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Italia
Le 411 poesie di Italia
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Passano le nuvole
sulle albe e sui tramonti,
il vento spalanca
sentieri infiniti tra esse
tracciano solchi
sui cieli di spuma.
Anche i ragni operosi
ricamano spazi invisibili,
strade d’argento
tra i rami esposti
nell’ora in cui
si dischiudono
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Vorrei fosse ancora
profumo di pane
tra le zolle riarse
e un nuovo inizio estate
coronato come un interminabile do
dopo una battuta d’aspetto.
Vorrei rivedere le lucciole mute
sulla curva della collina
che cammino da anni,
stupirmi dei loro
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Benedetto sia il pensiero
che ci scorre dentro il cuore
che sia lieto oppure serio
pulsa vivo nelle ore.
Benedetta la speranza
che sotterra la paura
attraversa poi ogni stanza
rende desta la più scura.
Benedetto il desiderio
che profuma ogni
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La leggerezza
di chi conosce bene la vita
ha le rughe cucite
sotto gli occhi stanchi,
ripassa a memoria
le frasi suonate dal vento,
asciuga ogni lacrima di perdono,
accoglie ogni rassegnato tramonto,
vive i ricordi lontani
come in un unico
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Ho gettato il crudo specchio
sono stanca di guardare
con la mano nell’orecchio
voglio solo ricordare.
Con lo sguardo di memoria
che ogni tempo può fermare
cerco qualche vecchia storia
che mi faccia addormentare.
Solo un sonno assai
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Mi aspetta una melodia
sotto l’ombra del campanile
una melodia in sol maggiore
cucita di cicale
e di campi ardenti di afa
quella che anticipa
i crepuscoli attesi
sotto sorrisi di stelle.
E’ un canto antico
che muove ricordi
e passi svelti
una
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Il tuo primo sguardo
mi ha fatto sognare
sospesa sulla vertigine
di un’acerba giovinezza
a un passo dalle tempeste.
Erano giorni di primavera
senza peso e senza piume
nulla potevo contro nulla
stordita a fissare pupille
piene di vita
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Mi sfogli
nuda e cruda
su un letto
di un fiume di parole,
assapori ogni virgola,
sosti su ogni mio punto,
mi respiri di fiato e lacrime.
Io la tua musa
la tua crudele passione
la tua armonia diffusa
la tua memoria accesa
il tuo sospiro
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Il mare nero
di quegli occhi cupi
rimescola gli umori
scompone i fondali
riverbera gli schizzi
nasconde le lacrime.
Generato dalle raffiche
di cupo maestrale
ringhia e rumoreggia.
Come caldo respiro
conduce i sensi
dove osare è lecito.
Il
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Strana la vita
invaghita di un sogno
arreso e stanco
dentro un corpo
da restituire.
Strana la morte
accucciata dietro l’angolo,
velata di filtri illusori,
stretta di mano
fredda e sfacciata.
Strani questi giorni
confusi e spauriti
a
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Custodisco perle
nascoste nella notte,
sono i ricordi
che passeggiano
tra i miei capelli,
senza prendere polvere.
Custodisco ogni voce
quelle intime e pure
appartenenti al mio tempo
altalenanti nelle ore
errabonde e vigili.
Custodisco
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Io e te
due mondi di sogni
soffiati sui nostri desideri
albe accese
e arcobaleni dipinti
per pensieri di zucchero.
La nostra amicizia
come un patto muto
che si rinnova
a ogni sguardo
pieno di vita.
La nostra amicizia
a suggello
del nostro
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Sei il vento scomposto
che accarezza
i fianchi della collina,
l’accenno di uno sbuffo
delle nuvole inquiete,
il brandello di stelle
che riponi nelle mani,
le schegge di luce
nel prisma ferito
dal raggio al crepuscolo.
Nella fragilità
di questo
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Una bianca bugia
brucia gli occhi
e disarma il volo
come albatro impacciato
su uno scafo troppo stretto.
Vorrei avere tra le mani
mirto odoroso
che rende lievi i pensieri
scaccia la rabbia e il rancore
o un rametto di lavanda
a mitigare le
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Siamo navi all’orizzonte
percepiamo l’abisso ineluttabile
ma nella superbia lo dimentichiamo.
Viviamo esuli d’amore
senza suoni nell’anima
lastricati di maree
nei flutti tenaci
di insistente andare.
Saremo poi tempeste di risa
e tormente di
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La mia strada scollina
dove l’apparenza inganna
dove la terra non precipita
e l’orizzonte a punti lenti
perde lunghezza e spessore.
Quando la nostalgia morde
si contano anche i fili d’erba
e ogni sasso è amico
dei passi stanchi.
Oggi era
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Ebbra di luce
come falena d’inverno
volo nelle vene
brillo nelle lacrime.
Una luce sbagliata
che punge e si arrende
un chiaroscuro
di passi a calpestare
ombre di memoria.
Mi perdo davanti
ai tramonti senza luna
nei chiarori dei crepuscoli
che
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Non ti ho mai abbracciato
nella breve vita di mezzo
né mai saprai che mi rincresce
certi legami
mentono appartenenza
si celano timidamente
sotto la curva immensa dei sogni
fugano le emozioni
dietro banali eventi
somma di giorni uguali ai
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Tu sei il mare
a volte quieto,
a volte tempestoso
l’onda impetuosa
che travolge e non perdona
l’andirivieni
che sul bagnasciuga
avvolge e placa.
Tu sei il mare
riflessi verde e oro
che rende spiaggia
il mio sabbioso deserto.
Tu sei il mare
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Resto nel volo dei respiri
come aliante nella
corrente ascensionale
del silenzio.
Ripeto a memoria
il contorno dei tuoi occhi
come un cieco farebbe
davanti al tuo viso.
Ti consumo la bocca
di baci in scadenza
a non conservarli
per averne
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Quando le parole
sono lontane
più dei gesti,
ogni intenzione
si scontorna e
sbiadisce ogni sogno.
Diventa afono
il vibrare degli acuti
e la notte
nei silenzi inerti
rimanda altre scintille.
Hai memoria del profumo
della mia pelle
e di certe
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Il filo del tempo
avvitato su scarne ossa
oscilla sul cielo
a tratti paludoso.
Segnali muti
sigillano certi sentori
dividono a metà i pensieri
squarciano l’azzurro.
Niente è per sempre
neanche la paura,
neanche i drappeggi di tenerezza
di certe
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Mi abiti da sempre,
vibri silenzioso
nella fulgida
costellazione delle idee,
ti offri nel tabernacolo
mistico dell’anima,
assurgi inviolato
a ogni tempesta del cuore.
Tra le crepe di parole disperse,
sotto le ciglia umide
di lacrime venute da
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Affiora
attira i miei sensi
maestosa nella sua finitudine
possente nella sua incorporeità
mi avvolge leggiadra
guerriera muta
protettrice delle onde
lo stormo disegnato
frulla i pensieri
come acceso diverbio
tra le turbe del presente
e l’eterno
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La notte arriva
quatta,
si infila nelle mie ore
improvvisamente ferme,
con passo felpato
mi abbraccia.
Amo la culla che mi prepara,
un rifugio inviolato
ricamato di pensieri buoni,
di arresi propositi.
Mi riparo
sotto la curva immensa
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Vorrei scrivere dell’estate,
della sua luce
che grida energia,
dei voli incessanti
al limitare della notte,
del linguaggio segreto
delle lucciole
mute sentinelle
nel fragore delle stelle;
vorrei scrivere
del profumo di pane
custodito in ogni
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Triste
mi assale
l’intima malinconia dei giorni
annebbiati dai pensieri,
ogni anelito
sopito dai ricordi arresi.
Dimentico per un attimo gli errori
ora che il ciliegio
ha donato i suoi frutti
e le lucciole
aspettano di corteggiare
le
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Un campo di papaveri vermigli
cuce il cielo
sull’ennesimo strappo
di fragile velina,
lo cuce
all’orlo di quest’alba
morbida
e zuccherina.
Lo cuce per non far fuggire
questa luce adamantina
e la possa serbare
in un pugno
per i giorni torvi e
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Eravamo noi
annodati all’anima
giovani di sentimenti liberi.
Eravamo noi
fiumi invisibili
di appartenenza e senso.
Eravamo noi
occhi negli occhi
aggrappati ai nostri cuori,
aquiloni nel cielo,
destino nel destino.
Ora sotto le ciglia
la nebbia
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In queste notti
di ombre e cotone,
tra lenzuola distratte
e cuscini impuniti
c’è tutta la mia disperata stanchezza
fatta di parole e gesti,
idee ormai accantonate,
grida da stirare e riporre
nel cassetto dei ricordi.
In queste notti
conto le
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411 poesie trovate. In questa pagina dal n° 151 al n° 180.
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