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Italia
Le 411 poesie di Italia
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La nostra strada si è divisa
come il mare
è scollato dalla sabbia
incuneata tra rocce e conchiglie
ora si perde
senza nessi e senza approdi.
Nè più io voglio scrutare
la direzione persa
il giusto andare
la mèta lontana.
Resto qui
dove
leggi
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Inizio da me
da questi sensi all’erta
che mi intrecciano la gola
togliendo fiato
annullando leggerezza.
Inizio da questa pelle che abito
nei misteri sottesi
nella zavorra del tempo
ammorbato da verità insabbiate.
Vivo dentro un fiato e
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FILASTROCCA RIMA ABAB
Benedetto sia il pensiero
che ci scorre dentro il cuore
che sia lieto oppure serio
pulsa vivo nelle ore.
Benedetta la speranza
che sotterra la paura
attraversa poi ogni stanza
rende desta la più scura.
Benedetto il
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| D’incanto
sale la luna
cola una scia lattea
sullo specchio vetroso.
È la risacca
che accende la quiete
e il silenzioso giacere
dell’acqua mossa solo
dal fiato del cielo.
La rena raffreddata
custodisce ogni tellina
rubata ai flutti,
conserva
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La leggerezza
di chi conosce bene la vita
ha le rughe cucite
sotto gli occhi stanchi,
ripassa a memoria
le frasi suonate dal vento,
asciuga ogni lacrima di perdono,
accoglie ogni rassegnato tramonto,
vive i ricordi lontani
come in un unico
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In questa luce perfetta
la promessa del giorno
riempie l’aria di senso.
Mi dondolo tra le braccia
del sole crescente
nel fulgido chiarore
del mistero di speranza.
Intuisco la vastità del cielo
e nella volta dell’orizzonte
scaglie di
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Fragili questi giorni
seppur rapidi e arsi
tentano di aggrapparsi
ai tentacoli del tempo
ma si dileguano
all’orizzonte
come guizzi fulminei
sfavillanti e fugaci.
Col fiato corto
rimiro i miei piccoli confini
spostati solo
dalla collina al
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Accade che le parole non escono
si rintanano negli angoli refrattari della mente
solo pensieri gonfi di respiri trattenuti,
impacciati e goffi nella loro implosione
restano
ai margini delle paratie dell’anima
confusi se buttarsi nei bisogni o nei
leggi
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Al buio confesso
sommessamente
le mie fragili idee
le racconto
al cuscino docile
impregnato
del mio giorno.
Al buio dipano
le ansie ritorte
a riempire pareti
sempre morte
e sempre vive.
Al buio rigenero
la mia inquietudine,
docile e mite
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Chiamami ancora amore
quello che mancava
quello che hai riposto
tra i miei capelli,
quando ribelle
allontanavo il capo
timorosa delle mie fragilità.
Quello che mancava
che ha sanato
certe ferite dell’anima,
che tu pensavi
sanguinassero
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Le estati volano sempre
gli inverni camminano
a passo lento
nelle pieghe dei giorni.
Guardo questa luce
volubile di luglio
con il disincanto
di una lucciola smarrita
nel campo di grano
che già non è più.
Annuso l’odore di gelso
nel taglio
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Chiudi gli occhi
sugli sguardi acuminati,
non farti sedurre
dal disprezzo
di parole leggere.
Ascolta questa anima
adamantina,
seguine la scia
nella luce larga del giorno.
Nulla ritorna
una seconda volta
senza lasciare segno,
nulla rimane
se
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Vivo perché
qualcuno mi ha generato
ma poco poi l’ha dimostrato,
vivo a dispetto del tempo
che mi sfugge insolente
prende tutto e non lascia niente,
vivo tra queste mura antiche
dove si arriva solo con salite,
vivo tra civette e cicale
e
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Nel rosso della sera
travaso stille del mio sangue
a goccia a goccia
per un distillato d’amore.
Aspetto te
che conosci le mie vene
assecondi i miei respiri
acutizzi i punti nevralgici.
A occhi chiusi
percorreresti i centimetri di pelle
con
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Era d’estate
ti raccontavo la vita
a fior di labbra
bastavano poche parole
e rapidi sguardi.
Noi i protagonisti
su uno sfondo distratto
di luna, cielo, mare...
Era un’estate
lieve e serena
rapita alle vele
e ai gabbiani.
Fuggivo dalle
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per sentirsi
il cuore ovunque
bisogna vivere
la vita ogni secondo
e stringere mani forti
che portano
dove non esiste paura
dove il domani é ieri
dove il desiderio
resta acceso
e i giorni sorridono
pieni di vento
ad asciugare lacrime
a
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La vita ci sceglie
e orienta i nostri passi
ci illudiamo di governarla
ma muove i nostri invisibili fili
su sentieri innominati.
La vita ci sceglie
fin dall’inizio
sceglie il luogo, il tempo
le persone e le voci
come perfetti tasselli
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Mare mio
mastichi malinconia
mostri mutevolezza
manifesti mansuetudine,
meraviglia, mistero,
momenti mozzafiato.
Mi maturi
mentre medito,
mi muovi
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Anche la pioggia ha un’anima
accarezza le zolle
spoglia le ombre
lava via la rabbia
amplifica i profumi.
Dentro ogni goccia
si celebra la vita
si levigano le asperità
si perdono le tracce degli addii
si condensa ogni pensiero.
Nel ventre
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Dopo di te
nessuno mai
potrà curare
il mio cuore.
Dopo di te
ogni fiore
sarà stelo ricurvo
e ogni parola
seme gettato al vento.
Dopo di te
aride zolle
sotto ai piedi
e stelle spente
nel buio dei miei occhi.
Dopo di te
altro da
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A piedi nudi sui rami
benedico l’aria di giugno
aspetto di bere
un sorso di sole e di verde.
Vuoto la testa
mi ubriaco di luce
sospendo i pensieri
accendo il presente.
Sento l’erba sotto i piedi,
il caldo del sole
mi avvolge e mi perdona
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L’estate sta partendo
a stento e con fatica
io pure sto soffrendo
e non è ancor finita
il sole non mi cura
l’azzurro è meno intenso
vorrei esser finitura
di trama con un senso.
Mi aggiro per la casa
non so che cosa fare
di affanni sono
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La nostra strada si è divisa
come il mare
è scollato dalla sabbia
incuneata tra rocce e conchiglie
ora si perde
senza nessi e senza approdi.
Nè più io voglio scrutare
la direzione persa
il giusto andare
la mèta lontana.
Resto qui
dove
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Basta sorridere
aggrapparsi agli occhi
indugiando in sguardi liquidi
arrendersi all’evidenza
scivolata di lato.
Mettersi lì
all’altezza del cuore
dove tutto si svela
e l’errore non ha nome.
Affidare al volo libero
di colomba
i desideri
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Ho più rughe sul mio cuore
che su questa strana mente
un passato già lontano
che nostalgica mi rende
ho malanni senza cura
quelli al cuore ormai avvizzito
ho pensieri senza sera
che nel tempo ho ricucito
ho la mente ancora viva
che mi dona
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arrivano i pensieri
accarezzano spighe e nuvole
planano sull’orizzonte giovane
di un giugno acerbo
spostano i confini
sgretolano certezze
prendono per mano
languore e malinconia.
E’ altro da me
ciò che non torna,
ghermisce di sera
quando le
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Vorrei poter dire
le cose innominate
quelle inginocchiate
all’altare dei ricordi,
quelle luminose
rapite a certe albe.
Vorrei poter cantare
i pensieri che volano dentro
i baci mai scordati
la pelle che non dimentica,
suggellare di
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Pensami adagio
come fa la luna
quando chiama a raccolta
le sue stelle,
pensami lieve
come fa il vento
sui fianchi della collina.
Raccogli sul tuo petto
i sospiri del mio andare
cullami paterno
nei segreti della notte
sollevami di luce e
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La luce del crepuscolo
adombra il cuore,
non basta più
guardare lontano
per sentirsi già bene,
non basta piu
sentire i battiti
rinvingoriti da schizzi di luce,
non basta più
fermare le immagini
con l’illusione
di cancellare
ciò che non
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Cavalco i giorni come onde
lungo la linea d’ombra
tra terra e cielo
nei flutti scomposti delle nubi
sullo specchio ceruleo.
Mi sorprende ancora
l’orizzonte mutevole
come davanti a un prodigio
o a un’attesa docile
di un copione temuto.
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411 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
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