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♦ Michelangelo La Rocca | |
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Ilguardianodelfaro
Le 338 poesie di Ilguardianodelfaro
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Son finite le cascine
che di bombe han vissuto,
eterne dimore
di antica armatura.
Grandi stazze
di fiumi etilici
e aie appagate
dal sol d'estate.
Sempre nostro fu
l'eterna ombra
che riporta
le gesta divine
di cari steli
di rose
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L'abbiamo pensato
l'abbiamo scritto
l'abbiamo cantato.
Dobbiamo pensarlo
scriverlo
cantarlo.
Penseremo?
Scriveremo?
Lo canteremo?
Dove rupi e scogliere
s'apprestano vive
sulle soglie dell'arcano,
vivi mondi
ascolteranno
il silenzio.
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Perde il tempo
il bisonte natio,
dall'aria l'orma
crede nel passaggio.
Colonne di fumo
nascon sui fiumi,
quando il suggello
chiama l'orde.
Il cuore risponde
sull'erba della vita
e un solo battito
conduce
presenze e solitudine.
Ci vedemmo
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Suonata musica
sul risveglio
e tutt'intorno
orbita sotto il cielo,
energia vivente.
Son incredulo
dall'altra parte,
lo sguardo esclude
inerzie d'immagini.
Il tono di luce
sussegue
orizzonti e pace
e sillabe stonate
inondano il
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Ogni volta
che il destino
raffiora steli
senza petali,
un nuovo fato
riempie ampolle,
senza segreti
perché trasparenti.
E' li la vita
senza inganni,
con le trebbie
che mietano fogli
di un passato nascente,
ma solo in apparenza.
Non
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Quando il sole
giace atterrito
alle spalle di nubi d'amianto,
piange venti infuocati
col tarlo dell'incapacità.
Sei il generale
della via astratta
concedi pause ai mortali,
digiuni davanti all'odio
ma spegner non puoi
la fonte tua
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E' luce nei tuoi occhi
dove orizzonti
amore e fato,
s'incontrano desti
nelle fiamme
dell'inspiegabile.
Tenesti la mia mano
nei giorni bui e umidi,
e già vivo
rincorro ricordi e speranze.
Solo un'alba
ad abbater le mura
solo la scia
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E mentre dorme
l'uomo echeggia
sogni e incubi
di la
dalla soglia vitale.
Nell'algida eco
torme luminescenti
ornano
il ciel candido ignoto.
Boati cosmici
nella pietra focaia del male,
senza rumore
solo abitudine forzata,
intendono
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Sempre attento
il tuo sguardo
scopre figure nascoste,
davanti,
i viali gelidi dell'attese.
Un cigno
si mena nell'acque
turgide d'età
legge molecole,
el pasto quotidiano.
Intuisci colori sonori,
spazzi via
le vecchie carcinosi
che
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Ancora il fuoco
scricchiola,
parla con la notte.
Un trepidio di macula,
visione nel vuoto
e tuoni silenziosi
ad accostar pensiero
sulle vele del futuro.
Stati d'animo a parete,
come quadri di riscatto
corrono a pellicole immortali
come
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Scopri l'alghe
del deserto mare
sotto i brividi ruggenti
dell'oscurità abissale.
Quell'erba dal manto umido
nel silenzio di suoni cupi,
viali verdi
senza pioggia
ma di acqua pur nutriti,
giace nella sua dimensione,
toccando il
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C'è un sentiero
nelle linee dei monti
sotto gli occhi del cielo.
Dalle valli nebbiose
e il silenzio nobile,
fantasmi a cavallo
a prender testa
tra le file della luce,
cavalcano a goccia
sul tempo del futuro.
In volo,
tra nubi gelide
e
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Tenace pensiero
nel senso verso
stille di colori
sui cuori infranti.
Ghiaccai di asfalto
sulle gronde dell'orizzonte
a tormentar la vita
di un futuro bisunto.
Dove il buio fa luce
nell'angosce striate
sulle rupi sensoriali
dell'essere
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Intorno al fuoco di bivacco
lo schioppettio del calore ardente
suggella l'antica essenza
di una terra abbandonata
corretta col cemento
come segno di civiltà.
Partiron in tanti
uccisero l'uomo
ora son degni solo di potere.
Dov'è
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Colonne di fumo
dei nativi cuori arcaici
irrompono novizi
nella sindrome fobica
dell'ipotetico,
con saggezza
senza forma
con potere
senza fine,
solo ricordo
di un mondo svanito,
sulla lingua muta.
Dov'é
chiedon martiri ed eroi
la
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Com'era in pace il mare
nel riquadro pudico
d'apparente sintonia
con l'ali rivolte a Dio
sulle onde della cosciena.
Suoni di pausa memoriale
intonavano melodie di consenso,
e fu luce nelle dimore gitane
col cuore affranto
di uomini senza
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Anime in versi Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere
Pagine: 132 - € 10,00 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
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Invia un messaggio privato a Ilguardianodelfaro.
Dalle Alpi alle Madonie
frazioni di popoli
gridaron giustizia
e sangue versato
per amor natio
indusse mare e terra
nell'abbraccio universale.
Non l'attracco barbaro
fu padre e madre
del mondo nascente,
non la forza ne la spada
costrinse in
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Sul bastimento memoriale
rincorrer vuole il pensiero
tracce perpetue
con ali spiegate,
leggenda e storia
che il tempo invoca
in quel d'antico.
Gloria a te uomo
che sugli irti monti
erigesti mura di civiltà,
culture arcane a testimoniar
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E il cielo divenne puro
la terra offrì il pane
le acque donarono la vita,
estinzione del male.
L'algida madre della discordia
afflisse la buia e casta immagine
dei silenzi onnipresenti,
e invase l'amore con falsa mitezza.
Vola oh
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Vestito di stanchezza
il passo si fa ritmo costante
sul piano marmoreo del tempo
a calpestar ragione antica.
Vento a poppa
sulle vele allegre del pensiero
per l'inane viale del male
dove ali e distanze s'arrestan pie.
E volano immagini
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Lento il fato tiranno
come un avvoltoio
recise il flusso vitale
in nome dell'uomo.
Buio sepolcro sconfitto,
assetato di dolore
e di fantasmi ignari,
chi li ascoltava?
Quali dei e demoni
han corrotto lo sguardo
strumento
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Livellando forze e suoni
giorno dopo giorno
trasmetti onde di virtù
proletaria del reame.
Calpesti l'erba dell'uomo
e taci al suo vento di terrore.
Minatore di stagione
temi l'acqua al passo.
Architetto di ventura
giaci nel silenzio
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Quest'immagine di riflesso
che investe i senza senso,
dal lugubre imbroglio
al pietoso inganno.
Si veste di gloria oceanica
affida all'uomo
ragionevoli dubbi,
speranze e riflessioni.
Nel viaggio del mai
ci sentiamo nati,
traiettorie di
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Un male immenso
scorre come ruggine
graffiando il cuore
immerso nel bene selvaggio.
Atomi nascenti occlusi
in discariche segrete
fan raccolta di sogni rubati,
ciberspazio tiranno.
Era sui monti
l'ululato spirito animale
che ornava le notti
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Ecco le alte lane tosate
come fulgide pecorelle
inebriano la tela celestiale
confondono l'uomo e il suo pensiero.
Come rose nel cielo azzurro
messaggere d'immutato vigore
definiscono tramonti arcani
piogge e fini temporali.
Chiari cristalli
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Come orologi
dal tempo di marmo
sulle selle dell'abisso
angeli e demoni irrompono.
Incontri d'avvoltoi
nei teatri spalmati
di odio e rancore,
osano condannare.
Chi altri appariran
se non dei e maghi,
o a ricercar anime
si pur
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Illustre popolo d'arcaica storia
d'eroi e fronde e fusti secolari
a incalzar la gloria
che degli avi le loro ali posero.
Oh patria divina
sul volo di mille libellule
portasti pace a edificar dimore
e suggellar bandiera nel core.
Quanto
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Imponente maestà alberata
che fendi nubi e spazi
a toccar cielo coll'elmo tuo
ignori la beffa che il demone incute.
Se pioggia e freddo
il tuo corpo ardisce
ignara notte
la luna intuisce.
Suoni selvaggi e delicati sospiri
dal nobile
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Forse l'inaspettato carme
illude il venerato mondo
che di rosso tramonto giace
nell'ampia razza umana
Forse un orizzonte fosco
a estrar plasma dalla coscienza,
su convogli privi di binari
abbaton vele di farfalla.
Forse in guerra o in
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Dall'altezza
della sua profondità
giace nell'occhio della terra,
sottili fronde a occultar l'adito
al tramonto suo perduto.
Inarrestabile sito
d'acque vere e pache
che di un bene
s'onorano anime e santi.
Il fruscio anelante
del varco
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338 poesie trovate. In questa pagina dal n° 271 al n° 300.
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