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Ilguardianodelfaro
Le 338 poesie di Ilguardianodelfaro
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Ciao amico di sempre
nulla può se tu devi andare
solo un sorriso per te
e mille pensieri presi per mano
perché tu ora in alto voli.
Nel sonno delle tante idee incallite
a far propria la ragione perduta,
va piccolo mio e dell'immenso
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Schiera la bruna scia
il tormentone s'ispira,
la sella disarcionata
oltre la vita abbandonata.
Sul cavallone il mantello nero
che porti ai tuoi figli
che la loro mano ingoi
per l'ostacolo di falce
nell'indifferenza tua mortale.
Le tue fauci
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Garante dei mari e degli oceani
spavaldo patriarca della notte
fedele e taciturno risplende,
onde e naviganti custoditi s'incrociano.
Profonde lagune tenebrose
di veglia distante s'acquietano
e sinuose torbe d'amore
d'orgoglio mutan allo
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Quel talamo inebriato
da slavine d'amore
fendono immortali
sulle onde del mistero.
Giochi di tramonti all'imbrunire
esaltano l'incanto del cosmo innamorato.
Si il perdono in ogni riga
nei camini versati nel cuore
che spasmi nell'anima
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Salvo e stanco nell'enorme vortice
di rupe e frastagliate pietre sfugge
nell'animo torto rifugia.
Cordigliere spirituali inesplorate
in mano corde e chiodi di vita
nell'anima palustre discese
tra pianure e delta in secca.
Rivive l'alpestre
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Fecondo asfalto interiore
dal cupo sguardo osservi
la vittima tua indifesa
dalle spalle larghe eviti
la mannaia e il fendente compagno
che di luccica lama si nutre.
Dispone di numeri avversi
l'uguaglianza stipata
del bene e del male,
fretta di
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Com'è forte questo braccio...
fronde robuste a ricordo del passato
s'insinuano nelle chiuse interminabili
del lontano quadro dimensionale.
Sono tanti i binari s'incrociano
recondite realtà ritornano
e l'origine si rispecchia dentro
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Inedito terremoto dell'anima
come mai ascoltato nel cuore,
petali cadenti dai steli appassiti
s'infrangono sull'acqua
dall'onde del pensiero.
Scrittura enfatica piove
raccolta nelle grondaie
tra rumori di lacrime in fiore.
E sanguina
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Già mi fu caro quel monte in nebbia
sul colle striato sotto pendici di nubi eterne.
Dal fatato enigma lo sparviero echeggia
dall'ali dorate a picco sulla morte.
E l'aquila succede alle guerre dell'anima
accorta su, plana nel diverbio
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Sole spento pioggia e fulmini
nella diaspora verso il vortice
cibato di lacrime funeste
pel giorno del rincarno astrale.
Fugge il tempo dal male avverso
su ruote lisce aggrappate al quel monte
ch'era il giudizio della realtà,
adesso
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Quella sete d'inverno
del caldo camino
che scricchiola sui dorsi
dei volti in panne
del linguaggio superiore
che l'amore sferra.
Ibernati spazi souvenir
che trottolano deboli
nelle fantasie virali
d'incapace dedizione,
si pur un pianto
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E i pensieri si curvano
nel battito alato dormiente
sulle bocche ibrogliate
di meraviglia e terrore.
Sempre fedele il cammino innato
del fuoco sperduto del cuore,
ancella d'amore nascente
dal riserbo indorato fatato.
Torna cristallina
sott'eco
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Innalza gli occhi al cielo
direzioni inutili
senza un pianeta,
dalle piste in discesa
solo vento in faccia
non un'emozione,
e suona un rimbombo
dichiarata l'assonanza assente.
Par che duole
il vizio incallito di una spora assetata
collegiale
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Quando colori e suoni dipingono
sull'alture del firmamento
sintomo di brace spenta
desolazione senza seme,
s'incarna la falce sull'intenzioni.
Coinvolti dal sapiente nubifragio
l'acque si perdono
nei sentieri dell'illusione,
avvolte da
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Senz'altro ansante
di lunga preghiera si sfama
quell'antro di sapienza
giovane scarlatto fiammante
che di età si nutre
sugl'echi primordiali
di sparsi elisei,
di là dal mare
oltre l'oceano vestito
di gloria e di morte.
Voga
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Ecco un altro arrivo
col paltò e scettro al fianco
pe'ludico giorno ultimo
nel mausoleo del tempo affonda.
Indietro nostalgico guarda
dilemmi e gioie come in un film
alterco diverbio del divenire imbratta
pareti e pensieri
di solida
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Anime in versi Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere
Pagine: 132 - € 10,00 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
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Contorte lamiere di sabbia
sui grovigli ossidati pungono
del malfatto umano
e pesa sulla coscienza
quell'incudine di agonia.
Evanescenti orde passeggere
assottigliano l'umana idea fuggente
oltre l'incatenata zolla ideale
l'ultima fuga è
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Terra gelida calpestata
d'inverno all'ore desolata
ripiegan vichinghi dall'orde perse
e tracce in nebbie riverse.
Battaglie in seguito
e guerre perse
il fiele d'inganno soleggiava
nel covo ingoiato della muta stanca.
Recise musiche di striati
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Cinge il ciel dipinto
di luce e magia tutta
nei secoli stupendi
brillar nell'aria bruna.
Cime furiose tuonan di lena
nubi crumire la strada aprono
e dolci note oneste bolle trapassano.
Cineree ovattate spremon lodi
e terra lacrimosa in pura
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E scoccano le note ribelli
nel pensier mio
stelle intermittenti
male e dolore piallano
e libera l'anima fluisce
negli androni e scogli ritardano
pel diluvio nascente
nei colori appassiti.
Nel livido letto fluviale
chiome verdi e ovuli
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Dall'alto dell'equilibrio
in basso nel vortice enigma,
era voce dell'essere
incantata dimensione surreale,
ora e sempre nel tempo alloggiava
lo spirito dell'angelo tornò.
Camminava sui sentieri
polvere e fango sulle scarpe
e vita
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Sul caldo gelo insonne
del sapiente raffinato
che dai monti lodi osserva,
giorni antichi ritornano
disturbati dai ricordi
nell'eco immortale affondano.
Nel segno del potere
grandi ceri gloria innalzano
avide tempeste gioiose
dissuase dal
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Di tessuto nobile
sempre buio fu il vero
di cotanto spreco
che nell'ombra
l'umanità firmò.
E d'incanto suoni e parole
oltre il manto leggio
il tomo gridò.
E serve l'attimo
e il gocciolio bruno
di falce preme
sui volti
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Crolla un mito
sui disagi della gente
un libro vuoto ha
pagine bianche
cancellate dal morente visionario,
che induce sillabe
e brusii inerti rumorosi
nel deserto stillato.
Ruderi scoscesi ambiziosi
preparan fonte di speranza
pel ritorno
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Solo sui sentieri alberati
incolume ne esci
e ti ritrovi solo,
e luce accecante frena
il viaggio tuo passeggero.
Nel diario del tuo destino
sinfonie di fiocchi accompagnano
lunghe agonie
nella scia del non ritorno.
Campione di coraggio
esausto
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Al primo rintocco
tutto tace
campane comprese
per le deste notti
di là
su, per quel mare ignoto
che dalle torri immagina
il cavaliere ansante.
Merlature imprigionate
in fusoliere senza spazio
in vortici ascendenti
nel castello
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Guizza la sua energia
potente e delicata
piuma umida di goccia
ladra oceanica assassina
inafferrabile e scivolosa.
Nel canto d'angeli
s'implora maestosa,
il gelido manto
su pei monti regna.
Col salto divino
irrora vita d'ogni specie
in
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Così calmo elude il vento
il vichingo guerriero
con l'ombrello spazza il cielo
difende vita e non vita
e riscalda il mondo intero.
Di figaro non s'intende
la sua chioma verde sprizza
c'ha nel sangue l'autentico
terra pura, fiumi e
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Soglie di sabbia
sotto il ventre solo pietra
asciuga il tepore
e il gelo rovente muta.
S'appresta mattutino
il calpestio udito di lena
umidiccio di rugiada
del ronzino rampante.
Nell'età di mezzo
dove il tempo resta
nel passato
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Come riparare il dunque
in vasi di fiori senza radice
come l'oblio senza fondo
nel vortice inesistente.
Come un album di parole
suonano da copione
sulle vaste vette filosofiche
o in fondo al mare.
Come l'alba sconosciuta
del pianeta
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338 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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