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♦ Anna Di Principe | |
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Italia
Le 411 poesie di Italia
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I colori di giugno
mescolano gli umori
scivolano liquidi
dentro miasmi di nubi
quando la notte
sta per cadere
sulla terra.
Ti penso laggiù
in una dimensione inaccessibile
svuotata di tramonti
e di voci
e di risa.
Ti guardo
con l’occhio
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Aspettiamoci
come suoni distorti
in attesa di eco,
come rombi di tuono
che tagliano le nuvole,
come saette distorte
acerbe e insidiose.
Aspettiamoci
come un temporale
emozionale su linee d’ombra
protese e nude.
Aspettiamoci
come la terra
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Mi fido di questo sole
e delle nuvole che gli danzano intorno
di certi sguardi lontani
oltre la terra e il cielo
quando il cuore
non ha posto più per pensare
e tornare nello stesso luogo
rivela particolari che prima
non si riuscivano a vedere.
Mi
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Se mi perdo tra le rapide delle mie notti
ti prego toglimi dalle loro braccia,
rompi la tela che ho tessuto piangendo
a schiudi le manette della mia gabbia.
Se vedi che mi spengo, vieni ad accendere
la scia luminosa nascosta nel mio sguardo
Quando
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il cuore vola lontano
vorrebbe restare
abbracciato
a un risveglio
di sorpresa,
a una strada
che corre veloce
verso un mare amico.
Salutano il mio giorno
solo nubi raggrumate
attaccate al mio cielo.
Mi consola un pensiero ribelle
tra propositi
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Il mare chiama,
ferma il tempo,
muove passi,
rasserena.
A un passo dal cuore
tutto ritorna
a fluire nel senso,
in quel senso negato
taciuto e interdetto.
Il mare antico
e sempre nuovo,
ricamato di spruzzi
tamerici e palme.
Il mare
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Spesso si tace
e si ferisce anche con il silenzio
si barattano ritagli di ore
da ventagli di tempo,
non si donano
sguardi, gesti, premure, sorrisi...
Porte e finestre sprangate
muri alzati a difesa di paure antiche
Non si mantengono promesse,
con
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La felicità ha sempre un nome:
a volte evanescente
come polvere
su volo di farfalla,
a volte rapida
come lo sguardo
muto di bambino,
a volte mossa
come frullo d’ali,
a volte
improvvisa
a inumidire gli occhi.
La felicità morde
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Mi segui come gli astri
seguono la notte
come il sole
fa con la luna
senza riuscire
ad afferrarla mai.
Mi volto, ti vedo
lontano, vicino,
arreso, svogliato,
acceso, indolente.
Basterebbe un grande salto
a occhi chiusi
mani al
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Non ho avuto bisogno
di incontrare i suoi occhi.
mi sono caduti in mano,
privi dei brillanti di una volta,
attraverso parole morte,
appena sussurrate,
senza i lampi di vita
che avevano riempito
colmi i miei giorni
dell’inverno.
La tua anima di
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Urlami che ti manco
abbrevia la distanza
tra terra e cielo
allaccia il mio cuore
ai bordi delle nuvole.
Suonami le nenie
sotto la luce morbida
di ogni tramonto di perdono,
lava via la memoria slabbrata
del passato polveroso,
cucimi addosso la
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Vorrei un’amicizia esclusiva
un approdo sicuro
tra i flutti dei giorni,
un sentire speciale
tra costole e fianchi,
un’idea fedele di pensieri vicini,
complice di sguardi
che sanno in silenzio.
Vorrei un’attesa di
certa comprensione
al di là
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Indosso questa luce di maggio
screziata di erba smeraldina
profumata di ginestra
carezzata di gemme
sotto il vetro trasparente
di un cielo pastello.
Scava il cuore
questo sole tenace
forte come le zolle di primavera
abbacinante come
folgore
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Pieni gli occhi
di una notte di luna
stancamente abbraccio il giorno
e lascio che i battiti
riprendano il loro corso
nelle ore larghe e vuote...
strapperò i fili del tempo
e ne farò una treccia
per arrivare a sera
passerà questo
incedere
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Tornami in sogno
come nelle notti antiche
quando l’oggi era lontano
e ieri sapeva di futuro.
Portami quel vento salmastro
tra le mani e il cuore
soffiami le brezze che sai,
sulle ossa cave
dei miei fianchi muti,
profuma il cuscino
di sensi
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Parla piano se parli d’amore
sussurrami all’orecchio
quando la nuova alba
ci vedrà abbracciati,
allaccia il mio respiro al tuo,
tienimi stretta al tuo cuore,
carezzami l’anima.
Parla piano se parli d’amore
solo le stelle
conoscono i nostri
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Lieve
come alito di vento
a muovere le foglie nel mattino,
riscopro la grandezza della notte,
aspetto l’alba a colorare il giorno.
Le sensazioni cambiano,
i cupi pensieri tacciono,
batte più quieto il cuore,
Sento qualcosa dentro,
purezza
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Sono così
abbraccio ogni giorno
il mio groviglio di contraddizioni,
gli improbabili schizzi di impulsività,
la tavolozza sospesa di sensazioni,
il ventaglio interiore
di un’anima accesa.
Sono qui
aquilone atterrato
nell’aria ferma di
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Amo le piccole cose,
quelle del cielo
e quelle sfiziose.
Le mani bambine
che toccano il vero,
gli sguardi sereni
dagli occhi sinceri,
la luce cucita
sull’orlo del cielo,
il profumo del pane
da farine di velo,
lo sbuffo del fumo
segnale di
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Ogni cambiamento
veste la sua bianca
malinconia.
Pezzi noi
a vagare nel tempio
capezzoli infossati
nel mistero corporale.
Si cambia
per restare
dentro un altro tramonto,
sospeso come queste ore,
nel silenzio discreto delle
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Mi abbraccio ancora
in questa luce
di solitudine e pianto.
Guardo questo corpo
che abito
protesa nel presente.
Mi parlo
nelle sere del silenzio,
ascolto nel segreto
mute risposte
che vorrei udire.
Sono una donna
ancora bambina
mossa
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Ti guardo
mio cielo
dolentemente scalzo...
mi appoggio
ai tuoi confini
indeboliti e appannati...
senza luce
il mio tempo sospeso
vaga nella nebbia...
senza uscita
il futuro impronunciabile
s’avvita
dentro spire di fumo
asfissianti e
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Ricordati di ringraziare
se solo un grazie può bastare
per le persone che ti sanno amare
e altrettanto amore non riesci a dimostrare,
per la vita a noi donata
e che a volte è abbandonata,
per il senso del fluire
che non può farci abbrutire,
per la
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Del glicine
parla il giorno
dei suoi grappoli odorosi
nel silenzio dei rami
delle foglie inutili
tra corolle vanesie.
Petali protesi al suolo
in una forza di gravità
che contrasta
la tensione verso il cielo.
Mi sovviene un ricordo
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Mi spinge a lato
il giallo di colza
dell’erta antica
che scivola sotto i passi
lenti e stretti.
E’ ancora aprile
sotto il verde accennato
delle querce pazienti,
è ancora cammino
vestito di nuovi pensieri,
è ancora domenica
piegata alle ore
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L’ultima luce
saluta la sera
nella carezza del vento
a socchiudere le ciglia.
L’ultima luce
arriva di quiete
sui voli di rondine
di ritorno al nido,
distende le pieghe della notte
nel silenzio degli attimi.
L’ultima luce
trova abbracciati gli
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Il sudario
di marmo fatto velo
abbraccia
il tuo viso.
In trasparenza
trasmigra il dolore
muto e assordante,
penetrando
involuto
nel punto di non ritorno
dell’anima.
Leggo nella tua passione
l’irresoluta finitezza
del male,
lo struggente
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Scrivo solo per
sentirmi viva
nonostante le mie morti
recidive e oppresse.
Scrivo solo per
sentire che le mie parole,
attraversano qualcuno,
restituiscono carezze,
profumano certi pensieri,
illuminano idee.
Scrivo per far riaffiorare
la mia
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Il taglio obliquo della collina
è una via senza marciapiedi
affacciata sul cielo
brulicante di vita.
Ho assaporato
la frenesia delle lucertole
e il ronzio delle api
il turchese scalzo
e ogni ramo
rigonfio di gemme.
Ho camminato
su sentieri
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C’era lo stesso sole
e fors’anche i teneri germogli
della paziente quercia,
e su nel cielo
sono rimaste appese
le parole non dette,
certi moti dell’anima
cruenti e stolti.
C’era lo stessa aria
di una mattina d’aprile
come tiepida carezza
di
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411 poesie trovate. In questa pagina dal n° 181 al n° 210.
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