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Sabrina Arghittu
Le 70 poesie di Sabrina Arghittu
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Sanno di viole del pensiero
gli sguardi delle ragazze tristi e
abbandonate dalla vita.
Sanno di abbracci sospesi
i loro addii, ti salutano
come se tenessi in catena
le loro radici le ragazze tristi.
Sanno di graffi e sassate
i muri delle loro
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Ho riversato i miei pianti su
lunghe strade innamorate e su
luoghi immensi già vissuti.
Ho preso a calci le mattine per
la crudeltà che emanavano
i tuoi teneri baci nei miei sogni.
Mi hai baciata, t'ho baciato
ed ancora ti stringo
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Quando sapevo ridere
come una bambina dipingevo
i miei passi con le rose e
correvo sempre tra cascate e segreti e i
capelli scomposti di scirocco.
Ridevo tra le coperte e sui tetti delle case
coi profumi di tinture fresche nelle tasche.
Quando
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La notte mi copre di vertigini
che la tua mancanza accoglie con
la mano tesa come rami di ciliegio
i cui fiori non odono più il ronzio delle api.
Il vuoto sprofonda nel baratro
della pallida dolcezza che
mi riporta, incessante e fragile, a
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Ad occhi stanchi e sbiaditi
con le notti accese in chimere di cristallo
rivivo i giorni a te cari nel nostro passato
e a me essenziali nel mio presente.
Rivisito gli angoli di carezze fragili
di nero vestita, che la vita mi
è stata tolta a
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Si seppelliscono i tigli
dinnanzi al tramonto invernale,
sotto la terra fangosa
delle promesse si scioglie
una fragile bocca che sa di rimpianto.
Come le stelle smarrite visitano
venti nuovi, come nei sogni e
nei castighi, ho smarrito la
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Che si posi il pianto leggero e pacato
sulla finestra con il rigido d’inverno:
l’ho seminato di bianco velo su
tutti i vetri.
Ho conosciuto l’illusione
tra le righe brutali di un imbarco
inaspettato dove le lacrime
mi asciugavano le pupille.
Di un
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Io l'amore per te l'ho sepolto nei meandri del silenzio,
l'ho disegnato nel mio giardino
scolpito con una mano tenuta tra disordinati capelli,
spettinata davanti ai tuoi occhi bagnati dalle stelle.
Io il pianto per te l'ho addormentato tra le
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Ti vengo a cercare con le pietre nel cuore e
le guance prese a sassate.
Odi il tempo e profumi d'inverno,
di questa pace ancora racconta
il giorno fugace.
Inciampano le notti nei sogni tristi,
e tu assente dai ricordi
puoi ora nascondere i miei
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Dalle ceneri di questa mia
ingrata speme si dilegua l'amor
che insieme ci tenne divisi.
Come un orfano bisognoso d'amore
mi rivolsi a te, Luce...
dal mortal pianto
rimase l'angoscia dei nostri giorni.
Del tuo amore non vedo altro che
grida, ed
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Non ancora, non ora si è eclissato questo amore,
continua a giacere negli angoli angusti
di una culla coperta.
Taccia il giorno, tacciano le stagioni,
esplodano le stelle, e si sciolga
la luna nella sua stessa ombra,
che questo possa bastare
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Sabrina Arghittu.
Se la mia sorte fosse
di camminare con te
tra i cespugli erbosi e gli ignoti deserti,
vivrei la vita nelle tue mani.
Giacevo nuda sulle tue labbra
avvolta dal desiderio di una pupilla
e mi specchiavo nella tua fronte
accarezzata dal mio amore:
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Ci fu creatura tanto
soave sulla terra?
Celeste non
come il cielo,
più luminosa delle stelle,
quale grazia
divina si appoggia
sulle tue gote.
Rossa d'alba,
rosa di tramonto,
dall'umida terra
nacque mai fiore
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Scoperta ferita
luccica negli occhi
il volto ardente e
l'anima capovolta.
Ricopre la mano
celeste col cuore sospeso
l'alba nascente trasporta
dolore: è il giorno del rimpianto.
Amor che sei, amor che duoli,
non domandar la meta
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Silenziosamente avvicini
la mano spoglia
alle fiamme
aperte del paradiso,
barricata in un deserto
di schiavitù
non sei più
venuta al mondo.
Sola come una foglia
uccisa dalla madre terra
al suon di tuono
spauriti gli stormi
al
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Mi sovvien
il caldo mattutino
d'agosto con le ceneri
che ti sei portato via...
Mi sovvien
l'alba spumosa
che al trepidar delle stagioni
colore non muta.
Dalle luci spente di
questa casa
mi sovvien
l'onda delle maree
al seguitar
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Amara bellezza, dal giorno in cui vedesti
la luce del mondo, celeste e compiaciuto il cielo
ti diede la preziosità delle
sue nuvole sulla pelle.
Da quel giorno si posò con gelata invidia
il sapore del mare sulle tue labbra,
il candore
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Passeggio nel sogno e ti vedo
calpesto gli insalubri sentieri e
non vedo altri che te.
L'inverno più lungo
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Nel campo di grano solitario riecheggia
il fiume delle tue parole.
Si diffonde nello specchio lacustre
il rumore dei tuoi
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Avevo bisogno di una coperta
quando fuori pioveva, e il mio cuore
piangeva quello che la mente già sapeva.
Sapevo
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70 poesie trovate. In questa pagina dal n° 41 al n° 60.
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