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Ilguardianodelfaro
Le 338 poesie di Ilguardianodelfaro
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Mura ciclopiche
se pur vinte dall'intemperie
cantano ancora odi,
questa storia ribelle
dell'antico uomo
su ogni pianta fatta carta.
Le notti erano striate
sotto le grinfie del potere,
osavano vino
destando chissà quale illusione.
Eppur
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Finalmente sveglio
vedo la luce sul mio nome
e spargo i semi dei ricordi
qui da me all'aldilà.
Spesso alberi possenti
avvolgono d'argento
viottoli fangosi sconosciuti
di memorie diversamente aliene,
spesso ricordo il mio posto.
Ma un
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C'è lo spirito nelle vallate
la memoria sfiora le cime
selvagge del cuore nativo,
danzano le piogge
pel perdono urlante
del figlio della terra.
Così libero tatanka
giace nei pascoli
dell'amore nostalgico,
perduto negli arcani
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Inutile scrutare
non un filo di luce
oltre la tirannia,
mesto riposo sull'argilla
di questa fine appassita.
Era ieri
che stringevo la mano
alla saggezza dell'uomo,
erano viali alberati
nel loro tempo migliore.
Era ieri
che bambini di
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Vola sovente
sui fili d'argento
nell'aere sobria
dei venti rombanti,
ipnotizza di purezza
sotto il basco ombroso
culminando il fiato
nell'umido singhiozzo,
sotto il tetto grigio
dell'insistente epilogo.
Fiotti viaggianti
aspettano
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E' acqua dolce
questo mare di parole
che mi portano a te,
son salate e lontane
ma dolcemente inestimabili.
Guardo la prua silenziosa di te
e le onde mi portano via
nell'altra stagione.
C'era il sorriso
di chi è andato via
son rimaste
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Leggo solo odio,
componimenti inutili
sui giornali invecchiati di ieri.
Ogni istante
è uno perso,
credono di lavorare
ma uccidono l'umanità.
La memoria libera dal male
affascina il paradiso,
non un gesto ora
a innalzar
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Dormo greve
su chiodi doloranti
di una tempesta interiore,
dormo
su chiodi ossidati da rimorsi,
dal sole vivo e vitale
mi scopro nel buio letale ma...
dormo.
Vivo
nel sogno di una giungla
assetata di sangue
che scorre su lame taglienti
sotto
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E corre il vento
fra gli alberi verdi
della coscienza
nel flutto ascendente
del ricordo trionfale.
Cade il tempo
nel ritmo convulso
di una vita nascente,
questa vita che non bussa,
sempre inedita
talvota stanca ma leale,
dall'infinito
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Ha la luce sott'occchi
spazi immensi d'avventura
tra rumori e passione
avverte l'intesa,
l'estate ardente.
Specchia la linfa
sulla pelle cruda
intona colori
di moda e gioventù.
S'allena l'ometto
a tirar sassi
sugli orizzonti
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Sul selciato alato
dell'evidente coscienza
abbattuta dai tempi,
questi tempi senza tempo
che invadono il pensiero
sulle sabbie mobili
di un'astratta realtà.
Corde spinate
sull'onestà costretta
a celarsi demolita
da demoni
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C'è stato un tempo
di gloria e d'amore,
e come un lembo
della ramificazione
della specie umana
svanisce nelle conche
della memoria unta
di tossico e di terrore.
Apparteniamo al sapere
questa valanga frenante,
turbamento
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Eccolo il mare azzurro
sdraiato come un re silente
nel suo sonno eterno.
Guarda il cielo
col suo manto sbrinato
e gli pone la vita
con ascese d'aria
d'intrisa acquosità.
C'è del saggio
sui piani relativi,
e bocheggià
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Nello scrutare il saggio
logica e reale
corrono su binari paralleli,
tra frontiere di idee
e lettura cosmica.
Io c'ero
dinnanzi il ventaglio
del vento tuo appassito,
c'ero nell'assenza di te,
ferita e stinta.
Ora è tempo
ora è
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Quel giorno
del mio remoto tempo antico
non fu fugace ma arcano.
Dove l'ombre
del mio pensiero
scivolavano
nel labirinto del tempo.
Oltraggio alla memoria
di passata convivenza
in me.
Mi rialzai grondante,
reduce di una lotta
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Senza pietà
l'impatto del fluido
sudore della natura
irrompe negli echi
delle notti caute
di luna ardente.
S'inchina il passo
che dell'uomo
ne loda stima e pudore,
quell'onda superiore
che con tanto ardore
suscita orrore
nel
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Anime in versi Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere
Pagine: 132 - € 10,00 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
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Invia un messaggio privato a Ilguardianodelfaro.
Brillano d'acqua
tra i ponti del cielo
e le rupi abissali
d'inedita scena.
Scivolano su culle rocciose
d'armoniche ombre celesti
e di suoni d'eco infinito.
Nascon buie
da segrete e laghi perduti,
portano con se
remote
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Sprizzi su tela
di tulipani appassiti
compongono il suono
del palpito amoroso
gettato nel fondo
di un pozzo senza tempo.
Cercai la tua mano
nell'acqua ferma di fango
e ancora lontano
il gabbiano morente
urlava ovattato
l'immagine di
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Spianate leggi
sull'alveare morboso
dell'uomo imprigionato.
Sovente e paco
albeggia l'illusione
di memorie arcaiche
nel futuro marmoreo.
Tristezza nella gioia,
dove nubi velate
celano il sorriso di Dio
sullo scroscio umido
del male
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Che strazio quella musica
che di note neanche l'ombra
ma l'oscura nenia
dell'invisibile annullamento.
Son rose nere
con spine sanguinanti
a gettar sentenza
sulla morale
della vita inerme.
E' già tramonto
dell'ultimo sole,
sui
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E' bastato uno sguardo
per infrangere
lo spirito del silenzio.
La rosa appassita
che sotto l'iride
nasce senza profumo,
solo un colore celato dal male.
Giardini bagnati d'amore
solfeggiano impazziti
le note del tramonto
perché la
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Rocce e vento
incontro primordiale
dove lotta e tempo
s'incontrano per l'evento.
Rinunciai a capire
per il bene della pace,
sotto celate spoglie
dell'universalità senza età.
Fu guerra
dov'è sempre preclusa,
fu inganno e
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Oltre il fiume
solo rapide e cascate,
ingenuo fascino
della potenza naturale.
Vedo fogli bianchi
piangere il passato
e un albero
che inoltra
la storia del futuro.
Mute e immobili
stormi di molecole impazzite
cancellano attimi,
il suono del
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Nuoto verso terra
m'accorgo l'ire bagnate
che dell'oceano
ne fan sfoggio.
Prigioniero
il mio corpo
stenta la risalita
dai vortici abissali
sulle candele consumate
di luce ormai pallida.
Crolla il mito dell'immortalità
s'accascia
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Sabbie di seta,
audaci venti sibillini,
canti d'amore
e antiche gesta
nel cuore folle
E' l'oasi che vedo in te.
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Il cuore sverniciato
dai solventi pianti
di chi schiude le chiuse
di un mare in tempesta.
Appelli confusi
sulle cascate di binari
in rotta per il cielo,
baratro astratto
su tele ribelli.
C'è un sentiero
di ronde naviganti,
appaiono di
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Guardi me
inerte e piatto,
ma non riesci
a leggere
le note dell'anima,
la tua in me.
Silenzioso osservi
scruti e studi
la tua figura
nella rappresentazione
del piano incantatore.
Senza dolore,
non hai emozioni
e ti guardo senza
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Stridio di cardini
all'apertura dell'anima
ferita,
gioiosa,
con le sue colonne
a dimenar spazi,
ricerca di flutti invalicabili.
Non si arrese
l'avido
sulle rampe del fato
agonizzante,
ancor vivo.
Oh sesamo star
dov'è il candido
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Togli gli occhi
dal perpetuo orizzonte
che il riflesso ostina
sulle gote tue
di un tempo lontano.
Avvenne il poi,
ma tu sei li
ancora una volta
e il tuono della memoria
falcia i dirupi oscuri
delle orme lapidate.
L'eco del silenzio
inonda le
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Non lascia traccia
l'inchiostro spirituale
che l'anima nasconde
nel vortice turbolento
come un divino amorfo
che si libera negli spazi
vuoti di vuoto.
Lenta come una clessidra
non terrena
ne cosmica,
la madre dell'Universo
veste
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338 poesie trovate. In questa pagina dal n° 241 al n° 270.
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