Coraggiosa dama
non tinger lembo
di un merletto
faticoso,
il cavaliere dorme
sul cospetto ventre,
d’un Cereo sonno
profano.
Rifuggiar spettri vedrai,
dei nemici fratelli
abbandonati nella valle
delle lacrime,
infida notte ferita.
Lui
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Posso amore mio,
librar corpo suadente,
all’udir canto
dentro di me...
Là, ove luce splende
d’una gemma acerba,
là, ove desiderio
soffoca parola.
Posso amore mio,
posar labbra, senza
alcun segno tracciabile,
là, ove pelle
setosa,
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Gioca bambino
nel giardino incantato,
tra roride mani
e sorriso raggiante.
Gioca bambino
sul prato
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Là, dove il giorno
muore
Là, dove il tramonto
è concepito
siamo soffici boschi
che sfiorano
il cielo
delicati,
trasparenti fiori,
stami ardenti
siamo neri sciami
in un riverbero
d’ali
fulgenti
colori
di monili
stanchi
gioiose
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Giungi dallo spazio infinito
vagando al tempo dei calici.
Sogno di anime cadute
nella guerra beffeggiate,
rider di te, non
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Non si dimentica un gelido inverno, quando
la neve era ancora neve e il sole splendeva
su visi di donne e bambini, di un tempo passato a
cercare l’oro nero, sotto forma di treno.
Volti magri si nascondevano, dietro a maschere bianche
dove, dignità e
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Amor toccar potrei, tra le tue guance
mi perderei, per te sfilerò
gomitoli di sensi e li intreccerò,
come arcobaleni sul tuo corpo,
sino a quando, perle bianche
non vedrò apparire.
Piccola mia, il silenzio
dei tuoi respiri sono fiamme
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Prigioniero, giungo con mani legate
a soffiar voce portatrice d’inferi.
Apri gli occhi e alzati al cospetto
di chi, chiamar per nome non puoi,
io sono, colui ... che ...
"interminabili silenzi
gli angeli scesero
nel confessionale,
al
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Se Vardèmo, nà volta
el mè paesìn el jera un siseto,
A dir a verìtà a xente
dè nà volta a jèra tuta
vècia, chi che ghe sbrisava col
pan e vìn chi ghe màgnava
sopresa e poènta.
I putei che ghà’vea, pì
schei, i stava mejo de
chi, i sogatòi ghe né
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Guarda...
non c’è nulla laggiù,
solo un punto,
dell’artista deforme,
non vale niente,
ma scoprir puoi
se gli occhi sposti,
vedi...
Tra drappeggi e schizzi,
la mano lenta di un
pennello d’argento.
Sognar anima lesta,
in sfumature
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Mi schiudo,
vibro nell’aria
che rapida mi tocchi,
apro, i petali,
Oh! sole.
Chioma rosata
e odor produco.
Mi stuzzichi,
sorriderti potrei.
Indiscreta
mano, raccogli,
e nettare s’alza.
Son felice,
lascio la buca
dei sogni,
fredda
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Festa delle Donne 2009 Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne.
Il lato femminile della poesia
Pagine: 50 - Anno: 2009
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Silenzio... e,
persistono i giudici nell’avvenir dolore.
Il peccatore appare, in visione di me;
Ogni sera frema sul letto ho paura.
Schiudo gli occhi e freddo glaciale
placca la pelle a scacciar pensiero
non posso... Non piango, ma
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Sono passata e volevo lasciare un tesoro,
ma non ho trovato nulla ...
sono tornata indietro
e tra passi lenti e,
uno sguardo al cielo
ho visto te...
sorrido ora...
volevo raccoglierti, ma...
eri troppo lontana amica mia
con occhi socchiusi
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Anima, che abbraccia
felici, Gabbiani.
Ruscelli soavi
Tu! sgorghi dall’alto,
montagne imperiali.
Distese brughiere,
di verdi speranze.
Cielo blu
e giallo sole,
toglie il fiato.
Occhi aperti
Guarda...
Ampi orizzonti.
Vigneti in
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Chiusi.
Ci nascondiamo,
dietro a veli lussuriosi
innocui gioielli,
mascherati da cappelli.
Noi siamo, ciò che non siamo...
figli di Donne,
non sempre desiderati.
E quando,
la notte cala si trasforma
da padrona...
E come vampiri
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Rivolgo, a te il mio pensiero
delicato uomo.
scrivo lenta sul muro
parole mai scritte,
odo il profumo che,
sprigioni primavera nell’aria,
amor mio...
così lontano e pur vicino,
sento i passi dei ricordi... ti avvicini lento.
E
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Ecco danzar, note allegre
scorte da bianco e nero
vaporizzati da mille aromi
nell’aria profumata, allegra.
Ecco aprirsi le danze, mani tese
si allargano, corde che si avvicinano
dolce melodia, allegra
E senti, fiori d’arancio esili tocchi,
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Fragile donna
dai mille misteri che sofferenza
quando, lo scrigno dei tuo sogni si è infranto.
Hai gettato via la chiave del cuore
e sola hai camminato.
Destino il tuo, una prova grande.
Che donna.
Quanti progetti soffiati via.
In te
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Ti ho amato, mio angelo
ho provato a gridarlo, ma eri legato.
Ti ha superato, mia dea
ho provato a soffiarti nell’anima, ma ero impotente.
Ti ho ascoltato, mio angelo
ho provato renderti mio, ma Lui ti ha scelto.
Ti ho amata, mia
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Sento ancora la sua voce,
corde che vibrano piano, sussurrate...
Esile suono che vibra nel’aria, nella mia mente,
poi il silenzio, il corpo,
scompare da interminabili spasmi,
ancora quella voce che si addolcisce
dissolvendosi man mano che
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