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primaverello
Le 291 poesie di primaverello
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Fu
certo ne sono
amore
ne contemplo basito
vestigia solenni
ma
ora
-dimmi cuore mio-
stai ancora in ansia?
ti manca il fiato al rimirarla?
sprofondi nei secondi d'attesa come in abissi?
La mente serenamente nega
risposte che il
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Nuoterò in questo mare
che mi hai costruito
senza pesci senza vita
dove solo
brillano
le stelle marine
dei nostri ricordi
dove il buio
spaventa la speme
e la speme mia
si aggrappa
con folle gesto
alla tua scia
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Tra canti lontani
e voci di pianti
si intriga la tela,
i fili scoperti
tensioni ci danno
e gli ascosti
bisbiglian quesiti...
da tempo i giudizi
ho sospeso
ed ora annaspo
tra nebbie
e barlumi di sole.
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Dalle porte di un arcobaleno
da lì giunge
quel tuo sguardo,
tundra si fa a volte
steppa gelida talvolta
che pare negarmi pur spizzichi
di sole
germogli timidi
sa poi trasformare
in palme imponenti
se luce e forza vuol donare...
ed io
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Le dita nostre
incrociate
si parlano
e musica è un walzer
lo sfondo soffuso
del loro toccarsi.
Il tempo e lo spazio
al tocco
si sfaldano e
come coriandoli di luce
avvolgono gli amati.
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Secoli di neve
tonnellate bianche
di sogno e di gelo
dove il bimbo la magia riscopre
del cielo che suda
gocce incantate
di candore svolazzante
dove il caos del vivere
si riposa
dove gli occhi
solo inseguono
dove cade la candida coltre.
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Sa ascoltare,
il bosco
decifra i gesti
conosce i miei silenzi
si incanta nei miei occhi
risuona dei pensieri
eco da origine
terra nel vento
sussurro di linguaggi mistici
di legno alla foglia congiunto
orante discreto
s'appella alla luce
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Sospesi
tra stelle e fiori di carta
tra colori tenui e anelli di latta
lasciano ancora scie
le ricordanze d'infanzia
e c'ero anch'io
intimidito dall'adulto
che sbocciava
avido di realtà intraviste
tra le ombre di paure
tenacemente
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Fai di me
utile strumento
di piaceri
spogliati
di sfilacciati abiti
sentimentali
rattoppati
tra macchie d'unto
e di sperma.
Usami
e gettami
dove già
hai gettato
i resti di amplessi
strozzati dal pianto.
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Spesso ci toccano
parti anomale
gesti nuovi,
nicchie di usi e costumi
da assimilare
e
compiutamente esprimere.
La vita ci rifà fanciulli
a turno
ci costringe a inaugurazioni di pensieri
in noi ancora celati
casualmente mascherati
dal
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Lenti si depositano
i ricordi
paion dormir
sonno strano
colori
sfumati dal tempo
bianco- nero
di cenni
visi
incontri parziali
mozzate parole
incerto passato
trafitto di ombre...
mi studio un presente
di scatole vuote
di speme ripiene.
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Strade tra ghiaccio
foglie di neve
cantano ancora
-straniti-
passeri
o miraggi sono
scuri tra bianco
avidi
di soli
di pani
di ali scaldate
e il gatto
sornione
osserva
impigrito
i fiocchi danzare.
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Sottili
inesorabili fili
d'angoscia
da anni
dipano paziente
non so perché
non so come
son lì
...e mi parlano.
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Sale vuote
risuonano di musiche
passate
dove walzer
di piedini fatati
rituali refrain
sostenevan
leggeri
poi
il twist
frenetico swing
il corpo liberare, le mini scandalizzare,
tra salti e urli vari...
vecchia balera
di sogni segreti
di baci
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La clessidra impietosa
cristallizza
ricordi
frammenta vaporose
illusioni,
immobile
ci giudica
testimoni infantili
del suo dominio
eterno
dove ogni vittoria
nostra
polvere
da spazzar via
nel vortice del tempo
pare.
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Le astuzie del sentimento
creano vuoti
sconquassi razionali
vertigini illuminanti
mi raccontano sfumature
velate
che miope inacidito
non volevo
non potevo
afferrare...
il sentimento di te
pervade
l'immaginario
possibile.
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Foto di gruppo con poesia Autori Vari
Un ritratto degli autori del sito attraverso le loro poesie
Pagine: 200 - € 14,00 Anno: 2009 - ISBN: 978-88-6096-494-6
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So
il tempo
sfogliare
con grazia
So
le grotte
dell'anima
illuminare
di bagliori repentini
Ignoro
ancora
i leggeri battiti d'ala
del tuo immenso amore.
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Siete stolte
vecchie chimere
a bussare a quest'ora
non ho tempo
non ho voglia
e lasciatemi
-una buona volta-
spiluccare la vita
come fosse un arancio
un melone
leggero leggero
solo nei sensi
intriso.
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Del sangue
quel rosso marchia paura
ma nulla
paragona
le stille d'angoscia
così limpide
dure
che implacabili
le emozioni
canalizzano
nel gorgo
finale
al pozzo concluso.
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I soliti
solidi assai "argomenti tuoi"
immersi
in mia traslucida
acquosa anima,
cambiando di stato,
rifiutano dogmi
punti fermi
puntelli di logica statica
in aria limpida trasformati
paiono nuvole
paiono stelle
di luce
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Rosso è nel turbine dell'attimo
riflesso cangiante
tonfo sordo
attutito
da un pianto perenne
fulmine sarei
sconfitto
da mani inchiostrate
stremato da folle corsa
solo
l'estrema pietà
il cuore
placa.
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Più
più non sono
la bambola docile
con astuzie amorose
che guidavi
crudele
nel torpore dei sensi
il tuo caldo umido
brucia ali e anima
sfinito ti lasciavo
inutile residuo
sterile di gioia
ti gongolavi padrone effimero
del mio
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Troppi sassi nelle scarpe
troppo piombo nello zaino
trascinare passo
dopo passo
perchè...poi?
setacciare con cura
tra sabbia e pietre
rade gemme incontaminate
volendo vederci... tutto
sperando nel miracolo
senza alternative
senza
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Anfiteatro gremito
eco magniloquente
di recite a soggetto
dove Io
nello splendore diamantato
di pizzi e lustrini
incantavo uomini
mediocri
solo interessati
al rosa di carni
giovani e vanitose
ma
un fremito d'ali
fu
ora pascolo
tra vecchi
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Tenia corazao perdido
por una nina
rubia y maledida
me decia:"moreto bello,
mirame da lontan
que mai tua seré!
tus oços deviendran vulcanos
ma mis ditas jamas
dans les tues intreçaré!"
miravala nel
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è di sasso
pietra a punte aguzze
ferma lì
tra cuore e gola
nulla la sposta
nessuno la leviga
puntuale
da anni ritorna
orologio rituale
ore
minuti
secondi
ritualmente
scanditi.
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Giglio
è il sorriso
di stella quel bagliore
negli occhi
illumini
di vaga sensualità
la candida seduzione
che emani attorno a te
e poi sei vento nel vento
lo sguardo ti segue
e sei già passato.
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Fiore
essenza di velluto
anima di raso porpora
sconfinano i pensieri
dove il sognare
d'amore si nutre
e il ruscello
intriso di silenzi
scroscia lieve
disseta e riflette
anima inquieta
tra olmi e betulle
noci e aceri
in pulviscolo
rarefatto.
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Caduche le dita
sulle spalle appoggi
mischiate a fili di capelli
di giochi di luce
la pelle riflette
candore tra ombre
e so
ora soltanto so
degli anni capire
il fascino tuo primitivo
oscuro agli occhi
del mondo.
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Ingrate sentenze
piovono
su capi innocenti
popoli annegati nell'odio
macchiano
di sangue il celeste immacolato
di fiumi e cieli
tutti siamo colpevoli
tutti
al cospetto di Qualcuno
pagheremo
ammenda di lacrime
sofferenze
la nostra
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291 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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