzi.
Si rovescia la
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Nel non senso
che un mal di testa bisbiglia
alle orecchie una gota spenta
lesina un sorriso che non pesa
più di una foto senza flash.
Il mormorio aggrava il silenzio
se nelle grotte dell'anima
ogni anelito è un piccone
che scava
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Come si stancano
le parole già usate
a sillabare nell'aria l'immoto...
Quante ne servono
per contare le stelle
che spengono
i discorsi -ogni giorno?
Questa, -chissà, la vita?
l'umana fatica delle parole...
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Se non si sente
l'odore del vento
che spinge la pioggia
sui tetti d'inverno
sarà la luce
a rapirne l'essenza.
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mi smarrisco in uno sguardo
se esagitato l'immoto irretisce
per l'auscultare della luce opaca,
un po' imbronciata,
che un volto spegne.
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Un'onda ti neca:
io tremo d'immoto.
L'anima un guasto ti ha spento.
M'han detto:
'non patire il tormento non tuo'.
Sarà. Ma turbata mi desto
per osare scartare
nell'involucro di una mano
uno schizzo sconfinato
solo ansimando
il tuo
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Intona il canto alla distanza
l'agitarsi dell'ambulanza
che suda luce e rumore
tra la nuvola e il fiore.
C'era già in me
uguale al contingente
la colpa dei salvati.
Se il lampo o il frastuono
ti abbaglia alla finestra
ricordi che si nasce
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perché non pensi
che ogni volta che ti senti solo
mi lasci da sola.
sarà il nulla
il sentore del freddo
in questa stanza.
un'altra stanza,
una qualsiasi.
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L'insonnia mi parla di te
a lume morto
quando rimbomba il suono
di un anello sfilato
alla catena dei pensieri.
se uno scrigno d'ansia è il tuo lascito,
chissà se ne vali un barbaglio...
se il vento forano
scuote le fronde che il
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Coni di luce si attorcono
invisibili sui colli
che il vento brulica
nel silenzio fatale
dello scuro. E’ notte,
nero velluto che la luna,
come spilla, fissa
spenta alle ore del mondo.
C’è sempre qualcuno
che le stelle non cullano
alla
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Con poche ombre
le sagome appiattite
senza riflessi
pigmentavano lo sfondo
della vita degli uomini
senza sorriso.
Sulla tavola apparecchiata
sfilavano il rosso mela
il verde tra i piatti
un po'di cristallo e d'argento qua e là.
Non si
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Silvia Po.
Pettinando la chioma del mondo,
dove le nuvole fissano ciocche
turchesi, scivoli e liberi luce
che poi brilla a terra nelle corolle.
Fin quando non si accorciano i tuoi raggi
non c'è malinconia che porta nembo;
se gli ampi denti più non
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La speranza di vedere più estesa
lì la striscia di cielo
in bilico tra le cimase
liberò il ricordo dei colli del sud
tra le mura che addossano il passante.
Qui nel ciclico vocio delle piante
la parola umana rimase
uguale al fruscio del vento.
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Come fontana scrolla l'acquazzone
tra lo scrosciare dell'acqua
e il delirio del vento nella piana
tersa di sudore i campi stuprati,
neanche, frusciano tormento.
Il ghigno nelle faville che il sole
distilla inutile immilla le falci;
è calce nei
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S'attardava in te ogni moto
in te s'adagiava l'iride stolta
scolavano in te respiri e sospiri.
Un trastullo per il cuore vederti
un frappè per la mente pensarti.
Altra cosa era amarti.
Fremeva il piede nella pressa
dell'ignoto incespicando tra
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Saette di luce svettano
appuntate dalla spilla rovente.
La luce che fugge gli amanti
nascosti tra il verde e i monti
squarcia il velo -d'inchiostro.
L'amore la notte.
REWIND
Ma a che
versi - riflessi di Io-
che un Tu non riflette?
Ma a
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Il grigio manto di cupo tinto
scende sulle spalle del globo
ha la luna per spilla. Così a lui è ben cinto.
Nuvola non scopro luce non trovo
ma diaccio fremente che sprona il torpore.
Io dal piatto vetro ti scovo
eppure di me non conosci che il
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Quel rosso di chioma si è spento.
Il nero segna sui volti tuoi cari
un dolore che lento mangia i sensi.
Non mi ricordavo di te.
Non sapevo il tuo male
tu silenziosa disperavi.
Eppure il tuo dolore ha urlato.
Ha fatto piangere e tremare
chi
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Tace il pezzo di mondo
che nel caos mi circonda
tra il già è non è più
di un' inutile
domenica di luglio.
E nemmeno si sente
una lacrima scivolare
nell'occhieggiare del mare.
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S'incrostano sul pendio
scosceso e di smeraldo
tagliato qua e là da linee d'asfalto
a grumi i nidi di case
che una frana ogni tanto
spezza d'inverno.
La capra a occhi pieni e pigri
nelle maglie di rame
belante nulla chiede al passante.
Donne
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31 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 20.
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