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Antonio Cortazzo
Le 108 poesie di Antonio Cortazzo
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Pensieri che rotolano
in pallidi sentieri
Ombre minacciose si confondono
tra la gente, nutrendosi d'invidia.
Ormeggio in porti sconosciuti,
nascondendo il mio volto
in una mite pioggia.
Uno spazzacamino nel mio cuore,
mi farai compagnia almeno
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Ma dove c'è il vuoto c'è il silenzio?
Allora riesco ancora a sorridere.
Mi rinchiudo dentro i miei vuoti.
Precipito lentamente senza fretta
con uno sfatto sorriso spensierato...
Mi stò lasciando andare
ormai sono alla deriva
e
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Potresti mai arrivare tardi al tuo funerale?
La morte arriva all'ora più strana
inattesa, imprevista.
Stringe con la sua mano gelida la falce,
porta freddo e solitudine
tristezza e malinconia.
Avvolge con il mantello
buoni e cattivi,
ricchi
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Spargo ceneri di pura follia.
Disegno giardini di timidi arcieri.
Le baccanti invadono i vigneti,
trasportate da isteriche danze.
Rosso sangue scivola sulle loro labbre,
grappoli di felicità nelle loro mani.
Salotti borghesi alla mia
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Vento portami lontano...
Rapisci i miei occhi
trasportandomi in verdeggianti vallate.
Campi di cotone vedo dall'alto,
con schiavi bianchi
e cotone nero.
Regalo caramelle ai bambini affamati,
e dentisti a quelli maleducati.
Inverno bussi alla mia
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Il vento del mattino soffia via
la tristezza dal mio volto.
C'è elettricità nell'aria
mi scappa un sorriso,
quasi non mi ricordo come si fà.
Ma non mi stupisco
sono solo attimi...
Stupido!
Le mie suole volanti
tornano di
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Nascondi i giorni
in primavere sorridenti.
Passeggio tra la gente sentendomi solo.
Occhi mi scrutano, sogghignano
s'avventano sul mio capo già chino.
Scoperchio fantasie lunari...
Mi volto indietro trovo il sereno,
mi guardo in avanti con
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Lei vive a strange city,
lontana da occhi indiscreti.
Sparge ceneri al suo passaggio
declina inviti bruciando fiori.
Compagna buontempona nei giorni di festa
coperta calda nei giorni di tempesta.
A una piccola casetta a strange city,
con mure di
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Vita dolce vita mi vieni a trovare?
Entra pure senza bussare
tappeti persiani sul tuo passare,
fontane di vino per il tuo lungo cammino.
Vesti la gente di false speranze,
con camicie sorridenti e scarpe volanti.
Li segui con il ghigno tra i
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Vasi vuoti
Prati in fiori fuori alla finestra.
Spaccati di vita solcano terre aride,
tracciando profumi antichi.
Crollo ai margini della città.
Donne bisbetiche cantano alla libertà.
Barcollo nella notte in foreste di neon.
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Cola la cera sui miei occhi
sogghigno alla vita cercando risposte.
I circensi giocano con i miei pensieri,
spavaldi conigli sfidano i leoni.
Senti il buon profumo dei vigneti?
Anni raggianti dietro l'angolo,
spruzzi di malinconia sulle mie
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Prendo il tempo dalle lancette,
lo scuoto, gridandogli tutto il mio odio.
Perché non scorri più in fretta?
Perché i secondi sembrano secoli?
Mi sbraccio, mi faccio largo con fatica
tra i multeplici numeri...
Voglio arrivare al
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Stupendo!
Dopo un lungo vagare finalmente
li ho trovati un paio di fogli in bianco da riempire.
Un'altra sigaretta, arriverò all'alba?
Bè il mondo gira, l'orologio gira, la giostra gira.
Per favore signorina può chiamare il
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Vorrei vivere la mia vita al contrario.
Uscire di notte in compagnia di una sbronza luna,
e dormire di giorno con un arrogante sole tra le mura.
Far festa nei giorni di lutto
e avere parole di zucchero.
E sè l'anno iniziasse in dicembre?
e
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Un lampo di vino ha squarciato la mia mente.
I venti del sud ornano il mio capo di folli pensieri.
Quadri grotteschi corteggiano i muri
in secolari silenzi.
Disegno prati di vaniglia,
ricamo girasoli su di me,
sperando che il sole si volti verso
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Vorrei essere una scatola magica...
si trasformare le domeniche di blu
nascondere i miei pensieri in cespugli di ortica.
Scuotimi e uscirà il sereno
per te non per me.
Spruzzi di arcobaleno sulle tue ciglia,
arida terra sulle tue labbra.
Via
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Antonio Cortazzo.
Granelli di sabbia brillavano grazie ai raggi del sole
nell'infinito deserto di anime danzanti di un tempo.
Come un barbone nella sua città
vagavo senza meta
cercando gli scarti di una vita ormai passata.
Una bambina mi spuntò avanti
è con gesti
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Piove, guardate sopra le vostre teste.
Il cielo si sta oscurando, tutto sembra più cupo, antico...
Il paesaggio s’intristisce, il vento suona il vecchio sonetto.
Gli infiniti campi si trasformano in mostruose onde,
mentre le farfalle danno inizio
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Giocando con te nell’allegria del male
i nostri giochi proibiti al vecchio ruscello di cristallo
dove posa maestosa la ormai decrepita rana della pace.
Dai bambina corri,
corri con me
oltre il sole che offusca e scioglie le nostre idee
lasciati
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Non sai mai cosa vuoi... ma chi sei?
Fantasmi attraversano la mia mente,
spiriti malvagi ci guidano per strani percorsi pieni di insidie.
Trappole dietro l’angolo,
oasi nel mio giardino.
Il boia è tornato con la sua lunga tunica nera,
armato
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Lui è il dio morto, io sono il re vivente.
Questo disse a chi le chiese che cosa era in realtà.
I corvi inneggiano il suo arrivo dal lungo viaggio.
Tutti a cerchio in una preghiera generale, confusa
attorno all’unica cosa rimasta dell’assassino
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Tutto sembra un vecchio film.
Il lungo viale dove la notte trova rifugio,
la gente impazzita danza.
Perché la felicità non viene a trovarmi?
La mia dimora è calda ed accogliente,
fermati per questa notte,
ci faremo spazio tra le vecchie cose.
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Il demone si dissolve in una magnetica espressione filosofica,
incoraggiato dall'oscurità
si contrae, si riavvolge
con urla strazianti
vomita il dolore, succhia il valore della vita.
Madre amate, padri odiati
la sfinge ha perso!!
Passa oltre la
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Che folli notti che stò passando
tra dame inebriate, striscianti su di me
che mi soffocano di piacere
ma che non scaldano il mio cuore.
Come l'aurora sei apparsa
come la notte sei scomparsa.
Forse è meglio così,
spero di non vederti più.
Oh
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Malinconia di un giorno di autunno,
il suo sorriso primaverile.
No al ricordo di una pioggia di novembre
ma una splendida rosa di maggio.
Lacrime di sangue cadevano nel profondo lago,
un pallido sole spuntò timido dietro ad imponenti nuvole
di
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Chiudi gli occhi,
ritira il tuo cervello in un risucchio di idee,
chiedi al parroco del tuo paese la soluzione
dando in cambio i tuoi peccati.
Crollo nella vecchia miniera
il panico si distribuisce in tutte le direzioni
il solitario è quasi
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Fastidiosa, accecante inutile luce.
Fa apparire tutto come veramente è,
non copre
non nasconde,
ma ti fa inprigionare
scopredonti colpevole.
Ignori la tua vita quotidiana
cercando rifugi dove nasconderti.
Io sono l'uomo che dorme di giorno.
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Vagoni carichi di cipressi aspettano con ansia
la terra promessa.
La notte è arrivata...
danzo per lei
in compagnia delle falene
Gechi dietro la porta
Terrore è sgomento si legge
sulle maschere
tra fiumi di nettare è violini trasformati in
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Percorrevi il lungo viale in stato confusionale.
Vedevi apparire strana gente che si affollava per la grande strada.
Quei sorrisi maliziosi rivolte con fuggitive spiate del proprio viso.
Che triste giornata di primavera, le vigne spoglie fra di loro
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Sono così confuso che vorrei sparire.
Alzati, coraggio non è come dicono loro, non è ancora finita, qui c’è ancora da combattere.
Chi mi consola stasera?
Scusi signorina mi porterebbe un po’ di neve, mi capisca mi sento così solo.
Ti amo dolce
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108 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
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